lunedì 28 febbraio 2022

Il Vangelo del Martedì 1 Marzo 2022

 

Della 8° settimana del Tempo Ordinario.

Sant' Albino di Angers, Vescovo.

Prima Lettura

I profeti preannunciavano la grazia a voi destinata; perciò restate

sobri e abbiate speranza.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo (1,10-16)

Carissimi, sulla salvezza indagarono e scrutarono i profeti, che preannunciavano

la grazia a voi destinata; essi cercavano di sapere quale momento o quali

circostanze indicasse lo Spirito di Cristo che era in loro, quando prediceva

le sofferenze destinate a Cristo e le glorie che le avrebbero seguite.

A loro fu rivelato che, non per se stessi, ma per voi erano servitori di quelle

cose che ora vi sono annunciate per mezzo di coloro che vi hanno portato il

Vangelo mediante lo Spirito Santo, mandato dal cielo: cose nelle quali gli

angeli desiderano fissare lo sguardo.

Perciò, cingendo i fianchi della vostra mente e restando sobri, ponete tutta la

vostra speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si manifesterà.

Come figli obbedienti, non conformatevi ai desideri di un tempo, quando

eravate nell'ignoranza, ma, come il Santo che vi ha chiamati, diventate santi

anche voi in tutta la vostra condotta.

Poiché sta scritto: «Sarete santi, perché io sono santo».

Parola di Dio.

Vangelo

Riceverete in questo tempo cento volte tanto insieme a persecuzione,

e la vita eterna nel tempo che verrà.

Dal Vangelo secondo Marco (10,28-31) anno pari.

In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto

e ti abbiamo seguito».

Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa

o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa

del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case

e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita

eterna nel tempo che verrà.

Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

È dura la vita di fede, perché negarlo?

Ne è consapevole Pietro.

Passata l’euforia del primo momento, anch’egli ora sente il peso della

responsabilità, la fatica del quotidiano.

E si chiede: “Ne è valsa la pena?

Se la fede è davvero fuoco che brucia, che fa passare le notti insonni, anche

noi ci chiediamo; ne è valsa la pena?”.

Dio vuole che siamo radicalmente onesti con noi stessi, fino al punto di essere

nudi davanti alla verità.

E ci sono momenti in cui guardiamo ciò che abbiamo lasciato e, come Pietro,

diciamo; abbiamo lasciato tutto.

E Gesù ci invita a guardare la vita in maniera diversa, nuova.

A vedere i tanti fratelli e sorelle e campi e moglie e marito e figli che abbiamo

trovato seguendo il Signore.

Cento volte tanto abbiamo ricevuto, se sappiamo guardare al di là, cento volte tanto.

Oggi ritagliamoci un momento di silenzio e preghiera per guardare con gli

occhi della fede quanto abbiamo ricevuto.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

domenica 27 febbraio 2022

Il Vangelo del Lunedì 28 Febbraio 2022

 

Della 8° settimana del Tempo Ordinario.

San Romano di Condat, Abate.

Prima Lettura

Voi amate Gesù Cristo, pur senza averlo visto e credete in lui;

perciò esultate di gioia indicibile.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo (1,3-9)

Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande

misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti,

per una speranza viva, per un’eredità che non si corrompe, non si macchia

e non marcisce.

Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante

la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell’ultimo tempo.

Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo,

afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più

preziosa dell’oro-destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco-torni a

vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà.

Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui.

Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la mèta della

vostra fede: la salvezza delle anime.

Parola di Dio.

Vangelo

Vendi quello che hai e vieni! Seguimi!

Dal Vangelo secondo Marco (10,17-27) anno pari.

In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro

e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che

cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?».

Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono?

Nessuno è buono, se non Dio solo.

Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non

rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».

Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla

mia giovinezza».

Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti

manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo;

e vieni! Seguimi!».

Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato;

possedeva infatti molti beni.

Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile,

per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!».

I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse

loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio!

È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco

entri nel regno di Dio».

Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?».

Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio!

Perché tutto è possibile a Dio».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Il Signore ama questo giovane con intensità.

Ama la sua franchezza quando, con disarmante ingenuità, confessa di avere

sempre osservato i comandamenti da giovane.

Lo ama perché si pone delle grandi domande, perché non si accontenta della sua vita.

Il Signore ama chi, come lui, percorre una strada, si pone in cammino, desidera

capire, conoscere, condividere.

Lo ama, perciò gli chiede di più, se vuole.

Gli chiede di essere libero fino in fondo, per camminare lietamente,

per non avere distrazioni.

Perché il possesso, il denaro, ci tiene legati, ci impedisce, spesso,

troppo spesso, di capire le sottigliezze dello Spirito.

Lo ama, Gesù.

Ma il giovane fugge.

