domenica 26 dicembre 2021

Il Vangelo del Lunedì 27 Dicembre 2021

 

Ottava di Natale.

San Giovanni, Apostolo ed Evangelista.

Prima Lettura

Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (1,1-4)

Figlioli miei, quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello

che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le

nostre mani toccarono del Verbo della vita (la vita infatti si manifestò, noi

l'abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna,

che era presso il Padre e che si manifestò a noi), quello che abbiamo veduto

e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione

con noi.

E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo.

Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena.

Parola di Dio.

Vangelo

L'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro

Dal Vangelo secondo Giovanni (20,2-8) anno pari.

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro

e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato

via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».

Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro.

Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro

e giunse per primo al sepolcro.

Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.

Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro

e osservò i teli posati là, e il sudario (che era stato sul suo capo) non posato

là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.

Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro,

e vide e credette.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Festa sgradevole, quella in cui ci siamo ricordati che quel Bambino che

festeggiamo è segno di contraddizione, e ci obbliga a schierarci.

Sia; celebrare il primo martire il giorno dopo la nascita del Messia ci richiama

alla serietà del discorso, lo toglie dalle nebbioline devozionali per riportarlo

nel terreno della fede autentica.

E oggi, non paga, non soddisfatta, la liturgia ci chiede di celebrare san Giovanni,

il quarto Evangelista.

Che c'entra?

Ho una mia teoria; Giovanni è stato l’Evangelista che, più di ogni altro, è volato

alto nel cielo della fede, è un’aquila che ha fissato il sole.

Il suo Vangelo è il più denso, riservato a chi, nella fede, ha già fatto un bel

percorso, un “master” per discepoli; per chi, conosciuto il Signore Gesù,

desidera penetrarne il mistero.

È come se la Chiesa ci invitasse a superare l’apparenza, ad andare oltre,

a volare alto.

Quel Bambino fa tenerezza, certo, come tutti i bambini del mondo, ma inquieta

perché ci obbliga a riflettere; chi è, veramente, quel Bambino?

La pagina della resurrezione ci aiuta a capire il mistero; se celebriamo la nascita

di quel Bambino è perché lo professiamo Signore morto e risorto.

La resurrezione motiva e spiega il Natale, anche attraverso la preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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