sabato 8 aprile 2023

Il Vangelo di Domenica 9 Aprile 2023

 

Domenica di Pasqua.

E’ vivo! E’ vivo il Signore!

La Vita si è levata, sigillando per sempre la

morte sotto le pietre rotolate delle tenebre.

Voi l’avete tradito, distogliendovi dalla

sua tenerezza.

Voi l’avete gettato fuori di voi.

Voi l’avete consegnato ai poteri della

menzogna e dell'odio.

Voi l’avete sottomesso ai colpi

dell’umiliazione e della tortura.

Voi avete riso del suo sangue.

Voi avete sputato sulla sua faccia.

Voi l’avete calpestato nella polvere.

Voi l'avete spezzato sul legno.

Voi l'avete rotto con i chiodi.

Voi avete chiuso il vostro cuore all’ultimo

grido del suo amore.

La Vita vi ha perdonato!

In mezzo a voi la Vita è tornata!

In mezzo a voi ella dimora fino alla

fine dei tempi!

Niente, mai più, fermerà la danza

della sua fioritura!

Nei vostri giardini inariditi ritorna la

Vita spiegando con abbondanza le sue

coltri di germogli.

Senza tardare, preparate la sua messe!

È tempo di vivere!

Risurrezione del Signore.

Prima Lettura

Noi abbiamo mangiato e bevuto con lui

dopo la sua risurrezione dai morti.

Dagli Atti degli Apostoli (10,34a.37-43)

In quei giorni, Pietro prese la parola e

disse: «Voi sapete ciò che è accaduto

in tutta la Giudea, cominciando dalla

Galilea, dopo il battesimo predicato

da Giovanni; cioè come Dio consacrò

in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret,

il quale passò beneficando e risanando

tutti coloro che stavano sotto il potere

del diavolo, perché Dio era con lui.

E noi siamo testimoni di tutte le cose da

lui compiute nella regione dei Giudei

e in Gerusalemme.

Essi lo uccisero appendendolo a una

croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo

giorno e volle che si manifestasse, non a

tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da

Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto

con lui dopo la sua risurrezione dai morti.

E ci ha ordinato di annunciare al popolo

e di testimoniare che egli è il giudice dei

vivi e dei morti, costituito da Dio.

A lui tutti i profeti danno questa

testimonianza: chiunque crede in lui

riceve il perdono dei peccati per

mezzo del suo nome».

Parola di Dio.

 

Salmo Responsoriale dal Sal 117 (118)

Ripetiamo. Questo è il giorno che ha fatto

il Signore: rallegriamoci ed esultiamo.

 

Rendete grazie al Signore perché è buono,

perché il suo amore è per sempre.

Dica Israele: «Il suo amore è per sempre». R.

 

La destra del Signore si è innalzata,

la destra del Signore ha fatto prodezze.

Non morirò, ma resterò in vita

e annuncerò le opere del Signore. R.

 

La pietra scartata dai costruttori

è divenuta la pietra d'angolo.

Questo è stato fatto dal Signore:

una meraviglia ai nostri occhi. R.

 

Seconda Lettura

Cercate le cose di lassù, dove è Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési (3,1-4)

Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate

le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla

destra di Dio; rivolgete il pensiero alle

cose di lassù, non a quelle della terra.

Voi infatti siete morti e la vostra vita è

nascosta con Cristo in Dio!

Quando Cristo, vostra vita, sarà

manifestato, allora anche voi

apparirete con lui nella gloria.

Parola di Dio.

 

SEQUENZA

Alla vittima pasquale,

s'innalzi oggi il sacrificio di lode.

L'Agnello ha redento il suo gregge,

l'Innocente ha riconciliato

noi peccatori col Padre.

 

Morte e Vita si sono affrontate

in un prodigioso duello.

Il Signore della vita era morto;

ma ora, vivo, trionfa.

 

«Raccontaci, Maria:

che hai visto sulla via?».

«La tomba del Cristo vivente,

la gloria del Cristo risorto,

e gli angeli suoi testimoni,

il sudario e le sue vesti.

Cristo, mia speranza, è risorto:

precede i suoi in Galilea».

 

Sì, ne siamo certi:

Cristo è davvero risorto.

Tu, Re vittorioso,

abbi pietà di noi.

 

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

 

Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato:

facciamo festa nel Signore. (Cf. 1Cor 5,7-8)

 

Alleluia, alleluia.

 

Vangelo

Egli doveva risuscitare dai morti.

Dal Vangelo secondo Giovanni (20,1-9) anno A.

Il primo giorno della settimana, Maria di

Màgdala si recò al sepolcro di mattino,

quando era ancora buio, e vide che la

pietra era stata tolta dal sepolcro.

Corse allora e andò da Simon Pietro e

dall'altro discepolo, quello che Gesù

amava, e disse loro: «Hanno portato

via il Signore dal sepolcro e non

sappiamo dove l'hanno posto!».

Pietro allora uscì insieme all'altro

discepolo e si recarono al sepolcro.