È troppo quello che gli viene chiesto, ha molte cose da abbandonare, molte

ricchezze, specifica Marco.

Molta paura, aggiungo io.

Anche a noi capita così; a volte preferiamo un presente grigio ma certo, ad un

futuro luminoso, ma incerto.

Certo amici, tante volte è solo la paura che ci frena, ma fortunatamente abbiamo

la preghiera che ci può aiutare a capire.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

sabato 26 febbraio 2022

Il Vangelo di Domenica 27 Febbraio 2022

 

Della 8° Domenica del Tempo Ordinario.

San Gabriele dell'Addolorata, Religioso.

Prima Lettura

Non lodare nessuno prima che abbia parlato.

Dal libro del Siràcide (27,5-8)

Quando si scuote un setaccio restano i rifiuti; così quando un uomo discute,

ne appaiono i difetti.

I vasi del ceramista li mette a prova la fornace, così il modo di ragionare

è il banco di prova per un uomo.

Il frutto dimostra come è coltivato l'albero, così la parola rivela i pensieri

del cuore.

Non lodare nessuno prima che abbia parlato, poiché questa è la prova

degli uomini.

Parola di Dio.

Seconda Lettura

Ci ha dato la vittoria per mezzo di Gesù Cristo.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (15,54-58)

Fratelli, quando questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità

e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della

Scrittura: "La morte è stata inghiottita nella vittoria.

Dov'è, o morte, la tua vittoria?

Dov'è, o morte, il tuo pungiglione?".

Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge.

Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore

nostro Gesù Cristo!

Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, progredendo

sempre più nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è

vana nel Signore.

Parola di Dio.

Vangelo

La bocca esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.

Dal Vangelo secondo Luca (6,39-45) anno C.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: "Può forse

un cieco guidare un altro cieco?

Non cadranno tutti e due in un fosso?

Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato,

sarà come il suo maestro.

Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi

della trave che è nel tuo occhio?

Come puoi dire al tuo fratello: "Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che

è nel tuo occhio", mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio?

Ipocrita!

Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la

pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.

Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d'altronde albero

cattivo che produca un frutto buono.

Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli

spini, né si vendemmia uva da un rovo.

L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l'uomo cattivo

dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che

dal cuore sovrabbonda".

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere

la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello

Gesù ci propone oggi un Vangelo piuttosto ostico, con il desiderio-da parte

sua-di lasciare che le beatitudini dirigano la nostra vita.

Vi ricordo, però, questo dato fondamentale della vita cristiana; la vita morale

è conseguenza di un incontro, non uno sterile moralismo, la legge di Dio,

ricorda san Paolo è opera del Signore, non fatica vana come l’obbedire

esternamente ad una norma.

È un pò come quando vedo i ragazzi che si prendono una cotta; la prima

cosa che salta agli occhi è che si curano di più, si tengono in ordine,

diventano improvvisamente puntuali; perché innamorati.

Gesù ci chiede di essere misericordiosi perché il Padre è misericordioso;

il nostro agire è conseguenza dell’incontro che abbiamo avuto con Dio.

Il peccato, dunque, è l’agire morale.

E subito, sicuramente, ci vengono in mente le grandi tragedie della vita,

gli omicidi, le stragi, le aberrazioni di cui veniamo a conoscenza.

Bhé, visto tutto ciò che capita nel mondo noi non siamo poi così tanto male!

Non uccidiamo, non rubiamo (nel senso di rapina a mano armata, ma se

capita di grattare senza troppi danni qualche soldino) quindi siamo a posto.

Invece la Scrittura ci invita a leggere la nostra vita puntando in alto, di non

paragonarci a chi si comporta peggio, trovandoci passabili, ma confrontandoci

col sogno di Dio su di noi.

Dio ci vede come dei capolavori, dei pezzi unici, come dei figli.

Vuole che-come aquile-voliamo in alto, e invece noi sembriamo dei paperi

che guardano con sufficienza le galline.

Gesù è chiaro; non guardare alla pagliuzza nell’occhio del fratello tu che hai

un trave nell’occhio.

Quant’è vero!

Quanta fatica faccio a riconoscere i miei sbagli!

Quanto sono pronto a giustificarli, ad attenuarli!

Con me sono comprensivo e benevolo, con gli errori degli altri sono spietato

e giudico con durezza eccessiva.

Esagero? Ascoltatevi!

Ascoltiamoci quando si tratta di parlare di un’altra persona, dei miei vicini,

dell’amministratore del mio condominio.

Siamo sempre troppo adolescenti, intenti a proteggerci per paura che qualcuno

ci ferisca, sempre troppo concentrati a far apparire il meglio di noi per paura

che gli altri non vedano il peggio.

Liberi, amici, liberi!

Siamo aquile fatte per volare, sbattete le ali!

