1° lettura dalla lettera di san
Paolo
apostolo agli Efesìni
(4,32-5,8)
Dal Vangelo secondo Luca
(13,10-17) anno pari.
In quel tempo, Gesù stava
insegnando in una sinagoga
in giorno di sabato.
C’era là una donna che uno
spirito teneva inferma da diciotto
anni; era curva e non riusciva
in alcun modo a stare diritta.
Gesù la vide, la chiamò a sé e
le disse: «Donna, sei liberata dalla
tua malattia».
Impose le mani su di lei e
subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della sinagoga,
sdegnato perché Gesù aveva operato
quella guarigione di sabato,
prese la parola e disse alla
folla: «Ci sono sei giorni in
cui si deve lavorare; in quelli dunque
venite a farvi guarire e non
in giorno di sabato».
Il Signore gli replicò:
«Ipocriti, non è forse vero che, di sabato,
ciascuno di voi slega il suo
bue o l’asino dalla mangiatoia,
per condurlo ad abbeverarsi?
E questa figlia di Abramo, che
Satana ha tenuto prigioniera per
ben diciotto anni, non doveva
essere liberata da questo legame
nel giorno di sabato?».
Quando egli diceva queste
cose, tutti i suoi avversari si vergognavano,
mentre la folla intera
esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul
Vangelo di oggi.
Ci sono diversi tipi di vergogna.
Una è quella salutare e provvidenziale
che proviene dall’umiliazione
del peccato, frutto della consapevolezza
che abbiamo sbagliato.
Essa è il primo passo verso la
conversione ed il cambiamento,
e ci porta sempre verso la novità di
vita.
Ma vi è un’altra vergogna che, purtroppo,
non ha gli stessi effetti.
È quella degli avversari di Gesù, i quali
arrossiscono per la rabbia,
consumati dall’invidia per il fatto che
Egli, dalla gente, è considerato
un vero profeta.
Contro questo tipo di vergogna c’è poco
da fare; essa non fa altro
che chiudere ancora di più il cuore di
chi ne è affetto in una prigione
di cattiveria e di rifiuto.
Essa è come un velo posto sugli occhi,
che non permette di percepire
la realtà, intesa come segno dell’amore
di Dio.
Meglio allora, avere vergogna del nostro
peccato, che dopo essere
perdonato, incontriamo l’amore e la
misericordia del Signore, perciò,
preghiamo per poter confessarci bene.
Padre
nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo
nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi
i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma
liberaci dal male. Amen.
Ave,
o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del
tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come
era in principio ora e sempre nei
secoli
dei secoli. Amen.
Buona
giornata Fausto.
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