martedì 28 gennaio 2020

Il Vangelo del Mercoledì 29 Gennaio 2020


Della 3° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal secondo libro di Samuèle (7,4-17)
In quei giorni, fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va’ e di’ al mio servo
Davide: Così dice il Signore: “Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti?
Io infatti non ho abitato in una casa da quando ho fatto salire Israele dall’Egitto
fino ad oggi; sono andato vagando sotto una tenda, in un padiglione.
Durante tutto il tempo in cui ho camminato insieme con tutti gli Israeliti, ho forse
mai detto ad alcuno dei giudici d'Israele, a cui avevo comandato di pascere il mio
popolo Israele: Perché non mi avete edificato una casa di cedro?”.
Ora dunque dirai al mio servo Davide: Così dice il Signore degli eserciti: “Io ti
ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio
popolo Israele.
Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti
a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra.
Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non
tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in
cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele.
Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa.
Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò
un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno.
Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile il trono del suo regno
per sempre. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio.
Se farà il male, lo colpirò con verga d’uomo e con percosse di figli d’uomo,
ma non ritirerò da lui il mio amore, come l’ho ritirato da Saul, che ho rimosso
di fronte a te.
La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono
sarà reso stabile per sempre”».
Natan parlò a Davide secondo tutte queste parole e secondo tutta questa visione.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Marco (4,1-20) anno pari.
In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare.
Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca,
si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.
Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate.
Ecco, il seminatore uscì a seminare.
Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono.
Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito
germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata
e, non avendo radici, seccò.
Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto.
Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero
il trenta, il sessanta, il cento per uno».
E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo
interrogavano sulle parabole.
Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli
che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non
vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e
venga loro perdonato».
E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere
tutte le parabole?
Il seminatore semina la Parola.
Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma,
quando l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro.
Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola,
subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti
e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della
Parola, subito vengono meno.
Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la
Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della
ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto.
Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano
la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Semina, il seminatore.
Semina senza avarizia, semina anche sul terreno sassoso e improduttivo,
semina senza selezionare un terreno in particolare, semina perché spera.
Dio non si stanca di spargere la sua Parola, non ci tratta come bambini da
indottrinare, ma come persone da far maturare, come adulti che scelgono
se far fiorire in sé l’abbondanza della Parola.
Ma, lo sappiamo bene, le preoccupazioni di ogni giorno soffocano i teneri germogli.
Se abbiamo consapevolezza del nostro limite, se, almeno un poco, ci riconosciamo
nei terreni poveri della parabola, diventiamo terreno buono che produce.
Ammettendo il nostro limite, riconoscendolo, dissodiamo la scorza del nostro
orgoglio interiore e portiamo frutto attraverso la nostra preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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