martedì 2 aprile 2019

Il Vangelo del Mercoledì 3 Aprile 2019


Della 4° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro del profeta Isaìa (49,8-15)
Dal Vangelo secondo Giovanni (5,17-30) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora
e anch'io agisco».
Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto
violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio
da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello
che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo.
Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà
opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati.
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita
a chi egli vuole.
Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio,
perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre.
Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che
mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato
dalla morte alla vita.
In verità, in verità io vi dico: viene l'ora-ed è questa-in cui i morti udranno
la voce del Figlio di Dio e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno.
Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio
di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché
è Figlio dell'uomo.
Non meravigliatevi di questo: viene l'ora in cui tutti coloro che sono nei
sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una
risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.
Da me, io non posso far nulla.
Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non
cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Gesù non si lascia intimidire dalle minacce dei Giudei che vogliono
eliminarlo, perché, secondo loro, bestemmia.
Piuttosto, il Signore dice loro una frase importantissima, anche per noi.
Il Cristo dice che chi ascolta la sua Parola passa dalla morte alla vita.
Ciò non ha soltanto un significato spirituale astratto, ma significa realmente
ciò che afferma; ascoltare la Parola del Signore significa fare l’esperienza
della vita nuova.
Non soltanto nel senso che essa ci fa vivere un rapporto nuovo e più bello
con Dio e con gli altri, ma soprattutto nel senso che essa pone in noi la caparra
per la vita di eterna comunione tra noi, Gesù e il Padre nello Spirito Santo.
Questo, nella nostra vita, avviene anzitutto come promessa e anticipazione,
ma questa promessa di vita è reale e incomincia a realizzarsi fin da ora.
Ascoltare o leggere, la Parola di Gesù è già esperienza di risurrezione,
se riusciamo anche a capirla e metterla in pratica, ancora meglio, per questo,
facciamoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

Nessun commento:

Posta un commento