mercoledì 31 gennaio 2018

Il Vangelo del Giovedì 1 Febbraio 2018

Della 4° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal 1° libro dei Re (2,1-4.10-12)
Dal Vangelo secondo Marco (6,7-13) anno pari.
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due
e dava loro potere sugli spiriti impuri.
E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone:
né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di
non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non
sarete partiti di lì.
Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene
e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano
molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Solo un bastone ci è concesso, è l'unico strumento ammesso per l'annuncio.
Un bastone cui appoggiarsi quando si è stanchi, per difendersi quando qualche
cane randagio digrigna i denti e ci abbaia contro, un bastone d'appoggio per
aiutarsi quando si guada un torrente.
Solo un bastone ci è concesso, e un paio di sandali. E una tunica.
Non si diventa professionisti dell'annuncio, non esiste una divisa d'ordinanza.
Solo poche cose ci sono necessarie; non è attraverso i grandi palazzi e le
organizzazioni che salviamo il mondo e se una qualche struttura ci deve stare
è tollerata solo per potere essere indipendenti dalle pressioni del mondo.
Guai se diventano peso che ci trascina in fondo, guai se la struttura soffoca
lo Spirito, ne limita il battito d'ala.
Solo un bastone ci è concesso; ma logicamente anche al preghiera..
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

martedì 30 gennaio 2018

Il Vangelo del Mercoledì 31 Gennaio 2018

4° settimana del Tempo Ordinario.
S. Giovanni Bosco, sacerdote.
1° Lettura dal secondo libro di Samuèle (24,2.9-17)
Dal Vangelo secondo Marco (6,1-6) anno pari.
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga.
E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli
vengono queste cose?
E che sapienza è quella che gli è stata data?
E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani?
Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo,
di Ioses, di Giuda e di Simone?
E le sue sorelle, non stanno qui da noi?».
Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria,
tra i suoi parenti e in casa sua».
E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani
a pochi malati e li guarì.
E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
L’evangelista Marco, rispetto a Luca, non racconta il tragico finale della
visita di Gesù nella sua cittadina.
Però, anch’egli ci riporta la reazione negativa di coloro che avevano visto
crescere il Messia in mezzo a loro.
Il testo dice che il Signore si meraviglia della loro incredulità poiché la
reazione più logica dovrebbe essere quella dettata dalla fede.
E invece ciò non avviene; proprio la sua gente non riesce a fare quel salto
di qualità nella fede che permetta loro di riconoscere in quel Gesù che hanno
visto bambino, il Figlio di Dio, il Messia promesso e, addirittura,
si scandalizza di lui.
Dunque essere vicini a Gesù non è sempre garanzia di autentica fede in Lui.
Possiamo vivere tanti anni assieme a Gesù e continuare a considerarlo un
semplice estraneo, ma a quel punto ci siamo chiusi alla sua grazia e non siamo
più in grado di accogliere le sue proposte d'amore.
E questo è gravissimo, perciò, non facciamo questo errore, ma preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


lunedì 29 gennaio 2018

Il Vangelo del Martedì 30 Gennaio 2018

4° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal secondo libro di Samuèle (18,9-10.14b.21a.24-25°.30-32;19,1-3)
Dal Vangelo secondo Marco (5,21-43) anno pari.
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si
radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare.
E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide,
gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta
morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva».
Andò con lui.
Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto
sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun
vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la
folla e da dietro toccò il suo mantello.
Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata».
E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era
guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò
alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?».
I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e
dici: “Chi mi ha toccato?”».
Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo.
E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne,
gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità.
Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata.
Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero
a dire: «Tua figlia è morta.
Perché disturbi ancora il Maestro?».
Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere,
soltanto abbi fede!».
E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni,
fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente
che piangeva e urlava forte.
Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete?
La bambina non è morta, ma dorme».
E lo deridevano.
Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina
e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina.
Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che
significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!».
E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni.
Essi furono presi da grande stupore.
E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse
di darle da mangiare.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La sofferenza e la morte non sono state create da Dio, né da lui provengono.
Per questo Gesù, attraverso due miracoli eclatanti, dimostra anzitutto ai suoi
discepoli che Egli ha il potere-che viene da Dio stesso-di ridare la vita
e la speranza.
Ci sono tante persone che si accalcano attorno al Maestro, ma solo una
riceve il miracolo; segno che tale potenza va accolta nella fede e soltanto
allora può operare meraviglie.
Noi non soltanto abbiamo la grazia di toccare Gesù, ma abbiamo il privilegio
di nutrirci della sua carne e del suo sangue.
Forse se avessimo più fede anche noi vedremmo grandi miracoli.
Si tratta soprattutto di far sì che l’abitudine non ci paralizzi nella mediocrità
e nella cecità interiore.
Per questo, dobbiamo avere fede e vedremo anche noi i miracoli del Signore,
aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

