giovedì 4 aprile 2019

Il Vangelo del Giovedì 4 Aprile 2019


Della 4° settimana di Quaresima.
1° Lettura dal libro dell’Esodo (37,7-14)
Dal Vangelo secondo Giovanni (5,31-47) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Se fossi io a testimoniare di me stesso,
la mia testimonianza non sarebbe vera.
C'è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli
dà di me è vera.
Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza
alla verità.
Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché
siate salvati.
Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete
voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che
il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo,
testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me.
Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la
sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio
esse che danno testimonianza di me.
Ma voi non volete venire a me per avere vita.
Io non ricevo gloria dagli uomini.
Ma vi conosco: non avete in voi l'amore di Dio.
Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro
venisse nel proprio nome, lo accogliereste.
E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate
la gloria che viene dall'unico Dio?
Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa:
Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.
Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me.
Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Vi è contraddizione nelle parole dei Giudei; essi si rifanno all’autorità di
Mosè e alla sua parola e non si rendono conto che in realtà stanno tradendo,
con il loro comportamento, la volontà di Dio, espressa proprio attraverso
la sua parola.
Gesù prova a mettere in evidenza questa contraddizione, ma non ottiene
alcun effetto; gli ascoltatori del Signore restano indifferenti e astiosi nei
confronti di colui che sta indicando loro la via della vita e della salvezza.
C’è una forma di ostinazione colpevole che spesso abita anche nel nostro
cuore e che vanifica anche le grazie più grandi che Dio opera nella nostra
vita; quando vogliamo dimostrare di saperne più di Lui, di volergli insegnare
quello che dovrebbe fare e ci lamentiamo perché Dio non ascolta le nostre
preghiere-che gli dicono cosa dovrebbe fare di buono per noi-siamo anche
noi testardi e duri di cuore.
Perciò, non continuiamo a lamentarci, ma preghiamo soltanto, affidando
a Lui la nostra vita.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

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