venerdì 23 novembre 2018

Il Vangelo del Sabato 24 Novembre 2018


Della 33° settimana del Tempo Ordinario.
SS. Andrea Dung-Lac, sacerdote e compagni martiri.
1° Lettura dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo (11,4-12)
Dal Vangelo secondo Luca (20,27-40) anno pari.
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi–i quali dicono che
non c’è risurrezione–e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha
prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli,
suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”.
C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli.
Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza
lasciare figli.
Da ultimo morì anche la donna.
La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie?
Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono
marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione
dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire,
perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione,
sono figli di Dio.
Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto,
quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”.
Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene».
E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Non ci capita mai di pensare come sarà la nostra vita, quando saremo in cielo?
Certamente questa domanda se la ponevano in molti anche al tempo di Gesù;
per i sadducei, i quali non credevano nella risurrezione dei morti, questa
domanda aveva un significato particolare.
Di fronte a Gesù, il quale più volte aveva parlato della risurrezione dai morti,
essi propongono un caso volutamente assurdo ed esagerato.
È in questo contesto che Gesù proclama che nell’economia della risurrezione,
tutto sarà diverso, anche il rapporto tra uomo e donna, in cui non c’è più
bisogno né di matrimonio, né di procreazione.
Il Signore invita anche noi ad aprire gli orizzonti della nostra fede; la vita del
cielo è talmente diversa da qualsiasi esperienza che abbiamo fatto nell’esistenza,
che nulla le si può paragonare.
Dunque, nel frattempo, viviamo in modo tale da prepararci a essa con una vita
santa e degna, per poterla già sperimentare su questa terra sin da adesso, senza
paura, facendoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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