venerdì 8 gennaio 2021

Il Vangelo del Sabato 9 Gennaio 2020

 

Del Tempo di Natale dopo l’Epifania.

Prima lettura dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (4,11-18)

Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.

Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi

e l'amore di lui è perfetto in noi.

In questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha

donato il suo Spirito.

E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio

come salvatore del mondo.

Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio.

E noi abbiamo conosciuto e creduto l'amore che Dio ha in noi.

Dio è amore; chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui.

In questo l'amore ha raggiunto tra noi la sua perfezione: che abbiamo fiducia nel

giorno del giudizio, perché come è lui, così siamo anche noi, in questo mondo.

Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché

il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore.

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Marco (6,45-52) anno dispari.

[Dopo che i cinquemila uomini furono saziati], Gesù subito costrinse i suoi

discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull'altra riva, a Betsàida, finché

non avesse congedato la folla.

Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare.

Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra.

Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire

della notte egli andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli.

Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero

a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti.

Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».

E salì sulla barca con loro e il vento cessò.

E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso

il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Non capire la logica del dono, la nuova visione di Dio che Gesù è venuto a portare,

che ci obbliga a passare dall’idea di un Dio “pappa fatta” che ci toglie dai guai,

alla visione di un Dio adulto che ci tratta da adulti e ci chiede collaborazione,

rischia di sprofondare Gesù in una intollerabile evanescenza.

Gesù diventa allora un “fantasma” e le onde delle tempeste che, inevitabilmente,

periodicamente sconquassano la barca della nostra vita, ci danno l’impressione

di non farcela.

Marco, nel Vangelo, collega la mancanza di fiducia degli apostoli esplicitamente 

all’incomprensione della logica della moltiplicazione dei pani.

Se viviamo chiusi in noi stessi, senza dono, senza generosità, difficilmente

riusciremo ad entrare nella logica di Dio che tutto dona, che tutto si dona.

È come se Gesù dicesse; nella tempesta, in piena difficoltà, se vuoi attraversare

il mare non hai che una possibilità, aumenta il dono di te stesso.

Quello di oggi è un Vangelo esigente, amici, come sempre, ma che ci propone

di donare tutto ciò che siamo in maniera intelligente ed equilibrata, lasciando

fare il resto al Signore che amiamo e di cui ci fidiamo, sapendo bene in chi abbiamo

posto la nostra speranza, come direbbe il nostro grande san Paolo.

Fidiamoci amici, e mettiamo la nostra vita nelle mani del Signore,

con l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non ci abbandonare alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

 

Nessun commento:

Posta un commento