domenica 28 gennaio 2018

Il Vangelo del Lunedì 29 Gennaio 2018

4° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal secondo libro di Samuèle (15,13-14.30;16,5-13a)
Dal Vangelo secondo Marco (5,1-20) anno pari.
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare,
nel paese dei Gerasèni.
Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto
da uno spirito impuro.
Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato,
neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma
aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo.
Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si
percuoteva con pietre.
Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce,
disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo?
Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!».
Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!».
E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è
Legione–gli rispose–perché siamo in molti».
E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese.
C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo.
E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi».
Glielo permise.
E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si
precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.
I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle
campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto.
Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente,
lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura.
Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto
all’indemoniato e il fatto dei porci.
Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.
Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava
di poter restare con lui.
Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia
loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te».
Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù
aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Ciò che colpisce in questo episodio è il comportamento dei Gerasèni, gli
abitanti del luogo dove Gesù libera 1’uomo posseduto dalla Legione di
demòni mandandoli in un branco di porci.
Ci si aspetterebbe una reazione di gioia da parte di quella gente, ma questi,
più che considerare l’intervento salvifico e prodigioso operato da Gesù,
calcolano il grave danno economico subito e lo invitano a usci dal
loro territorio.
Spesso anche noi arriviamo a scandalizzarci del bene che Dio fa agli altri,
perché ci sembra che tale benevolenza sia sprecata e che non sia utile ai fini
di un possibile guadagno.
Eppure, in questo brano brilla davvero la misericordia Gesù che manifesta,
ancora una volta, la potenza della sua Parola.
Apriamo anche noi il cuore e accogliamo quella Parola che salva e anche
noi conosceremo la vera libertà.
Se facciamo fatica, facciamoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

sabato 27 gennaio 2018

Il Vangelo di Domenica 28 Gennaio 2018

4° Domenica del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro del Deuterònomio (18,15-20)
2° Lettura dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (7,32-35)
Dal Vangelo secondo Marco (1,21-28) anno B.
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao] insegnava.
Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno
che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro
e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno?
Sei venuto a rovinarci?
Io so chi tu sei: il santo di Dio!».
E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!».
E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che
è mai questo?
Un insegnamento nuovo, dato con autorità.
Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
L’evangelista Marco ci presenta Gesù come maestro la cui parola ha
un’autorità particolare.
Da dove deriva tale autorità?
È evidente che, rispetto agli scribi (gli unici autorizzati a interpretare il testo
sacro) del suo tempo, Gesù ha qualcosa in più; Egli è la Parola stessa di Dio.
È in lui che le promesse e le profezie trovano significato pieno e si realizzano.
Dunque, l’autorità di Gesù scaturisce dalla Parola stessa di Dio, che ha una
forza eterna, rispetto a quella degli uomini.
Tale autorità è sempre presente nella parola del Vangelo; se ascoltassimo con
più fede quella Parola a cui troppe volte ci accostiamo distrattamente, vedremo
gli stessi miracoli che hanno visto gli Apostoli.
Bello vero?
Perché allora non ci proviamo, facendoci aiutare dalla preghiera?
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


