venerdì 20 dicembre 2019

Il Vangelo del Sabato 21 Dicembre 2019


Feria propria di Avvento del 21 Dicembre.
S. Pietro Canisio, sacerdote e dottore della Chiesa.
Il futuro già lavora anche se non si vede.
1° Lettura dal Cantico dei Cantici (2,8-14)
Una voce! L'amato mio!
Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline.
L'amato mio somiglia a una gazzella o ad un cerbiatto.
Eccolo, egli sta dietro il nostro muro; guarda dalla finestra, spia dalle inferriate.
Ora l'amato mio prende a dirmi: «Àlzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto!
Perché, ecco, l'inverno è passato, è cessata la pioggia, se n'è andata; i fiori sono
apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora si
fa sentire nella nostra campagna.
Il fico sta maturando i primi frutti e le viti in fiore spandono profumo.
Àlzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto!
O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi,
mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave,
il tuo viso è incantevole».
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca (1,39-45) anno pari.
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa,
in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta.
Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu
fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!
A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?
Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato
di gioia nel mio grembo.
E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Si fa un gran parlare oggi di embrioni, di frutto del concepimento, di vita nata
e non completa.
Purtroppo si pratica l’aborto, la soppressione della vita di chi è indifeso e viene
visto come un attacco alla vita degli adulti.
Esistono sofferenze immani, che vengono spesso solo usate per battaglie
ideologiche e per queste sofferenze occorrerebbe avere una possibilità di
accoglienza, di comprensione, di aiuto, di non lasciare nella solitudine di
decisioni irrevocabili, di rimorsi che poi non riescono più ad essere assorbiti.
C`è spesso molta incoscienza e molta faciloneria, un disprezzo della vita e
della sofferenza delle persone che non ha uguali in altri campi.
Ebbene, il Vangelo ci presenta una bellissima immagine che può aiutarci a
guardare alla vita ancora prima del suo nascere con atteggiamenti di stupore
e di semplicità, di gioia e di attesa.
Ci sono sulla scena da alcuni mesi due madri; Elisabetta e Maria.
Elisabetta è anziana, si tiene nascosta, porta in grembo un bimbo che non
sperava più, ha vergogna di quel che dice la gente: “Alla tua età, hai ancora
queste velleità, non potevi mettere il cuore in pace, non sai quello che rischi”?
L'altra è Maria, la madre di Gesù.
Aveva saputo delle difficoltà della cugina Elisabetta.
Anche Lei porta in corpo un segreto, non si vede ancora niente, ma il fuoco
che ha dentro la spinge a mettersi a disposizione, porta in grembo l’amore fatto
persona e la sua vita comincia a trasformarsi in gesti di amore.
E l’incontro è si fatto dalle parole che le due donne si dicono, ma è condotto
dai due concepiti; Giovanni Battista nel seno di Elisabetta scalcia e coglie la
presenza di Gesù nel seno di Maria.
Sono già due vite, due persone, due progetti, due missioni.
Dice il Vangelo: “Ecco appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi,
il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo”.
È esperienza di tutte le madri sentire i propri figli scalciare nel proprio seno.
Ed è già la presenza di un altro da sé, non di una appendice del proprio corpo.
Ebbene, Gesù già si annuncia come il Salvatore fin dal seno di sua madre.
È proprio una speranza già presente.
Ma dove la trovo?
Sicuramente nell’amore del Signore e nella preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.


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