lunedì 30 aprile 2018

Il Vangelo del Martedì 1 Maggio 2018


Della 5° settimana di Pasqua.
S. Giuseppe lavoratore.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (14,19-28)
Dal Vangelo secondo Giovanni (14,27-31a) anno pari.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace.
Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: "Vado e tornerò da voi".
Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più
grande di me.
Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro
di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre,
e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
I discepoli hanno ormai capito che, di li a poco, avverrà qualcosa che cambierà
per sempre il loro rapporto con Gesù.
Egli, infatti, dopo aver lasciato loro il dono della pace, annuncia che sta
per andare via.
La tristezza invade il loro cuore e Gesù li consola dicendo loro che se avessero
davvero fede si rallegrerebbero perché Egli va al Padre.
Se anche noi potessimo vedere le situazioni e gli eventi da questo punto di vista,
probabilmente valuteremmo in maniera molto diversa tanti distacchi o separazioni
che riteniamo definitive.
Eppure, probabilmente, proprio queste separazioni ci hanno aiutato a diventare
persone mature e responsabili.
Dio non ci lascia mai da soli, nemmeno quando viviamo l’esperienza della
Solitudine; essa serve perché possiamo guardare più lontano.
Non sarà per niente facile, ma possiamo aiutarci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona giornata, alleluia Fausto.

domenica 29 aprile 2018

Il Vangelo del Lunedì 30 Aprile 2018


Della 5° settimana di Pasqua.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (14,5-18)
Dal Vangelo secondo Giovanni (14,21-26) anno pari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti
e li osserva, questi è colui che mi ama.
Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Gli disse Giuda, non l'Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi
manifestarti a noi, e non al mondo?».
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo
amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate
non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito.
Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui v'insegnerà ogni
cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
C’è una relazione stretta tra la manifestazione di Gesù e l’amore di chi lo cerca.
La domanda dell’apostolo Giuda dà al Signore la possibilità di spiegare il
grande mistero del1'inabitazione divina; questo significa che il Padre, il Figlio
e lo Spirito Santo vengono a vivere nell’anima di coloro che, grazie al1'amore,
si aprono All’accoglienza di questi “tre ospiti” importanti.
La loro è una presenza discreta e amorevole; ma che irrompe nel cuore di tutti
quelli che ascoltano la voce dello Spirito e non hanno paura di quanto Dio
può chiedere loro.
Se spesso abbiamo ancora paura che Egli possa chiederci grandi rinunce o
sacrifici per accoglierlo, non abbiamo ancora capito che il dono della sua
presenza in noi vale più della vita.
Per riuscire a capirlo, c’è solo la preghiera che ci può aiutare.          
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona giornata, alleluia Fausto.

sabato 28 aprile 2018

Il Vangelo di Domenica 29 Aprile 2018


Della 5° Domenica di Pasqua.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (9,26-31)
2° Lettura dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (3,18-24)
Dal Vangelo secondo Giovanni (15,1-8) anno B.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre
mio è l'agricoltore.
Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto,
lo pota perché porti più frutto.
Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi.
Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite,
così neanche voi se non rimanete in me.
Io sono la vite, voi i tralci.
Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far a.
Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono,
lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che
volete e vi sarà fatto.
In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate
miei discepoli».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Tutti abbiamo sperimentato cosa succede quando non restiamo attaccati al
Signore come i tralci alla vite.
Per questo, stare uniti a Lui non è un lusso Spirituale di qualche cristiano con
la coscienza un pò più sensibile; ma è una necessità indispensabile per tutti.
Ci si può chiedere in qual modo ciascun cristiano sia vitalmente unito al suo
Signore e quali siano i frutti di tale unione.
La risposta alle due domande sta tutta in tre parole; fede, Speranza e carità.
La fede è quella di chi crede in Lui, si fida di Lui e perciò si impegna a vivere
come Lui insegna.
La Speranza è quella di chi vede in Lui il senso e il valore della propria vita,
presente e futura.
La carità è quella di chi, consapevole di quanto Egli ci ami, contraccambía
tanto amore amando il prossimo.
La fede porta a pregare e accogliere i suoi doni, espressi anzitutto nei sacramenti;
basti pensare all'Eucaristia in cui, con la Comunione, il “chi rimane in me, e io
in lui” prende addirittura evidenza fisica.
La speranza porta a valutare tutto nella prospettiva del “rimanere in Lui”
definitivo.
La carità produce i frutti che dal “rimanere in Lui” sono generati.
Abbiamo qualche perplessità; preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona giornata, alleluia Fausto.


