mercoledì 30 giugno 2021

Il Vangelo del Giovedì 1 Luglio 2021

 

Della 13° settimana del Tempo Ordinario.

Preziosissimo Sangue di Gesù.

Prima lettura.

Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede.

Dal libro della Gènesi (22, 1-19)

In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!».

Rispose: «Eccomi!».

Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va' nel territorio

di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».

Abramo si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due servi e il figlio

Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che

Dio gli aveva indicato.

Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo.

Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l'asino; io e il ragazzo

andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi».

Abramo prese la legna dell'olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano

il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme.

Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!».

Rispose: «Eccomi, figlio mio».

Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov'è l'agnello per l'olocausto?».

Abramo rispose: «Dio stesso si provvederà l'agnello per l'olocausto, figlio mio!».

Proseguirono tutti e due insieme.

Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare,

collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull'altare, sopra la legna.

Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio.

Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!».

Rispose: «Eccomi!».

L'angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente!

Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».

Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio.

Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.

Abramo chiamò quel luogo "Il Signore vede"; perciò oggi si dice: «Sul monte

il Signore si fa vedere».

L'angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro

per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato

tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa

la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare;

la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici.

Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu

hai obbedito alla mia voce».

Abramo tornò dai suoi servi; insieme si misero in cammino verso Bersabea

e Abramo abitò a Bersabea.

Parola di Dio.

Vangelo.

Resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

Dal Vangelo secondo Matteo (9,1-8) anno dispari.

In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all'altra riva e giunse nella sua città.

Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto.

Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati».

Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia».

Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore?

Che cosa infatti è più facile: dire "Ti sono perdonati i peccati", oppure dire "Àlzati e cammina"?

Ma, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di perdonare

i peccati: Àlzati-disse allora al paralitico-, prendi il tuo letto e va' a casa tua».

Ed egli si alzò e andò a casa sua.

Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva

dato un tale potere agli uomini.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Il peccato esiste nonostante quello che si dice in giro.

Non è un’invenzione dei preti ma la consapevolezza che l’uomo, creato per essere un

capolavoro, spesso gioca male la sua libertà e si allontana dal suo progetto, accontentandosi.

Il peccato non è la trasgressione di una legge ma il fallimento di un obiettivo: quello

di diventare come Dio ci ha immaginato.

Le indicazioni che Dio ci ha donato nella Rivelazione ci permettono di vigilare sul

nostro percorso, di capire cosa è bene e cosa è male, di impegnarci con intelligenza

a perseguire il bene.

Il peccato è male perché ci fa del male, perché rovina ciò che siamo veramente.

Al tempo di Gesù si pensava, erroneamente, che la malattia fosse la punizione

divina per un peccato commesso.

Non è così, certo; ma il peccato può provocare una paralisi dell’anima profonda

quanto una paralisi del corpo.

Progressivamente, se non agiamo, perseverando nell’errore ci blocchiamo, disimpariamo

ad amare, ci paralizziamo nella fede e nella speranza.

In quel momento speriamo che qualche amico volenteroso ci prenda di peso e ci porti,

nella preghiera, al cospetto di Gesù per essere perdonati e poter correre nuovamente

sulle strade della fede!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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