Della 6° settimana del Tempo Ordinario.
Santi Sette
Fondatori dell'Ordine dei Servi
della Beata Vergine
Maria, confessori.
Prima Lettura
Scendiamo e
confondiamo la loro lingua.
Dal libro della Gènesi
(11,1-9)
Tutta la terra aveva
un’unica lingua
e uniche parole.
Emigrando
dall’oriente, gli uomini
capitarono in una
pianura nella regione
di Sinar e vi si
stabilirono.
Si dissero l’un
l’altro: «Venite, facciamoci
mattoni e cuociamoli
al fuoco».
Il mattone servì loro
da pietra e il bitume
da malta.
Poi dissero: «Venite,
costruiamoci una città
e una torre, la cui
cima tocchi il cielo, e
facciamoci un nome,
per non disperderci
su tutta la terra».
Ma il Signore scese a
vedere la città e la torre
che i figli degli
uomini stavano costruendo.
Il Signore disse:
«Ecco, essi sono un unico
popolo e hanno tutti
un’unica lingua; questo
è l’inizio della loro
opera, e ora quanto
avranno in progetto di
fare non sarà
loro impossibile.
Scendiamo dunque e
confondiamo la loro
lingua, perché non
comprendano più l’uno
la lingua dell’altro».
Il Signore li disperse
di là su tutta la terra
ed essi cessarono di
costruire la città.
Per questo la si
chiamò Babele, perché là
il Signore confuse la
lingua di tutta la terra
e di là il Signore li
disperse su tutta la terra.
Parola di Dio.
Vangelo
Chi perderà la
propria vita per causa
mia e del Vangelo,
la salverà.
Dal Vangelo secondo
Marco (8,34-9,1) anno dispari.
In quel tempo,
convocata la folla insieme
ai suoi discepoli,
Gesù disse loro: «Se
qualcuno vuol venire
dietro a me, rinneghi
se stesso, prenda la
sua croce e mi segua.
Perché chi vuole
salvare la propria vita, la
perderà; ma chi
perderà la propria vita per
causa mia e del
Vangelo, la salverà.
Infatti quale
vantaggio c’è che un uomo
guadagni il mondo
intero e perda la
propria vita?
Che cosa potrebbe dare
un uomo in
cambio della propria
vita?
Chi si vergognerà di
me e delle mie parole
davanti a questa
generazione adultera e
peccatrice, anche il
Figlio dell’uomo si
vergognerà di lui,
quando verrà nella
gloria del Padre suo
con gli angeli santi».
Diceva loro: «In
verità io vi dico: vi sono
alcuni, qui presenti,
che non morranno
prima di aver visto
giungere il regno di
Dio nella sua
potenza».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Il Vangelo di Marco continua a
metterci
di fronte a parole e
interrogativi importanti;
cosa significa rinnegare se
stessi?
Forse rigettare la propria
dignità o la
propria intelligenza o i propri
talenti?
È evidente che Gesù vuole dire
qualcos’altro.
Anzitutto, chi lo segue deve
sapere che per
Lui deve essere pronto a giocarsi
tutto; averi,
relazioni e persino la propria
vita: “Se
qualcuno vuol venire dietro a me,
rinneghi
se stesso, prenda la sua croce e
mi segua”.
Per mettere Gesù al primo posto
si deve
essere pronti a mettere tutto il
resto in
secondo piano.
Addirittura si deve avere il
coraggio di
rinunciare alle idee che ci siamo
fatti
di Dio e della fede.
Anche Pietro, che pur proclama
che Gesù
è il Cristo e sembra quindi un
credente, in
realtà non accetta il significato
più profondo
della messianicità di Cristo; la
Croce.
Guardiamoci dentro e vediamo se
anche
noi vogliamo rinunciare alla
nostra idea
di Messia irreale e fantasiosa
per aderire
a quella reale che ci consegna il
Vangelo
e che passa attraverso la
passione e morte.
Sicuramente non sarà facile, solo
la
preghiera ci può aiutare.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
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