venerdì 31 gennaio 2020

Il Vangelo del Sabato 1 Febbraio 2020


Della 3 ° settimana del Tempo Ordinario.
Prima lettura dal secondo libro di Samuèle (12,1-7a.10-17)
In quei giorni, il Signore mandò il profeta Natan a Davide, e Natan andò da lui
e gli disse: «Due uomini erano nella stessa città, uno ricco e l’altro povero.
Il ricco aveva bestiame minuto e grosso in gran numero, mentre il povero non
aveva nulla, se non una sola pecorella piccina, che egli aveva comprato.
Essa era vissuta e cresciuta insieme con lui e con i figli, mangiando del suo
pane, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno.
Era per lui come una figlia.
Un viandante arrivò dall’uomo ricco e questi, evitando di prendere dal suo
bestiame minuto e grosso quanto era da servire al viaggiatore che era venuto
da lui, prese la pecorella di quell’uomo povero e la servì all’uomo che
era venuto da lui».
Davide si adirò contro quell’uomo e disse a Natan: «Per la vita del Signore,
chi ha fatto questo è degno di morte.
Pagherà quattro volte il valore della pecora, per aver fatto una tal cosa
e non averla evitata».
Allora Natan disse a Davide: «Tu sei quell’uomo!
Così dice il Signore, Dio d’Israele: “La spada non si allontanerà mai dalla tua
casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Urìa l’Ittita”.
Così dice il Signore: “Ecco, io sto per suscitare contro di te il male dalla tua stessa
casa; prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle a un altro, che giacerà con
loro alla luce di questo sole.
Poiché tu l’hai fatto in segreto, ma io farò questo davanti a tutto Israele
e alla luce del sole”».
Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore!».
Natan rispose a Davide: «Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai.
Tuttavia, poiché con quest’azione tu hai insultato il Signore, il figlio che ti
è nato dovrà morire».
Natan tornò a casa.
Il Signore dunque colpì il bambino che la moglie di Urìa aveva partorito a
Davide e il bambino si ammalò gravemente.
Davide allora fece suppliche a Dio per il bambino, si mise a digiunare e,
quando rientrava per passare la notte, dormiva per terra.
Gli anziani della sua casa insistevano presso di lui perché si alzasse da terra,
ma egli non volle e non prese cibo con loro.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Marco (4,35-41) anno pari.
In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi
discepoli: «Passiamo all’altra riva».
E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca.
C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca,
tanto che ormai era piena.
Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva.
Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!».
Il vento cessò e ci fu grande bonaccia.
Poi disse loro: «Perché avete paura?
Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque
costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
Prendiamolo così com’è, il Signore, anche se non lo capiamo, anche se ci
mette continuamente in crisi, anche se le sue parole sono troppo taglienti.
Prendiamolo a bordo, come hanno saputo fare i discepoli e così, durante le
tempeste della nostra vita, ci accorgeremo di quanto Egli sia presente.
Quanto è doloroso il sonno di Dio!
Quanto ci spaventa e ci inquieta!
Eppure, nella vita succede di passare dei lunghi tempi senza percepire la sua
presenza, afflitti, scoraggiati, persi, con la barca ormai piena d’acqua.
Animo, amico che sperimenti il silenzio di Dio!
Coraggio, amica mia, che sperimenti l’abbandono e la disperazione!
Anche se Dio pare lontano, anche se sembra indifferente o, peggio, cinico e crudele,
Egli è presente.
Discreto, silenzioso, immobile, ma presente.
Si amici, tutto questo l’ho sperimentato e so quanto dolore porta, ma con l’aiuto
del Signore sono riuscito a rimanere a galla, facendomi aiutare anche dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