Dio ci dona ali di aquila per accogliere ciò che siamo con verità, per imparare

ad amarci e ad amare gli altri con semplicità, per sapere che siamo capolavori in

costruzione e durante i lavori in corso uno sopporta un pò di polvere e di rumore.

Impariamo a vedere noi stessi e gli altri così come Dio ci vede.

Non si tratta allora di non giudicare le situazioni, di non esprimere pareri, no.

Ma di cambiare il criterio di riferimento, di vedere le cose con lo sguardo pieno

di speranza del Padre che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi.

E’ una vera conversione quella che Gesù chiede, un cambiare del tutto

l’atteggiamento, un guardare in modo diverso.

Siamo tutti peccatori, siamo tutti figli; non abbiamo bisogno, come i bambini

dell’asilo, di fare bella figura davanti alla maestra; un padre e una madre

conoscono i difetti dei propri figli e amorevolmente li accettano e

cercano-insieme-di migliorarli.

Gesù ci invita a guardare i fatti, non i sogni; dai frutti si vedono gli alberi.

Frutto buono-albero buono, semplice, no?

È vero!

Può essere un’idea interrogarsi sulla propria vita, sulle cose che crediamo

importanti, sulle nostre scelte; che frutti danno?

Siamo sereni, pieni di vita, capaci di affrontare le avversità?

Buon segno, abbiamo messo il Vangelo al centro.

Ma se-invece-il lavoro sempre più ingombrante, l’ansia del benessere o la

voglia di apparire vi danno inquietudine, interrogatevi ed abbiate l’umiltà

della retromarcia.

In settimana cominciamo la Quaresima; perché non fare la “penitenza” di

entrare in questa logica, perché non vedere il lato luminoso della vita degli

altri, invece di vedere sempre l’aspetto negativo?

Varrebbe più di mille Venerdì di magro e dell’obolo per le missioni (fatelo

comunque, ma col cuore!).

Proviamoci, amici, forse possiamo essere più sereni, perciò, facciamo pulizia

nei nostri occhi, Santa Domenica, Fausto.

 

 

venerdì 25 febbraio 2022

Il Vangelo del Sabato 26 Febbraio 2022

 

Della 7° settimana del Tempo Ordinario.

Sant' Alessandro di Alessandria, Patriarca.

Prima Lettura

Molto potente è la preghiera fervorosa del giusto.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo (5,13-20)

Fratelli miei, chi tra voi è nel dolore, preghi; chi è nella gioia, canti inni di lode.

Chi è malato, chiami presso di sé i presbìteri della Chiesa ed essi preghino

su di lui, ungendolo con olio nel nome del Signore.

E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo solleverà e, se

ha commesso peccati, gli saranno perdonati.

Confessate perciò i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli

altri per essere guariti.

Molto potente è la preghiera fervorosa del giusto.

Elìa era un uomo come noi: pregò intensamente che non piovesse, e non

piovve sulla terra per tre anni e sei mesi.

Poi pregò di nuovo e il cielo diede la pioggia e la terra produsse il suo frutto.

Fratelli miei, se uno di voi si allontana dalla verità e un altro ve lo riconduce,

costui sappia che chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore lo salverà

dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati.

Parola di Dio.

Vangelo

Chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso.

Dal Vangelo secondo Marco (10,13-16) anno pari.

In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li toccasse,

ma i discepoli li rimproverarono.

Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano

a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio.

In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un

bambino, non entrerà in esso».

E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, ponendo le mani su di loro.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Siamo tutti pronti a smarcarci dal cristianesimo, a guardare, dall’alto della nostra

ridicola supposizione, al passato e alla Chiesa come ad una associazione a

delinquere, facendo di tutto per cancellare le tracce culturali della presenza

cristiana del nostro mondo contemporaneo.

E invece il cristianesimo ha plasmato il pensiero moderno e molte delle migliori

cose dell’occidente derivano proprio dall’avere preso sul serio la Bibbia.

Così l’amore per i bambini, e il desiderio di tutelarli e di proteggerli, come

leggiamo nel Vangelo di oggi in cui Gesù, addirittura, propone i bambini come

modello da seguire.

In realtà, al suo tempo, i bambini erano visti con fastidio, come non-ancora-uomini

e ancora oggi, in alcune culture tribali africane, ad esempio, il bambino è una merce

di proprietà dei genitori.

L’attenzione ai piccoli è un dono prezioso che il cristianesimo ha lasciato alla

nostra dimentica modernità.

Perciò, preghiamo, perché tutti i bambini possano avere un’infanzia serena

e piena di amore, donato a loro da una mamma ed un papà.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

giovedì 24 febbraio 2022

Il Vangelo del Venerdì 25 Febbraio 2022

 

Della 7° settimana dal Tempo Ordinario.

San Gerlando di Agrigento, Vescovo.

