domenica 9 aprile 2023

Il Vangelo del Lunedì 10 Aprile 2023

 

Lunedì fra l’Ottava di Pasqua.

Lunedì dell’Angelo.

Prima Lettura

Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato

e noi tutti ne siamo testimoni.

Dagli Atti degli Apostoli (2,14.22-33)

[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli

Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò

così: «Uomini di Giudea, e voi tutti abitanti

di Gerusalemme, vi sia noto questo e fate

attenzione alle mie parole: Gesù di

Nàzaret-uomo accreditato da Dio presso

di voi per mezzo di miracoli, prodigi e

segni, che Dio stesso fece tra voi per

opera sua, come voi sapete bene-,

consegnato a voi secondo il prestabilito

disegno e la prescienza di Dio, voi, per

mano di pagani, l'avete crocifisso

e l'avete ucciso.

Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai

dolori della morte, perché non era possibile

che questa lo tenesse in suo potere.

Dice infatti Davide a suo riguardo:

"Contemplavo sempre il Signore

innanzi a me; egli sta alla mia destra,

perché io non vacilli.

Per questo si rallegrò il mio cuore ed

esultò la mia lingua e anche la mia

carne riposerà nella speranza, perché

tu non abbandonerai la mia vita negli

ìnferi né permetterai che il tuo Santo

subisca la corruzione.

Mi hai fatto conoscere le vie della vita,

mi colmerai di gioia con la tua presenza".

Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente,

riguardo al patriarca Davide, che egli

morì e fu sepolto e il suo sepolcro è

ancora oggi fra noi.

Ma poiché era profeta e sapeva che Dio

gli aveva giurato solennemente di far

sedere sul suo trono un suo discendente,

previde la risurrezione di Cristo e ne

parlò: questi non fu abbandonato negli

ìnferi, né la sua carne subì la corruzione.

Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi

tutti ne siamo testimoni.

Innalzato dunque alla destra di Dio e

dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito

Santo promesso, lo ha effuso, come

voi stessi potete vedere e udire».

Parola di Dio.

Vangelo

Andate ad annunciare ai miei fratelli

che vadano in Galilea: là mi vedranno.

Dal Vangelo secondo Matteo (28,8-15) anno dispari.

In quel tempo, abbandonato in fretta il

sepolcro con timore e gioia grande,

le donne corsero a dare l'annuncio ai

suoi discepoli.

Ed ecco, Gesù venne loro incontro e

disse: «Salute a voi!».

Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono

i piedi e lo adorarono.

Allora Gesù disse loro: «Non temete;

andate ad annunciare ai miei fratelli che

vadano in Galilea: là mi vedranno».

Mentre esse erano in cammino, ecco,

alcune guardie giunsero in città e

annunciarono ai capi dei sacerdoti

tutto quanto era accaduto.

Questi allora si riunirono con gli anziani

e, dopo essersi consultati, diedero una

buona somma di denaro ai soldati,

dicendo: «Dite così: "I suoi discepoli

sono venuti di notte e l'hanno rubato,

mentre noi dormivamo".

E se mai la cosa venisse all'orecchio del

governatore, noi lo persuaderemo e vi

libereremo da ogni preoccupazione».

Quelli presero il denaro e fecero secondo

le istruzioni ricevute.

Così questo racconto si è divulgato fra

i Giudei fino a oggi.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

È risorto, amici, è risorto!

Gesù è vivo, smettiamo di cercarlo tra i

ricordi, smettiamo di cercarlo tra i morti

del passato, egli è vivo, è qui, è

raggiungibile, è accessibile e incontrabile.

Questa notizia l’abbiamo celebrata dopo

quaranta giorni di deserto e ora per cinquanta

giorni la ripeteremo e la celebreremo!

Gesù è vivo, ma i discepoli, come vedremo,

fanno fatica a riconoscerlo, sono ancora

tutti legati al proprio dolore.

La gioia cristiana, amici, è una tristezza

superata e non c’è che un modo per

superare il dolore, non amarlo, non

affezionarvici.

Vedremo che le apparizioni di Gesù

risorto seguono sempre uno schema

preciso, un dolore di partenza, un

incontro col Signore che però non

viene riconosciuto e-infine-un segno,

un gesto, una parola che spalancano

il cuore e gli occhi.

Oggi, Lunedì dell’angelo, troviamo le

donne che scappano dal sepolcro intimorite

e turbate e nel loro cammino di ritorno

incontrano Gesù che affida loro un

compito; devono convincere i discepoli

a tornare in Galilea, là lo troveranno.

E così accade solo che, come veniamo a

sapere da Luca, il cuore ottuso e indurito

degli apostoli stenterà a dar retta a

queste donne.

In Galilea, lì, nei pressi del lago, tutti

sono stati chiamati, tutto è iniziato.

Ora gli apostoli sono invitati, in un certo

modo, a tornare alle fonti, a riscoprire

e rileggere la loro storia alla luce

della resurrezione.

Anche noi, tiepidi come i discepoli,

siamo invitati a tornare alle sorgenti,

alle origini della nostra fede, a quella

esperienza rigenerante e sconvolgente

che-per prima-ci ha fatto incontrare il

Maestro come Signore della nostra vita.

Buon cammino di Pasqua amici,

lasciamoci incontrare dal Risorto,

non opponiamo incredulità alla sua luce!

Tu sei vivo in mezzo a noi, Signore, e ci

aspetti in Galilea, alle origini della nostra fede.

A te onore e gloria, Signore Gesù vivente nei secoli!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buon Lunedì dell’Angelo, Fausto.

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