giovedì 30 gennaio 2020

Il Vangelo del Venerdì 31 Gennaio 2020


Della 3° settimana del Tempo Ordinario.
S. Giovanni Bosco, sacerdote.
1° Lettura dal secondo libro di Samuèle (11,1-45a.5,10a.13-17)
All’inizio dell’anno successivo, al tempo in cui i re sono soliti andare in guerra, Davide
mandò Ioab con i suoi servitori e con tutto Israele a compiere devastazioni contro gli
Ammoniti; posero l’assedio a Rabbà, mentre Davide rimaneva a Gerusalemme.
Un tardo pomeriggio Davide, alzatosi dal letto, si mise a passeggiare sulla
terrazza della reggia.
Dalla terrazza vide una donna che faceva il bagno: la donna era molto bella d’aspetto.
Davide mandò a informarsi sulla donna.
Gli fu detto: «È Betsabea, figlia di Eliàm, moglie di Urìa l’Ittita».
Allora Davide mandò messaggeri a prenderla.
La donna concepì e mandò ad annunciare a Davide: «Sono incinta».
Allora Davide mandò a dire a Ioab: «Mandami Urìa l’Ittita».
Ioab mandò Urìa da Davide.
Arrivato Urìa, Davide gli chiese come stessero Ioab e la truppa e come andasse la guerra.
Poi Davide disse a Urìa: «Scendi a casa tua e làvati i piedi».
Urìa uscì dalla reggia e gli fu mandata dietro una porzione delle vivande del re.
Ma Urìa dormì alla porta della reggia con tutti i servi del suo signore e non scese a casa sua.
La cosa fu riferita a Davide: «Urìa non è sceso a casa sua».
Davide lo invitò a mangiare e a bere con sé e lo fece ubriacare; la sera Urìa uscì per
andarsene a dormire sul suo giaciglio con i servi del suo signore e non scese a casa sua.
La mattina dopo Davide scrisse una lettera a Ioab e gliela mandò per mano di Urìa.
Nella lettera aveva scritto così: «Ponete Urìa sul fronte della battaglia più dura; poi
ritiratevi da lui perché resti colpito e muoia».
Allora Ioab, che assediava la città, pose Urìa nel luogo dove sapeva che
c’erano uomini valorosi.
Gli uomini della città fecero una sortita e attaccarono Ioab; caddero parecchi
della truppa e dei servi di Davide e perì anche Urìa l’Ittita.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Marco (4,26-34) anno pari.
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo
che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme
germoglia e cresce.
Come, egli stesso non lo sa.
Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco
pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché
è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola
possiamo descriverlo?
È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più
piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce
e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli
uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come
potevano intendere.
Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Una volta che il seme della Parola attecchisce nel nostro cuore, attecchisce
in un luogo, non c’è nulla che possa fermarne la crescita.
Il contadino non si sveglia nel cuore della notte per verificare se la sua
pianticella sta spuntando; neppure lui sa bene come, ma il grano cresce spinto
da una propria forza interiore.
Così è il Regno di Dio in noi; una volta che abbiamo accolto l’annuncio di Dio,
questi cresce senza interruzione nelle vicissitudini della nostra vita, come,
neppure noi lo sappiamo.
E, come Chiesa, ricordiamoci che non è nei numeri che manifestiamo l’efficacia
della presenza di Dio, ma nella verità dei gesti; il Regno, anche se all’inizio è
un piccolo seme, diventa un grande arbusto alla cui ombra ci riposiamo, ma solo
se lo innaffiamo con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

mercoledì 29 gennaio 2020

Il Vangelo del Giovedì 30 Gennaio 2020


Della 3° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal secondo libro di Samuèle (7,18-19.24-29)
Dopo che Natan gli ebbe parlato, il re Davide andò a presentarsi davanti al
Signore e disse: «Chi sono io, Signore Dio, e che cos’è la mia casa, perché tu
mi abbia condotto fin qui?
E questo è parso ancora poca cosa ai tuoi occhi, Signore Dio: tu hai parlato
anche della casa del tuo servo per un lontano avvenire: e questa è legge per
l’uomo, Signore Dio!
Hai stabilito il tuo popolo Israele come popolo tuo per sempre, e tu, Signore,
sei diventato Dio per loro.
Ora, Signore Dio, la parola che hai pronunciato sul tuo servo e sulla sua casa
confermala per sempre e fa’ come hai detto.
Il tuo nome sia magnificato per sempre così: “Il Signore degli eserciti è il
Dio d’Israele!”.
La casa del tuo servo Davide sia dunque stabile davanti a te!
Poiché tu, Signore degli eserciti, Dio d’Israele, hai rivelato questo al tuo servo
e gli hai detto: “Io ti edificherò una casa!”.
Perciò il tuo servo ha trovato l’ardire di rivolgerti questa preghiera.
Ora, Signore Dio, tu sei Dio, le tue parole sono verità.
Hai fatto al tuo servo queste belle promesse.
Dégnati dunque di benedire ora la casa del tuo servo, perché sia sempre
dinanzi a te!
Poiché tu, Signore Dio, hai parlato e per la tua benedizione la casa del tuo
servo è benedetta per sempre!».
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Marco (4,21-25) anno pari.
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: "Viene forse la lampada per essere
messa sotto il moggio o sotto il letto?
O non invece per essere messa sul candelabro?
Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di
nascosto che non debba essere messo in luce.
Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!".
Diceva loro: "Fate attenzione a quello che ascoltate.
Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più.
Perchè a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha".
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Ci è stato donato tanto perché ciò che ci è stato donato lo possiamo condividere
con i tanti che oggi incontreremo e che non conoscono il volto del Dio di Gesù Cristo.
La lampada che arde nel nostro cuore va posta sopra il lucerniere della nostra vita,
non sotto lo sgabello.
Non dobbiamo ritagliare uno spazio alla fede quasi che questa debba occupare
solo alcuni aspetti della vita, ma l’incontro con Dio, inesorabilmente, contagia
ogni angolo della nostra vita, anche e soprattutto quegli aspetti più oscuri, più
torbidi, che spesso teniamo lontano dall’influenza divina.
E se la nostra vita si lascia tutta illuminare dalla Parola, allora anche chi ci sta
accanto se ne accorge; per la qualità della nostra vita, per la serietà del nostro
impegno, per il buonumore perdurante fondato sulla speranza in Cristo,
non sul bioritmo, quello lasciamolo a Facebook.
Perciò, amici, lasciamoci illuminare dalla Parola del Signore Gesù, aiutandoci
con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.