Correvano insieme tutti e due, ma l'altro

discepolo corse più veloce di Pietro

e giunse per primo al sepolcro.

Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.

Giunse intanto anche Simon Pietro, che

lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò

i teli posati là, e il sudario-che era stato

sul suo capo-non posato là con i teli,

ma avvolto in un luogo a parte.

Allora entrò anche l'altro discepolo,

che era giunto per primo al sepolcro,

e vide e credette.

Infatti non avevano ancora compreso

la Scrittura, che cioè egli doveva

risorgere dai morti.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

“Perché cercate tra i morti colui che è vivo?”.

L’angelo resta stupefatto della lentezza delle donne.

Certo, lui, l’angelo, ormai contempla da

vicino il mistero della vita.

Ma noi; ma noi increduli, noi sconfitti,

noi incostanti, come facciamo a credere?

Eppure la notizia è qui, l’inizio di tutto

è qui; la fede, la speranza, l’entusiasmo,

la storia, la vita.

Se ci si fossimo fermati alla Croce,

al Venerdì, noi, come gli apostoli

sgomenti, avremmo potuto fare mille

considerazioni; sul fallimento, sulla

speranza delusa, su come gli idealisti

vengano sistematicamente eliminati da

un potere becero, su, su, su.

Bene dicono i discepoli di Emmaus,

rientrando a casa da Gerusalemme: “Noi

speravamo che fosse Lui”.

Noi speravamo; terribile affermazione.

Fine del sogno, fine delle belle parole,

fine dell’euforia dei bei giorni.

Se la nostra fede si fermasse a quella croce ci

sarebbe ben poco da dire su Gesù di Nazareth.

Nulla da dire su Gesù il Cristo.

Se la storia si fosse conclusa a quel

drammatico pomeriggio al Gòlgota, Gesù,

come Gandhi o altri grandi personaggi,

sarebbe rimasto un punto di riferimento

morale, certo, ma nulla più.

E invece nessuno, proprio nessuno aveva

messo in conto lo stile di Dio, il suo piano

strategico, la sua mossa finale, lo scacco

matto alla solitudine e alla morte.

Sicuramente, piazzata la pietra davanti al

sepolcro, tutti, Pilato, il Sinedrio, la folla,

i discepoli, avranno pensato ad una triste

fine di uno dei tanti profeti che attraversano

l’umanità periodicamente.

Ma quella pietra non è riuscita a fermare

Dio, quel sepolcro è rimasto ed è

straordinariamente e inequivocabilmente vuoto.

La morte non è riuscita a tenere tra le

proprie braccia Dio.

La tomba non è riuscita a contenere la sua

forza, la sua strepitosa vitalità, la sua

totale pienezza.

È risorto, amici.

Gesù è vivo, qui ora.

Gesù non è morto, non è rimasto chiuso

nel sepolcro.

No: è vivo, è qui; è ovunque.

E quindi (mi vedo la lenta ma inesorabile

speranza che nasce nel cuore degli apostoli)

se è risorto significa che davvero era il

Cristo, che addirittura era il Figlio,

che inauditamente è Dio.

E allora si rileggono quegli anni, i gesti,

le parole, le scoperte, tutto, tutto ora viene

capito, tutto, grazie al primo dono ai

credenti; lo Spirito.

La smorfia di dolore si trasforma

splendidamente in sorriso, in gioia,

in annuncio.

Ve li vedete questi undici sconfitti,

paurosi, terrorizzati di fare la stessa fine

del Maestro, venire sconvolti dentro,

correre, precipitarsi a perdifiato lungo

le mura della città, su fino al Gòlgota

e lì a fianco, nel giardino, vedere delle

bende, e credere.

Capiamo che se questa è la straordinaria

originalità del cristianesimo, da sempre

gli scettici, gli increduli, abbiano cercato

in tutti i modi di sconfessare questa

professione di fede; ma no, che dite,

non è risorto, si sarà ripreso da una morte

apparente, l’avranno portato via i discepoli,

o, che so, si sarà reincarnato!

Poveri uomini, povera meschinità umana

che stenta a credere che Dio sia padrone

della vita, che Cristo abbiamo spalancato

le paratie della gioia così da precipitare

questa notizia lungo i secoli della storia.

Gesù è vivo, amici, che ci piaccia o no, che

ci crediamo o no, che ce ne accorgiamo o no.

È vivo; è incontenibile la sua vita, è

straripante la sua forza.

Non ci chiede permesso per amarci, non

aspetta le nostre lentezze e le nostre

obiezioni per esistere.

Questa è la nostra fede, questa è la fede che

i cristiani, a volte timidamente, a volte con

lo splendore della santità, hanno professato.

Celebriamola, dunque questa presenza,

festeggiamo, dunque questa notizia, non

cerchiamo tra i morti colui che vive!

Santa Pasqua nel Signore Gesù Risorto,

amici, a voi ed alle vostre famiglie, Fausto.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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