mercoledì 14 ottobre 2020

Il Vangelo del Giovedì 15 Ottobre 2020

 

Della 28° settimana del Tempo Ordinario.

Santa Teresa d’Avila, Vergine e Dottore della Chiesa.

Prima lettura dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni (1,1-10)

Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, ai santi che sono a Èfeso credenti

in Cristo Gesù: grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni

benedizione spirituale nei cieli in Cristo.

In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati

di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante

Gesù Cristo, secondo il disegno 'amore della sua volontà, a lode dello splendore

della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.

In lui, mediante il suo sangue, abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe,

secondo la ricchezza della sua grazia.

Egli l'ha riversata in abbondanza su di noi con ogni sapienza e intelligenza,

facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo la benevolenza che

in lui si era proposto per il governo della pienezza dei tempi: ricondurre al Cristo,

unico capo, tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra.

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Luca (11,47-54) anno pari.

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti,

e i vostri padri li hanno uccisi.

Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.

Per questo la sapienza di Dio ha detto: "Manderò loro profeti e apostoli ed essi

li uccideranno e perseguiteranno", perché a questa generazione sia chiesto conto

del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo: dal sangue di Abele

fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l'altare e il santuario.

Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.

Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza;

voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l'avete impedito».

Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile

e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in

qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Non conosce decisamente l’arte della diplomazia, il Signore.

Ne ha per tutti, per ogni categoria, per ogni modo di intendere la fede.

Così rimprovera coloro che celebrano i profeti del passato costruendo loro dei

monumenti e non sanno riconoscere i profeti del presente, anzi li perseguitano

(tristissimo richiamo ai nostri uomini di Chiesa dei nostri giorni).

E accusa i devoti di complicare talmente la fede da allontanarne i semplici.

Gesù stigmatizza gli atteggiamenti religiosi fuorvianti che, in nome della fede,

finiscono con l’allontanare le persone da Dio invece di avvicinarle.

Discorso valido per i suoi contemporanei ma rivolto ancora oggi a noi, suoi discepoli.

Se le nostre regole, le nostre interpretazioni, le nostre priorità allontanano i semplici,

scoraggiano i peccatori, mortificano l’uomo, stiamo tradendo il progetto del Maestro.

Vigiliamo su noi stessi, convertiamo il nostro cuore per non allontanare nessuno

dall’abbraccio col Padre, se necessario facendoci aiutare dalla preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri

debitori, e non ci indurre in tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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