martedì 28 gennaio 2020

Il Vangelo del Mercoledì 29 Gennaio 2020


Della 3° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal secondo libro di Samuèle (7,4-17)
In quei giorni, fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va’ e di’ al mio servo
Davide: Così dice il Signore: “Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti?
Io infatti non ho abitato in una casa da quando ho fatto salire Israele dall’Egitto
fino ad oggi; sono andato vagando sotto una tenda, in un padiglione.
Durante tutto il tempo in cui ho camminato insieme con tutti gli Israeliti, ho forse
mai detto ad alcuno dei giudici d'Israele, a cui avevo comandato di pascere il mio
popolo Israele: Perché non mi avete edificato una casa di cedro?”.
Ora dunque dirai al mio servo Davide: Così dice il Signore degli eserciti: “Io ti
ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio
popolo Israele.
Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti
a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra.
Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non
tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in
cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele.
Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa.
Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò
un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno.
Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile il trono del suo regno
per sempre. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio.
Se farà il male, lo colpirò con verga d’uomo e con percosse di figli d’uomo,
ma non ritirerò da lui il mio amore, come l’ho ritirato da Saul, che ho rimosso
di fronte a te.
La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono
sarà reso stabile per sempre”».
Natan parlò a Davide secondo tutte queste parole e secondo tutta questa visione.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Marco (4,1-20) anno pari.
In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare.
Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca,
si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.
Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate.
Ecco, il seminatore uscì a seminare.
Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono.
Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito
germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata
e, non avendo radici, seccò.
Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto.
Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero
il trenta, il sessanta, il cento per uno».
E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo
interrogavano sulle parabole.
Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli
che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non
vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e
venga loro perdonato».
E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere
tutte le parabole?
Il seminatore semina la Parola.
Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma,
quando l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro.
Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola,
subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti
e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della
Parola, subito vengono meno.
Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la
Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della
ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto.
Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano
la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Semina, il seminatore.
Semina senza avarizia, semina anche sul terreno sassoso e improduttivo,
semina senza selezionare un terreno in particolare, semina perché spera.
Dio non si stanca di spargere la sua Parola, non ci tratta come bambini da
indottrinare, ma come persone da far maturare, come adulti che scelgono
se far fiorire in sé l’abbondanza della Parola.
Ma, lo sappiamo bene, le preoccupazioni di ogni giorno soffocano i teneri germogli.
Se abbiamo consapevolezza del nostro limite, se, almeno un poco, ci riconosciamo
nei terreni poveri della parabola, diventiamo terreno buono che produce.
Ammettendo il nostro limite, riconoscendolo, dissodiamo la scorza del nostro
orgoglio interiore e portiamo frutto attraverso la nostra preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

