mercoledì 2 ottobre 2019

Il Vangelo del Giovedì 3 Ottobre 2019


Della 26° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro di Neemìa (8,1-4a.5-6.7b-12)
In quei giorni, tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti
alla porta delle Acque e disse allo scriba Esdra di portare il libro della legge di
Mosè, che il Signore aveva dato a Israele.
Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti
all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.
Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della
luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che
erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge.
Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito
per l’occorrenza.
Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti;
come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi.
Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen»,
alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra
dinanzi al Signore.
I leviti spiegavano la legge al popolo e il popolo stava in piedi.
Essi leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso,
e così facevano comprendere la lettura.
Neemia, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i leviti che
ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato
al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!».
Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.
Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e
mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno
è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore
è la vostra forza».
I leviti calmavano tutto il popolo dicendo: «Tacete, perché questo giorno è
santo; non vi rattristate!».
Tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni e a esultare con
grande gioia, perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca (10,1-12) anno dispari.
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti
a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!
Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!
Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né
sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”.
Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti
ritornerà su di voi.
Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché
chi lavora ha diritto alla sua ricompensa.
Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà
offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il
regno di Dio”.
Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze
e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi,
noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”.
Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Quando il Signore chiede di pregare affinchè Dio mandi operai nella sua messe,
non significa che dobbiamo convincere Dio a fare qualcosa.
Piuttosto, dobbiamo pregare perché coloro che Dio ha già chiamato dall’eternità
siano disponibili ad accogliere questo dono; ciò significa che ciò che manca
oggi non sono le cosiddette vocazioni, cioè persone scelte e chiamate da Dio a
lavorare per il suo Regno, quanto la disponibilità a rispondere a tale chiamata.
Per rispondere a Dio è necessario avere un cuore generoso e capace di rinunciare
ai propri progetti, per abbracciare quelli suoi.
E i progetti del Signore sono certamente molto più pieni e belli dei nostri (è vero,
io ne so qualche cosa, anche se non è stato facile), ma è necessario avere la fede
per fare questo salto, per lasciare tutto e seguirlo.
Per tale motivo è necessario pregare; questo è un compito che spetta a ogni cristiano.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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