Della 22° settimana
del Tempo Ordinario.
Sant’Elpidio, abate.
Prima lettura dalla prima
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (3,1-9)
Io, fratelli, sinora
non ho potuto parlare a voi come a esseri spirituali, ma carnali,
come a neonati in
Cristo.
Vi ho dato da bere
latte, non cibo solido, perché non ne eravate ancora capaci.
E neanche ora lo
siete, perché siete ancora carnali.
Dal momento che vi
sono tra voi invidia e discordia, non siete forse carnali
e non vi comportate in
maniera umana?
Quando uno dice: «Io
sono di Paolo», e un altro: «Io sono di Apollo», non vi
dimostrate
semplicemente uomini?
Ma che cosa è mai
Apollo?
Che cosa è Paolo?
Servitori, attraverso
i quali siete venuti alla fede, e ciascuno come il Signore
gli ha concesso.
Io ho piantato, Apollo
ha irrigato, ma era Dio che faceva crescere.
Sicché, né chi pianta
né chi irriga vale qualcosa, ma solo Dio, che fa crescere.
Chi pianta e chi
irriga sono una medesima cosa: ciascuno riceverà la propria
ricompensa secondo il
proprio lavoro.
Siamo infatti
collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca
(4,38-44) anno pari.
In quel tempo, Gesù,
uscito dalla sinagòga, entrò nella casa di Simone.
La suocera di Simone
era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei.
Si chinò su di lei,
comandò alla febbre e la febbre la lasciò.
E subito si alzò in
piedi e li serviva.
Al calar del sole,
tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie
li condussero a lui.
Ed egli, imponendo su
ciascuno le mani, li guariva.
Da molti uscivano
anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!».
Ma egli li minacciava
e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.
Sul far del giorno
uscì e si recò in un luogo deserto.
Ma le folle lo
cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non
se ne andasse via.
Egli però disse loro:
«È necessario che io annunci la buona notizia del regno
di Dio anche alle
altre città; per questo sono stato mandato».
E andava predicando
nelle sinagòghe della Giudea.
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Non è più la sinagoga il luogo
dell’incontro con Dio, ma la casa dove la
suocera di Pietro è guarita per
servire.
La comunità dei cristiani è
guarita per servire i fratelli che premono alla soglia.
È la soglia il luogo dell’evangelizzazione,
il luogo dell’annuncio.
La Chiesa è chiamata a diventare
la soglia fra il mondo e Dio.
Gesù, rubando tempo al sonno, si ritira
in preghiera per trovare forza nel Padre;
più siamo travolti dalle cose da fare
e più dobbiamo avere il coraggio di trovare
del tempo per stare con Dio e
vivere di Lui.
La preghiera lo porta ad una
decisione; non resterà a Cafarnao dove, pure, ora
è famoso e la sua opera efficace,
ma andrà per altri villaggi della Giudea.
Anche noi siamo chiamati a
diventare soglia di accesso a Dio, ad attingere la
forza del nostro annuncio da una prolungata
preghiera quotidiana,
ad annunciare il Signore ovunque.
Aria, gente, imitiamo il Signore
e facciamo uscire il Vangelo dalle sacrestie
impolverate, chiedendo aiuto alla
preghiera come faceva Gesù!
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci
indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.
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