lunedì 27 gennaio 2020

Il Vangelo del Martedì 28 Gennaio 2020


Della 3° settimana del Tempo Ordinario.
S. Tommaso d’Aquinio, sacerdote e dottore della Chiesa.
1° Lettura dal secondo libro di Samuèle (6,12b-15.17-19)
In quei giorni, Davide andò e fece salire l’arca di Dio dalla casa di Obed-Edom
alla Città di Davide, con gioia.
Quando quelli che portavano l’arca del Signore ebbero fatto sei passi, egli
immolò un giovenco e un ariete grasso.
Davide danzava con tutte le forze davanti al Signore.
Davide era cinto di un efod di lino.
Così Davide e tutta la casa d’Israele facevano salire l’arca del Signore con
grida e al suono del corno.
Introdussero dunque l’arca del Signore e la collocarono al suo posto, al centro
della tenda che Davide aveva piantato per essa; Davide offrì olocausti e sacrifici
di comunione davanti al Signore.
Quando ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di comunione, Davide
benedisse il popolo nel nome del Signore degli eserciti e distribuì a tutto il
popolo, a tutta la moltitudine d’Israele, uomini e donne, una focaccia di pane
per ognuno, una porzione di carne arrostita e una schiacciata di uva passa.
Poi tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Marco (3,31-35) anno pari.
In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori,
mandarono a chiamarlo.
Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi
fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano».
Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia
madre e i miei fratelli!
Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Gesù osa affermare che esiste la possibilità di costruire relazioni fra i discepoli
che diventano più forti di quelle famigliari.
Gesù pretende di essere più di una madre, di un padre, di una moglie, di un
figlio; in Lui possiamo intessere relazioni fra di noi più autentiche e profonde
di quelle nate dai legami di sangue.
E quanto è vero.
Conosco persone che hanno trovato in una comunità cristiana attenzione, ascolto,
verità, profondità come non hanno nemmeno sognato di riceve dai propri famigliari.
Così dovrebbe/potrebbe diventare la Chiesa; una famiglia incentrata sulla stessa
esperienza di fede, sulla stessa esperienza di Dio, con l’aiuto della preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

domenica 26 gennaio 2020

Il Vangelo del Lunedì 27 Gennaio 2020


Della 3° settimana del Tempo Ordinario.
Sant’Angela Merici, vergine.
1° Lettura dal secondo libro di Samuèle (5,1-7.10)
In quei giorni, vennero tutte le tribù d’Israele da Davide a Ebron, e gli dissero:
«Ecco noi siamo tue ossa e tua carne.
Già prima, quando regnava Saul su di noi, tu conducevi e riconducevi Israele.
Il Signore ti ha detto: “Tu pascerai il mio popolo Israele, tu sarai capo d’Israele”».
Vennero dunque tutti gli anziani d’Israele dal re a Ebron, il re Davide concluse
con loro un’alleanza a Ebron davanti al Signore ed essi unsero Davide re d’Israele.
Davide aveva trent’anni quando fu fatto re e regnò quarant’anni.
A Ebron regnò su Giuda sette anni e sei mesi e a Gerusalemme regnò trentatré
anni su tutto Israele e su Giuda.
Il re e i suoi uomini andarono a Gerusalemme contro i Gebusei che abitavano
in quella regione.
Costoro dissero a Davide: «Tu qui non entrerai: i ciechi e gli zoppi ti respingeranno»,
per dire: «Davide non potrà entrare qui».
Ma Davide espugnò la rocca di Sion, cioè la Città di Davide.
Davide andava sempre più crescendo in potenza e il Signore, Dio degli eserciti,
era con lui.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Marco (3,22-30) anno pari.
In quel tempo, gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è
posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni».
Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana?
Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa
è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi.
Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in
piedi, ma è finito.
Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima
non lo lega.
Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa.
In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche
tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo
non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna».
Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Stupisce ed emoziona ancora una volta questo Gesù che tenta di convincere
gli scribi sul valore della sua missione.
Scribi venuti appositamente da Gerusalemme, che conoscono bene la Scrittura,
che ne studiano ogni interpretazione e sfumatura, e che, pure, sono talmente
ciechi da non vedere cosa sta succedendo davanti ai loro occhi.
E invece di ignorarli, cosa più che legittima visto il tenore delle loro assurde accuse.
Gesù cerca di argomentare, di stare al loro piano, di convincerli attraverso il
ragionamento che usano per misconoscere l’opera del Nazareno.
Imparassimo da Gesù ad essere accoglienti e tolleranti con chi, spesso in maniera
grossolana e inopportuna critica la fede della Chiesa.
E per questo dobbiamo pregare, per la loro conversione.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.