martedì 29 giugno 2021

Il Vangelo del Mercoledì 30 Giugno 2021

 

Della 13° settimana del Tempo Ordinario.

SS. primi martiri della Chiesa di Roma.

Prima lettura.

Il figlio di questa schiava non deve essere erede con mio figlio Isacco.

Dal libro della Gènesi (21,5.8-20)

Abramo aveva cento anni quando gli nacque il figlio Isacco.

Il bambino crebbe e fu svezzato e Abramo fece un grande banchetto quando

Isacco fu svezzato.

Ma Sara vide che il figlio di Agar l’Egiziana, quello che lei aveva partorito ad

Abramo, scherzava con il figlio Isacco.

Disse allora ad Abramo: «Scaccia questa schiava e suo figlio, perché il figlio di

questa schiava non deve essere erede con mio figlio Isacco».

La cosa sembrò un gran male agli occhi di Abramo a motivo di suo figlio.

Ma Dio disse ad Abramo: «Non sembri male ai tuoi occhi questo, riguardo

al fanciullo e alla tua schiava: ascolta la voce di Sara in tutto quello che ti dice,

perché attraverso Isacco da te prenderà nome una stirpe.

Ma io farò diventare una nazione anche il figlio della schiava, perché è tua discendenza».

Abramo si alzò di buon mattino, prese il pane e un otre d’acqua e li diede ad Agar,

caricandoli sulle sue spalle; le consegnò il fanciullo e la mandò via.

Ella se ne andò e si smarrì per il deserto di Bersabea.

Tutta l’acqua dell’otre era venuta a mancare.

Allora depose il fanciullo sotto un cespuglio e andò a sedersi di fronte, alla distanza

di un tiro d’arco, perché diceva: «Non voglio veder morire il fanciullo!».

Sedutasi di fronte, alzò la voce e pianse.

Dio udì la voce del fanciullo e un angelo di Dio chiamò Agar dal cielo e le

disse: «Che hai, Agar?

Non temere, perché Dio ha udito la voce del fanciullo là dove si trova. Àlzati,

prendi il fanciullo e tienilo per mano, perché io ne farò una grande nazione».

Dio le aprì gli occhi ed ella vide un pozzo d’acqua.

Allora andò a riempire l’otre e diede da bere al fanciullo.

E Dio fu con il fanciullo, che crebbe e abitò nel deserto e divenne un tiratore d’arco.

Parola di Dio.

Vangelo.

Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?

Dal Vangelo secondo Matteo (8,28-34) anno dispari.

In quel tempo, giunto Gesù all’altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati,

uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno

poteva passare per quella strada.

Ed ecco, si misero a gridare: «Che vuoi da noi, Figlio di Dio?

Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?».

A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci al pascolo; e i demòni

lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci».

Egli disse loro: «Andate!».

Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù

dalla rupe nel mare e morirono nelle acque.

I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche

il fatto degli indemoniati.

Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di

allontanarsi dal loro territorio.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Al tempo di Gesù ciò che non si riusciva a spiegare veniva attribuito al demonio,

alle forze oscure.

Così malattie come l’epilessia o i comportamenti bipolari erano attribuiti alle

forze demoniache.

La guarigione degli indemoniati Gadareni ci offre l’occasione per riflettere sulla

presenza del male nella nostra vita.

Quando viviamo nei sepolcri, cioè con una visione mortifera della vita,

lasciamo prevalere le tenebre.

Quando ci lasciamo travolgere dalla furia e dalla violenza, lasciamo prevalere le tenebre.

Quando pensiamo che Dio sia un despota esigente che pretende dei servigi dai

proprio figli, lasciamo prevalere le tenebre.

Ma Gesù non si scoraggia e irrompe nella nostra vita, se gli andiamo incontro,

e trova una soluzione.

Il Maestro è Signore anche delle tenebre, nulla lo può sconfiggere, nessuno lo

può far indietreggiare.

Gli sta a cuore la salvezza dei poveracci che hanno visto la loro vita ridursi ad

una sopravvivenza bestiale.

E li salva.

Ben diversa, invece, la reazione dei concittadini dei due malcapitati che,

vista la moria dei maiali, pregano gentilmente Gesù di andarsene.

La fede e l’economia hanno sempre avuto qualche divergenza di vedute!

Perciò, non andiamo ad infognarci in pensieri strani, ma seguiamo il Signore

e la sua Parola, attraverso l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

Nessun commento:

Posta un commento