mercoledì 28 novembre 2018

Il Vangelo del Giovedì 29 Novembre 2018


Della 34° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni
apostolo (18, 1-2.21-23; 19,1-3.9a)
Dal Vangelo secondo Luca (21,20-28) anno pari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando vedrete Gerusalemme
circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina.
Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che
sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non
tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che
è stato scritto si compia.
In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché
vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo.
Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni;
Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non
siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di
popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno
per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra.
Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande
potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Per Gerusalemme, le parole profetiche di Gesù si avvereranno molto presto;
soltanto dopo una trentina d’anni dalla sua morte e risurrezione, sarà distrutta
e rasa al suolo per l’ennesima volta da Romani.
Dunque, al di là del linguaggio apocalittico, Gesù sta dicendo una cosa molto
concreta; questi eventi storici sono in realtà il segno di un cambiamento molto
profondo e importante.
Tale cambiamento coinvolge anzitutto una liberazione e un rinnovamento
interiore; Gesù sta annunciando anche a noi la possibilità di vivere alla sua
presenza in maniera assolutamente nuova e particolare.
Proprio alla fine di quest’anno liturgico, perché non proviamo a ripercorrere
con la memoria questo tempo che sta per concludersi e consideriamo tutte le
grazie che il Signore ci ha concesso?
Se facciamo fatica, facciamoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.


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