lunedì 31 ottobre 2016

Il Vangelo del Martedì 1 Novembre 2016

Tutti i Santi.
1° Lettura dal libro dell’Apocalisse di
san Giovanni apostolo (7,2-4.9-14)
2° Lettura dalla prima lettera di
san Giovanni apostolo (3,1-3)
Dal Vangelo secondo Matteo (5,1-12) anno pari.
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose
a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli.
Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri
in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché
saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo,
diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Le Beatitudini sono la carta d’identità del cristiano perfetto,
di colui che è pienamente riuscito nel suo cammino di santità.
Si tratta di identificare tutta la propria vita in queste categorie,
finchè non siamo riusciti ad incarnarne almeno una nella nostra vita.
Ci sembra difficile o impossibile?
Eppure tanti credenti prima di noi ci hanno provato e hanno
sperimentato la beatitudine di cui parla Gesù nel Vangelo.
Cos’è davvero la felicità?
Quanto costa essere felici davvero?
Cosa significa per noi vivere nella pienezza?
Solo se mettiamo in pratica le Beatitudini nella semplicità e nella
quotidianità facciamo esperienza di felicità.
Perché non scegliamo una Beatitudine e proviamo a viverla con le
persone che abbiamo vicino?
Potrebbe essere un buon modo per iniziare, ma per riuscire a farlo,
aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

Il Vangelo del Lunedì 31 Ottobre 2016

1° Lettura dalla lettera di san Paolo
apostolo ai Filippési (2,1-4)
Dal Vangelo secondo Luca (14,12-14) anno pari.
In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l’aveva invitato:
«Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici
né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro
volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi,
zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti.
Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La gratuità è una virtù che purtroppo non viene spontanea a nessuno.
Tutti quanti aspettiamo sempre il contraccambio da coloro ai quali,
in qualche modo, crediamo di aver fatto del bene, tanto che, quando
ciò non avviene, ci pentiamo persino di averlo fatto e diciamo a noi
stessi che avremmo fatto meglio a pensare alle nostre cose.
In realtà l’atteggiamento di gratuità è l’indizio più sicuro che ci dice
che siamo sulla strada giusta.
Infatti, la gratuità è l’atteggiamento proprio di Dio, il quale non
pretende nulla da noi.
Cosa potrebbe attendere in contraccambio da noi visto che non
abbiamo nulla che Egli già non abbia?
Proprio per questo, quanto più viviamo nella gratuità ed in maniera
disinteressata nei confronti degli latri, tanto più siamo simili a Lui.
Perciò, gratuitamente riceviamo, gratuitamente doniamo,
se ci è fatica, aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

lunedì 24 ottobre 2016

Il Vangelo del Martedì 25 Ottobre 2016

1° Lettura dalla lettera di san Paolo
apostolo agli Efesìni (5,21-33)
Dal Vangelo secondo Luca (13,18-21) anno pari.
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio,
e a che cosa lo posso paragonare?
È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel
suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo
vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio?
È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure
di farina, finché non fu tutta lievitata».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Senza paura di essere irrispettosi, possiamo notare che gli esempi
portati da Gesù per esprimere la realtà del regno dei cieli; sono banali.
Resterebbero davvero delusi coloro che cercassero nelle parole
del Vangelo le tracce di qualche dottrina misteriosa ed iniziatica;
il regno di Dio è una realtà quotidiana, proprio come una donna
che prepara del pane, o piccola ed insignificante come un minuscolo
granellino di senape che cade nel terreno.
Eppure, è proprio lì il segreto più grande.
Sbaglieremmo di grosso se pensassimo di andare a cercare il regno
dei cieli in un luogo o attraverso una modalità che non sia quella
dell’ordinarietà e della normalità.
Dio si incontra nella semplicità e nella quotidianità; se abbiamo
capito ciò e ci aiutiamo con la preghiera, non facciamo fatica a vederlo. 
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


