Della 32° settimana del Tempo Ordinario.
Santa Margherita di
Scozia.
Prima Lettura
Dobbiamo accogliere
i fratelli per
diventare
collaboratori della verità.
Dalla terza lettera di
san Giovanni apostolo
(5-8)
Carissimo [Gaio], tu
ti comporti fedelmente
in tutto ciò che fai
in favore dei fratelli,
benché stranieri.
Essi hanno dato
testimonianza della tua
carità davanti alla
Chiesa; tu farai bene a
provvedere loro il
necessario per il viaggio
in modo degno di Dio.
Per il suo nome,
infatti, essi sono partiti
senza accettare nulla
dai pagani.
Noi perciò dobbiamo
accogliere tali persone
per diventare
collaboratori della verità.
Parola di Dio.
Vangelo.
Dio farà giustizia
ai suoi eletti
che gridano verso
di lui.
Dal Vangelo secondo
Luca (18,1-8) anno
pari.
In quel tempo, Gesù
diceva ai suoi
discepoli una parabola
sulla necessità di
pregare sempre, senza
stancarsi mai: «In
una città viveva un
giudice, che non
temeva Dio né aveva
riguardo per alcuno.
In quella città c’era
anche una vedova,
che andava da lui e
gli diceva: “Fammi
giustizia contro il
mio avversario”.
Per un po’ di tempo
egli non volle; ma poi
disse tra sé: “Anche
se non temo Dio e non
ho riguardo per
alcuno, dato che questa
vedova mi dà tanto
fastidio, le farò
giustizia perché non
venga
continuamente a
importunarmi”».
E il Signore
soggiunse: «Ascoltate ciò
che dice il giudice
disonesto.
E Dio non farà forse
giustizia ai suoi
eletti, che gridano
giorno e notte
verso di lui?
Li farà forse
aspettare a lungo?
Io vi dico che farà
loro giustizia
prontamente.
Ma il Figlio
dell’uomo, quando verrà,
troverà la fede sulla
terra?».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Il modo per accorgerci della
venuta del
Signore nella nostra vita è
quello della
preghiera quotidiana, pacata,
interiore,
meditata, se possibile che parta
dalla
Parola e alla Parola conduca,
ecco perché,
amici, ogni giorno metto sul mio
profilo il Vangelo con la
riflessione.
La preghiera ci è indispensabile
per nutrire
il nostro cuore, per lasciare che
la vita sia
illuminata dalla presenza del
Signore.
Si prega per ringraziare, per
capire,
per trovare forza, per
discernere.
E anche per chiedere.
Anzi; nel linguaggio comune ‘pregare’
significa proprio ‘chiedere’ ed è
bene
che sia così, per questo ve lo
ricordo
ogni giorno alla fine del
commento
al Vangelo.
Quando vediamo che non siamo in
grado
di superare una tentazione, o di
affrontare
una malattia, quando veniamo a
conoscenza
di situazioni di sofferenza
ingiuste e
tragiche, ci viene spontaneo
metterci
a pregare, chiedere a Dio di
intervenire.
E Gesù non disprezza questa
preghiera,
che Lui stesso usa, ma ci
raccomanda;
fatelo nel modo giusto.
Preghiamo e chiediamo per i
fratelli,
soprattutto, chiediamo con fede e
insistenza, rivolgendoci ad un
Padre,
non a un politico sconosciuto da
cui
avere una raccomandazione!
La parabola del giudice ingiusto
ci mette
sulla strada giusta; insistiamo
nella
preghiera, non scoraggiamoci; Dio
rende
giustizia ai suoi figli!
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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