Della 22° settimana del Tempo Ordinario.
Santa Teresa di
Calcutta, fondatrice.
Prima Lettura
Tutto è vostro! Ma
voi siete di
Cristo e Cristo è
di Dio.
Dalla prima lettera di
san Paolo
apostolo ai Corìnzi
(3,18-23)
Fratelli, nessuno si
illuda. Se qualcuno tra
voi si crede un
sapiente in questo mondo,
si faccia stolto per
diventare sapiente,
perché la sapienza di
questo mondo è
stoltezza davanti a
Dio.
Sta scritto infatti:
«Egli fa cadere i sapienti
per mezzo della loro
astuzia».
E ancora: «Il Signore
sa che i progetti
dei sapienti sono
vani».
Quindi nessuno ponga
il suo vanto negli
uomini, perché tutto è
vostro: Paolo,
Apollo, Cefa, il
mondo, la vita, la morte,
il presente, il
futuro: tutto è vostro!
Ma voi siete di Cristo
e Cristo è di Dio.
Parola di Dio.
Vangelo
Lasciarono tutto e
lo seguirono.
Dal Vangelo secondo
Luca (5,1-11) anno pari.
In quel tempo, mentre
la folla gli faceva
ressa attorno per
ascoltare la parola di Dio,
Gesù, stando presso il
lago di Gennèsaret,
vide due barche
accostate alla sponda.
I pescatori erano
scesi e lavavano le reti.
Salì in una barca, che
era di Simone,
e lo pregò di
scostarsi un poco da terra.
Sedette e insegnava
alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di
parlare, disse a
Simone: «Prendi il
largo e gettate le
vostre reti per la
pesca».
Simone rispose:
«Maestro, abbiamo
faticato tutta la
notte e non abbiamo
preso nulla; ma sulla
tua parola
getterò le reti».
Fecero così e presero una
quantità
enorme di pesci e le
loro reti quasi
si rompevano.
Allora fecero cenno ai
compagni
dell’altra barca, che
venissero ad aiutarli.
Essi vennero e
riempirono tutte e due
le barche fino a farle
quasi affondare.
Al vedere questo,
Simon Pietro si gettò
alle ginocchia di
Gesù, dicendo: «Signore,
allontànati da me,
perché sono un peccatore».
Lo stupore infatti
aveva invaso lui e tutti
quelli che erano con
lui, per la pesca che
avevano fatto; così
pure Giacomo e
Giovanni, figli di
Zebedèo, che erano
soci di Simone.
Gesù disse a Simone:
«Non temere;
d’ora in poi sarai
pescatore di uomini».
E, tirate le barche a
terra, lasciarono
tutto e lo seguirono.
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Come Pietro e Andrea, come
Giacomo e
Giovanni, il Signore ci chiama a
mettere
le barche della nostra vita al
servizio
del Regno.
Ce lo chiede alla fine di una
notte di
fatica e di delusione, non vuole
apostoli
dopati e perfetti, cerca
discepoli
scoraggiati ma sinceri.
Pietro guarda il falegname di
Nazareth con
diffidenza; che ne sa, Lui di
pesci e di lago?
Ma accetta, rischia.
Anche se siamo stanchi, anche se
la nostra
vita è un mezzo fallimento, il
Signore ci
chiede di fidarci della sua Parola
e di
prendere il largo.
Il miracolo di Pietro è nel suo
cuore;
davanti alla pesca abbondante
avrebbe
potuto pensare alla fortuna del
principiante.
Invece no; legge un evento
normale,
come la pesca fruttuosa, come un
segno.
I miracoli sono nel nostro modo
di
vedere le cose.
Davanti al miracolo, Pietro
accampa delle
scuse; non è capace, è un
peccatore,
non è in grado, Gesù si dev’essersi
sbagliato, certamente.
No; proprio lui sta cercando,
proprio noi.
E, se accettiamo l’avventura del
discepolato,
Gesù ci promette di diventare
pescatori
di umanità, per tirare fuori
tutta l’umanità
che portiamo nel nostro cuore,
per farla
emergere in chi, oggi,
incontreremo,
aiutati dalla preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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