venerdì 27 aprile 2018

Il Vangelo del Sabato 28 Aprile 2018


Della 4° settimana di Pasqua.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (13,44-52)
Dal Vangelo secondo Giovanni (14,7-14) anno pari.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me,
conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai
conosciuto, Filippo?
Chi ha visto me, ha visto il Padre.
Come puoi tu dire: Mostraci il Padre?
Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me?
Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane
in me, compie le sue opere.
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me.
Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere
che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre.
E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia
glorificato nel Figlio.
Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La domanda di Filippo è forse lecita e comprensibile, ma non è dettata dalla fede.
Infatti, tutte le opere e i segni che Gesù aveva compiuto fino ad allora avevano
un unico scopo; far comprendere loro che tra Lui e il Padre vi è perfetta unità.
Per questo Egli può dire, senza timore di sbagliare, che chi ha visto lui ha visto
il Padre del cielo.
Ci sono delle volte nelle quali è bene chiedere ai Dio chiarimenti o spiegazioni
riguardo la nostra vita o le nostre scelte.
Ma ci sono dei momenti, invece, nei quali davanti a Lui è meglio tacere e
lasciare che sia il Signore stesso a portarci alla verità tutta intera.
Il silenzio davanti da Lui è segno di adorazione e di lode e sempre apre le
porte del cuore per comprendere ciò che Egli vuole davvero da noi.
Se facciamo fatica, aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona giornata, alleluia Fausto.


giovedì 26 aprile 2018

Il Vangelo del Venerdì 27 Aprile 2018


Della 4° settimana di Pasqua.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (13,26-33)
Dal Vangelo secondo Giovanni (14,1-6) anno pari.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore.
Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.
Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore.
Se no, vi avrei mai detto: Vado a prepararvi un posto?
Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi
prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi.
E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo
conoscere la via?».
Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Di fronte alle innumerevoli prove che gli apostoli avrebbero dovuto affrontare
era facile scoraggiarsi.
Per questo il Maestro invita i suoi discepoli a non lasciare che le persecuzioni
turbino il loro cuore.
Egli è sempre con loro e nessuno potrà dividerli da Lui.
Lo stesso vale per noi; di fronte alle prove che dobbiamo affrontare ci
verrebbe la tentazione di sentire Gesù lontano o poco attento ai nostri dolori.
Anche a noi il Signore dice di non essere turbati.
Quello che a prima vista può sembrare un problema o una disgrazia, in realtà
può diventare una grande opportunità per crescere nella fede e nell’amicizia
con Dio.
Dunque, non dobbiamo temere; Dio si prende cura di tutto nella nostra vita,
persino di ciò che noi riteniamo di poco conto o trascurabile.
Noi dobbiamo solo avere fiducia e pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona giornata, alleluia Fausto.

mercoledì 25 aprile 2018

Il Vangelo del Giovedì 26 Aprile 2018


Della 4° settimana di Pasqua.
San Isidoro.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (13,13-25)
Dal Vangelo secondo Giovanni (13,16-20) anno pari.
[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro: «In verità, in
verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato
è più grande di chi lo ha mandato.
Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la
Scrittura: Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno.
Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto,
crediate che Io sono.
In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie
me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Troppe volte vorremmo la gloria scansando la sofferenza; seguire le orme
del Maestro significa salire sul Golgota.
Ma non siamo soli in questo (difficile) percorso; il Signore, il pastore, è sempre
con noi e ci accompagna, Lui ci ha scelti, nonostante le nostre contraddizioni,
nonostante i nostri evidenti limiti.
Attenti, ci ammonisce il Signore, a non perderci come Giuda, che smette di
essere discepolo per diventare maestro.
Convinto che la politica operata da Gesù non porti frutti, Giuda combina un
pasticcio pensando di farlo incontrare col Sinedrio.
Forse Giuda vuole forzare i tempi, obbligare il Signore a manifestarsi.
Davanti all'inganno che subisce, Giuda stesso si pentirà, ma sarà troppo tardi.
Non mettiamoci al posto di Gesù nel senso di decidere al posto suo; sia Egli
a condurre la vita che mettiamo a sua disposizione per la diffusione del Regno.
A noi il compito di seguirlo e pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona giornata, alleluia Fausto.

