martedì 22 agosto 2023

Il Vangelo del Mercoledì 23 Agosto 2023

 

Della 20° settimana del Tempo Ordinario.

Santa Rosa da Lima, Vergine.

Prima Lettura

Avete detto: Un re regni sopra di noi.

Invece il Signore, vostro Dio, è vostro re.

Dal libro dei Giudici (9,6-15)

In quei giorni, tutti i signori di Sichem e

tutta Bet Millo si radunarono e andarono

a proclamare re Abimèlec, presso la Quercia

della Stele, che si trova a Sichem.

Ma Iotam, informato della cosa, andò a

porsi sulla sommità del monte Garizìm e,

alzando la voce, gridò: «Ascoltatemi,

signori di Sichem, e Dio ascolterà voi!

Si misero in cammino gli alberi per ungere

un re su di essi.

Dissero all'ulivo: "Regna su di noi".

Rispose loro l'ulivo: "Rinuncerò al mio olio,

grazie al quale si onorano dèi e uomini,

e andrò a librarmi sugli alberi?".

Dissero gli alberi al fico: "Vieni tu, regna

su di noi".

Rispose loro il fico: "Rinuncerò alla mia

dolcezza e al mio frutto squisito, e andrò

a librarmi sugli alberi?".

Dissero gli alberi alla vite: "Vieni tu, regna

su di noi".

Rispose loro la vite: "Rinuncerò al mio mosto,

che allieta dèi e uomini, e andrò a librarmi

sugli alberi?".

Dissero tutti gli alberi al rovo: "Vieni tu,

regna su di noi".

Rispose il rovo agli alberi: "Se davvero mi

ungete re su di voi, venite, rifugiatevi alla

mia ombra;

se no, esca un fuoco dal rovo e divori i

cedri del Libano"».

Parola di Dio.

Vangelo

Sei invidioso perché io sono buono?

Dal Vangelo secondo Matteo (20,1-16) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli

questa parabola: «Il regno dei cieli è simile

a un padrone di casa che uscì all'alba per

prendere a giornata lavoratori per la sua vigna.

Si accordò con loro per un denaro al

giorno e li mandò nella sua vigna.

Uscito poi verso le nove del mattino,

ne vide altri che stavano in piazza,

disoccupati, e disse loro: "Andate anche voi

nella vigna; quello che è giusto ve lo darò".

Ed essi andarono.

Uscì di nuovo verso mezzogiorno,

e verso le tre, e fece altrettanto.

Uscito ancora verso le cinque, ne vide

altri che se ne stavano lì e disse loro: "Perché

ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?".

Gli risposero: "Perché nessuno ci ha presi

a giornata".

Ed egli disse loro: "Andate anche voi nella vigna".

Quando fu sera, il padrone della vigna

disse al suo fattore: "Chiama i lavoratori

e da' loro la paga, incominciando dagli

ultimi fino ai primi".

Venuti quelli delle cinque del pomeriggio,

ricevettero ciascuno un denaro.

Quando arrivarono i primi, pensarono

che avrebbero ricevuto di più.

Ma anch'essi ricevettero ciascuno un denaro.

Nel ritirarlo, però, mormoravano contro

il padrone dicendo: "Questi ultimi hanno

lavorato un'ora soltanto e li hai trattati

come noi, che abbiamo sopportato il peso

della giornata e il caldo".

Ma il padrone, rispondendo a uno di loro,

disse: "Amico, io non ti faccio torto.

Non hai forse concordato con me per

un denaro?

Prendi il tuo e vattene.

Ma io voglio dare anche a quest'ultimo

quanto a te: non posso fare delle mie cose

quello che voglio?

Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?".

Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

La chiave di interpretazione di questa

parabola è tutta in una annotazione

terribile; i lavoranti che da più tempo

hanno faticato, quelli che sono in vigna

dal mattino presto, vedendo dare un

denaro agli operai dell’ultima ora, pensano;

allora a noi darà di più del pattuito.

Vedendosi però pagati nello stesso modo,

non hanno il coraggio di chiedere di più per

loro e, allora, chiedono di meno per gli altri.

Un denaro, amici, era il salario minimo

per poter vivere, lo stretto indispensabile

per potere sfamare una famiglia.

Gli operai della prima ora-dal cuore

piccino-chiedono per i compagni di

fatica meno del necessario per vivere,

non avendo il coraggio di chiedere,

come forse sarebbe stato giusto,

qualcosa di più per loro.

Mistero della nostra inquietante fragilità,

del demone che abita nel profondo di

ciascuno di noi!

Quando impareremo a ragionare come Dio

che fa piovere sui buoni e sui malvagi?

Quando impareremo a gioire della

gioia degli altri?

Quando usciremo dalla piccola mentalità del

ragioniere del meritarci o meno la salvezza?

Dio è gratis, amici, approfittatene,

accorgetevene, convertitevi.

E impariamo da Lui a giudicare noi stessi

e gli altri, dando a ciascuno il necessario

per viverre, rispettandone la dignità.

E se siamo operai della prima ora,

rendiamo grazie a Dio che ci ha concesso

di lavorare nella sua vigna tutto il santo

giorno, e ringraziamolo con la preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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