domenica 23 ottobre 2016

Il Vangelo del Lunedì 24 Ottobre 2016

1° lettura dalla lettera di san Paolo
apostolo agli Efesìni (4,32-5,8)
Dal Vangelo secondo Luca (13,10-17) anno pari.
In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga
in giorno di sabato.
C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto
anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.
Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla
tua malattia».
Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato
quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla
folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque
venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».
Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato,
ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia,
per condurlo ad abbeverarsi?
E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per
ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame
nel giorno di sabato?».
Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano,
mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Ci sono diversi tipi di vergogna.
Una è quella salutare e provvidenziale che proviene dall’umiliazione
del peccato, frutto della consapevolezza che abbiamo sbagliato.
Essa è il primo passo verso la conversione ed il cambiamento,
e ci porta sempre verso la novità di vita.
Ma vi è un’altra vergogna che, purtroppo, non ha gli stessi effetti.
È quella degli avversari di Gesù, i quali arrossiscono per la rabbia,
consumati dall’invidia per il fatto che Egli, dalla gente, è considerato
un vero profeta.
Contro questo tipo di vergogna c’è poco da fare; essa non fa altro
che chiudere ancora di più il cuore di chi ne è affetto in una prigione
di cattiveria e di rifiuto.
Essa è come un velo posto sugli occhi, che non permette di percepire
la realtà, intesa come segno dell’amore di Dio.
Meglio allora, avere vergogna del nostro peccato, che dopo essere
perdonato, incontriamo l’amore e la misericordia del Signore, perciò,
preghiamo per poter confessarci bene.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

sabato 22 ottobre 2016

Il Vangelo di Domenica 23 Ottobre 2016

30° Domenica del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro del Siràcide (35,15-17.20-22)
2° Lettura dalla seconda lettera di san Paolo
apostolo a Timòteo (4,6-8.16-18)
Dal Vangelo secondo Luca (18,9-14) anno C.
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che
avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli
altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo
e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio
perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri,
e neppure come questo pubblicano.
Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto
quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno
alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio,
abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua
giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato,
chi invece si umilia sarà esaltato».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La preghiera del fariseo, anche se formalmente perfetta,
presenta una stonatura di fondo.
Essa è una preghiera auto-celebrativa, nella quale egli non
fa altro che lodare se stesso e le sue conquiste spirituali.
Se costituiamo, nella sua preghiera, la parola “Dio” con “io”,
il senso della sua preghiera non cambia.
Dunque il fariseo sta soltanto adorando se stesso; questa è la
forma peggiore di ateismo, dal quale anche noi a volte siamo affetti.
Infatti, per essere atei non è necessario dire che non si crede in Dio,
basta semplicemente credere più nel proprio io che in Lui, ed ecco
il risultato; la nostra preghiera diventa blasfema.
Il pubblicano è per noi un vero maestro di preghiera, perché ci insegna
che Dio si incontra solo quando si riconosce di essere peccatori.
Ed allora, diventiamo anche noi pubblicani se vogliamo incontrare
il Signore, ma se non ce la facciamo, aiutiamoci con la vera preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

venerdì 21 ottobre 2016

Il Vangelo del Sabato 22 Ottobre 2016

1° Lettura dalla lettera di san Paolo
apostolo agli Efesìni (4,7-16)
Dal Vangelo secondo Luca (13,1-9) anno pari.
In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto
di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme
a quello dei loro sacrifici.
Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei
fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte?
No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise,
credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?
No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero
di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò.
Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare
frutti su quest’albero, ma non ne trovo.
Tàglialo dunque!
Perché deve sfruttare il terreno?”.
Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno,
finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime.
Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Quando vediamo che le cose, attorno a noi, non vanno come
dovrebbero, abbiamo la tentazione di dare subito la colpa allo
Stato, o ai governanti, o alle tasse, o a chissà chi altro.
In realtà Gesù ci dice una cosa su cui faremmo bene a riflettere;
quelle persone che noi critichiamo sono esattamente come noi,
con le stesse inclinazioni e le stesse caratteristiche.
Ciò significa che probabilmente anche noi, al loro posto,
faremmo gli stessi errori e i medesimi passi falsi.
Dunque, Gesù ci invita a non dare la colpa ad altri di una
mancata conversione di cui anche noi siamo responsabili.
Piuttosto, il Signore ci invita a guardare alla grande pazienza
con cui Dio ci tratta e scommette su di noi.
Egli si fida della nostra capacità di migliorare, per portare
frutti di vita eterna.
Non è facile, ci riusciremo meglio se ci aiutiamo con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


