lunedì 29 gennaio 2018

Il Vangelo del Martedì 30 Gennaio 2018

4° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal secondo libro di Samuèle (18,9-10.14b.21a.24-25°.30-32;19,1-3)
Dal Vangelo secondo Marco (5,21-43) anno pari.
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si
radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare.
E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide,
gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta
morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva».
Andò con lui.
Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto
sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun
vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la
folla e da dietro toccò il suo mantello.
Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata».
E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era
guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò
alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?».
I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e
dici: “Chi mi ha toccato?”».
Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo.
E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne,
gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità.
Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata.
Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero
a dire: «Tua figlia è morta.
Perché disturbi ancora il Maestro?».
Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere,
soltanto abbi fede!».
E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni,
fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente
che piangeva e urlava forte.
Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete?
La bambina non è morta, ma dorme».
E lo deridevano.
Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina
e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina.
Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che
significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!».
E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni.
Essi furono presi da grande stupore.
E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse
di darle da mangiare.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La sofferenza e la morte non sono state create da Dio, né da lui provengono.
Per questo Gesù, attraverso due miracoli eclatanti, dimostra anzitutto ai suoi
discepoli che Egli ha il potere-che viene da Dio stesso-di ridare la vita
e la speranza.
Ci sono tante persone che si accalcano attorno al Maestro, ma solo una
riceve il miracolo; segno che tale potenza va accolta nella fede e soltanto
allora può operare meraviglie.
Noi non soltanto abbiamo la grazia di toccare Gesù, ma abbiamo il privilegio
di nutrirci della sua carne e del suo sangue.
Forse se avessimo più fede anche noi vedremmo grandi miracoli.
Si tratta soprattutto di far sì che l’abitudine non ci paralizzi nella mediocrità
e nella cecità interiore.
Per questo, dobbiamo avere fede e vedremo anche noi i miracoli del Signore,
aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

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