Prima Lettura

Ecco, il giudice è alle porte.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo (5,9-12)

Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati;

ecco, il giudice è alle porte.

Fratelli, prendete a modello di sopportazione e di costanza i profeti che

hanno parlato nel nome del Signore.

Ecco, noi chiamiamo beati quelli che sono stati pazienti.

Avete udito parlare della pazienza di Giobbe e conoscete la sorte finale che gli

riserbò il Signore, perché il Signore è ricco di misericordia e di compassione.

Soprattutto, fratelli miei, non giurate né per il cielo, né per la terra e non fate

alcun altro giuramento.

Ma il vostro «sì» sia sì, e il vostro «no» no, per non incorrere nella condanna.

Parola di Dio.

Vangelo

L'uomo non divida quello che Dio ha congiunto.

Dal Vangelo secondo Marco (10,1-12) anno pari.

In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea

e al di là del fiume Giordano.

La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare.

Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù

se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie.

Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?».

Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».

Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma.

Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo

l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno

una carne sola.

Così non sono più due, ma una sola carne.

Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».

A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento.

E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio

verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Suscita scalpore la presa di posizione del Signore nei confronti del divorzio

accettato da tutti, donne comprese, e addirittura attribuito alla saggezza di Mosè.

Ma Dio non l’ha pensata così, Dio crede che un uomo e una donna possano

vivere insieme per tutta la vita.

Tutta la vita insieme, amici; non è l’opinione di cattolici fuori dal mondo o di

veteroromantici in via d’estinzione; è il pensiero stesso di Dio.

Mi libera questa affermazione, quando incontro due persone che, con fatica,

decidono di sposarsi.

Mi incoraggia questo discorso, allora, quando invito due sposi a non mollare,

a non separarsi.

Amarsi per tutta la vita non è l’illusione di una generazione del passato, ma una

reale possibilità che realizza il sogno di Dio.

Questa è una buona notizia che possiamo dare in questo nostro mondo

affettivamente disorientato; l’amore è per sempre, a volte è faticoso, ma con la

preghiera possiamo farcela.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

mercoledì 23 febbraio 2022

Il Vangelo del Giovedì 24 Febbraio 2022

 

Della 7° settimana del Tempo Ordinario.

Sant' Etelberto, Re del Kent.

Prima Lettura

Il salario dei lavoratori che voi non avete pagato, grida, e le loro proteste

sono giunte alle orecchie del Signore onnipotente.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo (5,1-5)

Ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che cadranno su di voi!

Le vostre ricchezze sono marce, i vostri vestiti sono mangiati dalle tarme.

Il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine

si alzerà ad accusarvi e divorerà le vostre carni come un fuoco.

Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni!

Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre terre, e che voi

non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono giunte agli orecchi

del Signore onnipotente.

Sulla terra avete vissuto in mezzo a piaceri e delizie, e vi siete ingrassati per

il giorno della strage.

Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non vi ha opposto resistenza.

Parola di Dio.

Vangelo

È meglio per te entrare nella vita con una mano sola,

anziché con le due mani andare nella Geènna.

Dal Vangelo secondo Marco (9,41-50) anno pari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiunque vi darà da bere un

bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico,

non perderà la sua ricompensa.

Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio

per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.

Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella

vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel

fuoco inestinguibile.

E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella

vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna.

E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare

nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato

nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.

Ognuno infatti sarà salato con il fuoco.

Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore?

Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Anche Gesù, come il libro del Siràcide, ci dà una serie di avvertimenti per

non dare scandalo.

Il Messia non ama le mezze misure, né ci vuole con i piedi in due staffe;

ci chiede un “sì” coraggioso e pieno.

Lo scandalo è un blocco posto sulla strada di chi vuole camminare nella

fedeltà al Signore.

Occorre prendere decisioni serie e definitive nella nostra vita di cristiani;

dovremmo far risuonare nella coscienza, e poi far rimbalzare in tutta la

società, queste parole del Vangelo di oggi.

Alzare la voce perché la vita sia liberata da tanti scandali; (anche fra uomini

di Chiesa), che ne inquinano tutti i settori e sono rovinosi tanto per i piccoli

che credono, quanto per l’intera umanità.

Se vogliamo accogliere il messaggio evangelico non possiamo seguire ciò

che ci distoglie da esso.

Un salutare rimedio sarà una continua opera di conversione e la capacità

di essere portatori di una ventata di aria pulita.

Per quanto questo possa essere complicato, siamo sicuri che Dio sarà sempre

al nostro fianco, per guidare i nostri passi e indicarci la via.

Allora diventeremo sale non per noi, ma per coloro che incontreremo nel

nostro cammino.

Mostreremo che la vita, tante volte insipida, può avere sapore solo se vissuta

con scelte autentiche di bene, attraverso l’aiuto della preghiera.    

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.