giovedì 7 gennaio 2021

Il Vangelo del Venerdì 8 Gennaio 2021

 

Del Tempo di Natale dopo l’Epifania.

San Massimo di Pavia.

Prima lettura dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (4,7-10)

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama

è stato generato da Dio e conosce Dio.

Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.

In questo si è manifestato l'amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il

suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di  lui.

In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato

noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Marco (6,34-44) anno dispari.

In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione

di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare

loro molte cose.

Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: «Il luogo

è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne

e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare».

Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare».

Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare

loro da mangiare?».

Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere».

Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci».

E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull'erba verde.

E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta.

Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione,

spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero loro; e divise

i due pesci fra tutti.

Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste

piene e quanto restava dei pesci.

Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

La logica del Natale che abbiamo appena celebrato, logica dell’accoglienza del volto

inatteso di Dio, ci spinge a cambiare completamente il nostro modo di vedere la vita.

Fatichiamo a convertire la nostra vita alla luce del Vangelo e corriamo il rischio

di stravolgere anche la più evidente della verità di fede pur di non dover cambiare

la nostra mentalità.

Natale, dicevamo, è Dio che chiede accoglienza, che si fa bimbo, innocuo,

inerme e fragile.

E noi tutti, invece, continuiamo a cercare un Dio potente, muscoloso,

efficiente e miracolistico.

Così i dodici, nel Vangelo di oggi, sperimentano un altro paradosso cristiano;

davanti alla folla affamata Gesù chiede loro di mettere a disposizione il poco

che hanno, invece di aspettarsi una soluzione ai problemi.

Dio vuole salvare il mondo attraverso di noi, con le nostre fragili mani, riempiendo

i nostri fragili cuori della sua consolazione, affinché possiamo consolare coloro che

ci stanno vicini con la consolazione che ci proviene da Dio, come direbbe san Paolo.

Invece di passare il tempo a lamentarci delle cose che non funzionano, delle

ingiustizie che quotidianamente si consumano, delle solitudini che ci sfiorano,

rimbocchiamoci le maniche, mettiamo a disposizione del Signore quel poco

che siamo e la nostra preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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