venerdì 26 gennaio 2018

Il Vangelo del Sabato 27 Gennaio 2018

3° settimana del Tempo Ordinario.
S. Angela Merici, vergine.
1° Lettura dal secondo libro di Samuèle (12,1-7a.10-17)
Dal Vangelo secondo Marco (4,35-41) anno pari.
In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Passiamo all’altra riva».
E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca.
C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto
che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva.
Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!».
Il vento cessò e ci fu grande bonaccia.
Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui,
che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La paura è un sentimento molto rischioso, se non altro perché ci fa perdere di
vista la realtà delle cose.
Anche se gli Apostoli hanno già sperimentato più volte la potenza miracolosa
di Gesù, in quel momento in cui temono per la loro vita non solo non lo
riconoscono, ma non ricordano che la loro vita e la loro incolumità è nelle
mani di Dio, ed Egli non permetterà che accada loro nulla di pericoloso.
Cosa fare allora, quando la paura ci attanaglia il cuore e non ci permette di
vedere al di là del buio nel quale c’immerge?
Un buon antidoto è quello di partire proprio da quelle situazioni che ci creano
questo stato di disagio per compiere degli atti di fede ancora più convinti
e profondi; è allora che anche le avversità diventano occasione per crescere
sempre più nella confidenza in Dio.
Comunque non sarà facile, ed avremo tanto bisogno della preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

giovedì 25 gennaio 2018

Il Vangelo del Venerdì 26 Gennaio 2018

3° settimana del Tempo Ordinario.
SS. Timòteo e Tito, vescovi.
1° Lettura dalla seconda lettera a Timòteo (1,1-8)
Dal Vangelo secondo Luca (10,1-9) anno pari.
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due
davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!
Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!
Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa,
né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!".
Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti
ritornerà su di voi.
Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché
chi lavora ha diritto alla sua ricompensa.
Non passate da una casa all'altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi
sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi
il regno di Dio"».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
È inutile farsi illusioni.
Sbaglieremmo di grosso se ci aspettassimo che, di fronte alla nostra
testimonianza e coerenza di vita cristiana, le persone si convertissero a frotte.
Il percorso di coloro che si rendono disponibili alla predicazione del Vangelo,
è apparentemente destinato alla sofferenza e al fallimento.
Non ha detto Gesù che il messaggio è rivolto a lupi rapaci?
Ebbene, è qui che nasce lo spirito di fede che non fa temere né tremare l’apostolo.
Egli sa che la Parola possiede una forza propria, che non dipende né dalla
bravura e né dalle capacità di chi l’annuncia.
Essa trova spazio nel cuore di chi l'accoglie e sovente trasforma i lupi in altri agnelli.
L’Apostolo delle genti ci sia oggi di modello per annunciare la Parola là dove
viviamo, e sarà gioia piena nei secoli dei secoli.
E come diceva Gesù, non sarà facile, per questo ci servirà l’aiuto della preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

mercoledì 24 gennaio 2018

Il Vangelo del Giovedì 25 Gennaio 2018

3° settimana del Tempo Ordinario.
Conversione di san Paolo apostolo.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (22,3-16)
Dal Vangelo secondo Marco (16,15-18) anno pari.
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto
il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura.
Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio
nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano
serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno
le mani ai malati e questi guariranno».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Gesù assicura agli Apostoli la sua presenza attraverso dei segni che hanno
il compito di confermare le loro parole, come se fossero le sue stesse parole.
Di tali segni, Paolo di Tarso fu testimone per eccellenza, egli annunciò la
Parola di Dio e la salvezza che egli ci ha donato in Gesù Cristo.
Ma al di là dei segni miracolosi, vi è un aspetto della predicazione di Paolo
che ancora oggi è attuale; il vero prodigio-che per molti è anche scandaloso-è
la follia della croce, da lui tante volte annunciata.
Lo scandalo sta nel fatto che Paolo ha sempre sostenuto, senza paura, che il
vero miracolo di Dio è che Egli ci ha salvato per mezzo della croce di Cristo.
Di fronte a tale realtà non ci sono segni che tengano; qui nasce la
vera fede in Dio.
Ed anche la nostra fede rinasce nelle difficoltà se le accettiamo con amore,
non è facile, ma abbiamo la preghiera che ci può aiutare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.