giovedì 20 ottobre 2016

Il Vangelo del Venerdì 21 Ottobre 2016

1° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni (4,1-6)
Dal Vangelo secondo Luca (12,54-59) anno pari.
In quel tempo, Gesù diceva alle folle: «Quando vedete una
nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”,
e così accade.
E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade.
Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come
mai questo tempo non sapete valutarlo?
E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo
la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che
ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore
dei debiti e costui ti getti in prigione.
Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino
all’ultimo spicciolo».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
A noi uomini piace moltissimo pianificare e prevedere, sulla base
di dati che elaboriamo continuamente e che ci aiutano a capire
l’andamento del nostro presente e del nostro futuro.
Proprio per questo motivo, il rimprovero di Gesù appare
appropriato; perché non siamo in grado di valutare e di dare
importanza alle cose davvero significative?
Perché non siamo poi in grado di valutare la portata di certe
azioni in relazione al nostro destino futuro?
È davvero strano il modo di fare di tanti di noi, infatti, diamo una
eccessiva attenzione a particolari del tutto trascurabili facendoli
diventare importanti, ma poi non siamo in grado di attribuire il
giusto peso alle cose veramente importanti come la grande
responsabilità di essere e di vivere da cristiani autentici.
Ed è un grande problema, perché, vivere da veri cristiani,
vuol dire, vivere nella pace e nella gioia di Cristo, perciò,
aiutiamoci con la preghiera se vogliamo riuscirci.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

mercoledì 19 ottobre 2016

Il Vangelo del Giovedì 20 Ottobre 2016

1° Lettura dalla lettera di san Paolo
apostolo agli Efesìni (3,14-21)
Dal Vangelo secondo Luca (12,49-53) anno pari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei
che fosse già acceso!
Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono
angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra?
No, io vi dico, ma divisione.
D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno
divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro
figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro
madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Il Vangelo è tutt’altro che un qualcosa di tranquillo, come
certe ideologie vogliono farci credere.
Il messaggio di Gesù ci spinge alla lotta, allo sforzo, al desiderio
incontenibile, alla volontà di accendere un fuoco che, in qualche
modo, bruci tutta la terra.
Tale è l’amore di Dio; esso non può essere considerato
un’esperienza di tranquillità e di quieto vivere.
Piuttosto, Gesù dice di essere venuto a portare sulla terra un fuoco.
Allora, l’unica cosa che si deve fare è sperare con tutto il cuore
che questo fuoco ci bruci interiormente, perché anche noi, a nostra
volta, possiamo essere in grado di trasmettere questo fuoco a
coloro che muoiono nel freddo dell’indifferenza e del non amore.
Lasciamoci invadere da questa fiamma per avere fiducia;
la nostra luce illuminerà le vite di tanti attorno a noi,
aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


martedì 18 ottobre 2016

Il Vangelo del Mercoledì 19 Ottobre 2016

1° Lettura dalla lettera di san Paolo
apostolo agli Efesìni (3,2-12)
Dal Vangelo secondo Luca (12,39-48) anno pari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire
questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro,
non si lascerebbe scassinare la casa.
Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate,
viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi
o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e
prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per
dare la razione di cibo a tempo debito?
Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così.
Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a
venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare,
a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno
in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente
e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto
o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece
che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse,
ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato
molto, sarà richiesto molto di più».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La fedeltà è davvero una qualità difficile da trovare, al giorno d’oggi.
I nostri rapporti interpersonali, spesso e volentieri, sono
all’insegna del momentaneo e della precarietà, e le più grandi
amicizie o gli amori che sembravano eterni finiscono miseramente
nel giro di poco tempo.
Il problema nasce nel momento in cui vogliamo proiettare questa
precarietà anche nel nostro rapporto con Dio; Egli invece chiede
una fedeltà che si manifesti in un contesto estremamente pratico;
la capacità di attenderlo, anche se sembra che Egli tardi a venire.
L’entusiasmo, si sa, è una forza formidabile; ma se ad esso non
segue una capacità di vigilare e di attendere la manifestazione
del Signore, esso diventa inutile e crea in noi un atteggiamento
di superficialità.
Perciò, impariamo ad attendere con pazienza aiutandoci
con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.