Della 7° settimana del Tempo Ordinario.
San Gabriele dell'Addolorata, religioso.
Prima lettura.
Non aspettare a convertirti al Signore.
Dal libro del Siràcide (5,1-10)
Non confidare nelle tue ricchezze e
non dire: «Basto a me stesso».
Non seguire il tuo istinto e la tua forza,
assecondando le passioni del tuo cuore.
Non dire: «Chi mi dominerà?», oppure:
«Chi riuscirà a sottomettermi per quello
che ho fatto?»,
perché il Signore senza dubbio farà giustizia.
Non dire: «Ho peccato, e che cosa mi è
successo?», perché il Signore è paziente.
Non essere troppo sicuro del perdono
tanto da aggiungere peccato a peccato.
Non dire: «La sua compassione è grande;
mi perdonerà i molti peccati», perché
presso di lui c'è misericordia e ira, e il
suo sdegno si riverserà sui peccatori.
Non aspettare a convertirti al Signore e
non rimandare di giorno in giorno,
perché improvvisa scoppierà l'ira del
Signore e al tempo del castigo sarai annientato.
Non confidare in ricchezze ingiuste: non
ti gioveranno nel giorno della sventura.
Parola di Dio.
Vangelo.
È meglio per te entrare nella vita con
una mano sola, anziché con le due
mani andare nella Geènna.
Dal Vangelo secondo
Marco (9,41-50) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiunque vi darà da bere un bicchiere
d'acqua nel mio nome perché siete di
Cristo, in verità io vi dico, non perderà
la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi
piccoli che credono in me, è molto
meglio per lui che gli venga messa al
collo una macina da mulino e sia
gettato nel mare.
Se la tua mano ti è motivo di scandalo,
tagliala: è meglio per te entrare nella vita
con una mano sola, anziché con le due
mani andare nella Geènna, nel fuoco
inestinguibile.
E se il tuo piede ti è motivo di scandalo,
taglialo: è meglio per te entrare nella
vita con un piede solo, anziché con i
due piedi essere gettato nella Geènna.
E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo,
gettalo via: è meglio per te entrare nel
regno di Dio con un occhio solo, anziché
con due occhi essere gettato nella Geènna,
dove il loro verme non muore e il fuoco
non si estingue.
Ognuno infatti sarà salato con il fuoco.
Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa
insipido, con che cosa gli darete sapore?
Abbiate sale in voi stessi e siate in pace
gli uni con gli altri».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Chi
sono i piccoli di cui parla Gesù, in
questo
brano del Vangelo secondo Marco?
Essi
non son solo i bambini, ma sono
anche
i deboli, quelli che sono da poco
giunti
alla fede in Cristo o quelli che per
gli
altri, non contano nulla; sono gli umili
e
i poveri, coloro che godono dell’amicizia
particolare
di Dio, perché possano fare
affidamento
solo su di Lui.
In
questo caso, lo scandalo ha l’effetto di
far
perdere loro la fede o quel piccolo
germoglio
che sta sbocciando in loro,
gettandoli
nella confusione e nell’incertezza.
Gesù
dice, che chi crea scandalo fa male
anzitutto
a se stesso; il danno è talmente
grande
che, al confronto, è meno doloroso
morire
in fondo al mare con una pietra
legata
al collo.
Forse
non ci accorgiamo, ma basta una
parola
o un gesto, uno sguardo fuori posto
o
una parola sgarbata, per allontanare
coloro
che, invece, il Padre ci affida e
dei
quali vuole che noi ci prendiamo cura.
Egli
è molto esigente quando ci consegna
i
suoi piccoli, per questo non dobbiamo
mai
smettere di pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri debiti come anche
noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e
sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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