martedì 24 aprile 2018

Il Vangelo del Mercoledì 25 Aprile 2018


San Marco Evangelista.
1° Lettura dalla prima lettera di san Pietro apostolo (5,5b-14)
Dal Vangelo secondo Marco (16,15-20) anno pari.
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il
mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura.
Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio
nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano
i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno
le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette
alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva
insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La conclusione del Vangelo di Marco ricorda le ultime parole di Gesù prima
della sua ascensione.
Ma quello che ci colpisce maggiormente è la fiducia data ai suoi discepoli.
Egli sa che essi troveranno difficoltà e persecuzioni di ogni genere, ma
nonostante questo il Signore dice loro di andare per il mondo, forti della
sua parola e del suo amore che li accompagna.
Non c’è niente che possa sconfiggere la luce di Dio; anche se essa
apparentemente è sconfitta dal rumore e dai bagliori sinistri del peccato,
prima o poi vince sempre.
Perché essa si propaghi, però, è necessario che ci siano persone che credano
nella sua potenza umile e nascosta.
Per questo, anche noi possiamo essere dei validi testimoni della potenza
dell'amore di Dio.
Logicamente non sarà facile, ma abbiamo la preghiera che ci può aiutare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona giornata, alleluia Fausto.

lunedì 23 aprile 2018

Il Vangelo del Martedì 24 Aprile 2018


Della 4° settimana di Pasqua.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (11,19-26)
Dal Vangelo secondo Giovanni (10, 22-30) anno pari.
Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione.
Era inverno.
Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone.
Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci
terrai nell'incertezza?
Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto, e non credete; le opere che io compio
nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me.
Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore.
Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le
strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle
dalla mano del Padre.
Io e il Padre siamo una cosa sola».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Molti si avvicinano al Vangelo con fare sospetto, smontano il cristianesimo
affermando che noi discepoli abbiamo divinizzato l'uomo Gesù.
Ma lo leggono il Vangelo?
Hanno il coraggio di leggere quante volte il Maestro si dichiara figlio
di Dio, immagine dell'altissimo?
Eppure così va il mondo; teniamo della fede solo ciò che ci garba, vogliamo
solo quello che ci piace, ciò che non disturba.
No; Gesù pretende di essere il Messia, il figlio di Dio altissimo.
E se Gesù è l'immagine del Padre, il figlio del Dio altissimo, le sue Parole
sono parole di vita nuova, stupore, meraviglia, verità, saggezza, calore.
Noi che abbiamo creduto che Egli ci rivela il Padre, non temiamo; nessuno
ci può strappare dalla sua mano.
ll Signore ci tiene con forza, non molla la presa, come fa un padre con il
proprio bambino, ci protegge, ci custodisce.
Noi che abbiamo creduto alle sue opere e che lo proclamiamo splendore del
Padre, ci terrà sempre per mano, ed allora, ringraziamolo con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona giornata, alleluia Fausto.

domenica 22 aprile 2018

Il Vangelo del Lunedì 23 Aprile 2018


Della 4° settimana di Pasqua.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (11,1-18)
Dal Vangelo secondo Giovanni (10, 1-10) anno pari.
In quel tempo, disse Gesù: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel
recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro
e un brigante.
Chi invece entra dalla porta, è il pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue
pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori.
E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le
pecore lo seguono perché conoscono la sua voce.
Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché
non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa
parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la
porta delle pecore.
Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore
non li hanno ascoltati.
Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà
e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto
perché abbiano la vita a l'abbiano in abbondanza».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Quando Dio fa un dono a noi uomini, non sta a contare o a pesare, né
tantomeno a lesinare.
Gesù lo esprime con chiarezza, quando dice di essere venuto a portare la
vita in abbondanza.
Cosa significa ciò?
Vuol dire che Dio ha tanto amato il mondo da donare tutto, ma proprio tutto
affinché ciascuno di noi possa sperimentare il suo abbraccio benedicente.
Il Signore Gesù è la dimostrazione definitiva di questo amore da parte sua.
Egli non solo ci ha parlato e si è fatto carne, ma ci ha anche donato la
possibilità di vivere in piena comunione con Dio già da questa vita.
Per tale motivo, è dolce e bello seguire il nostro pastore e passare attraverso
di Lui; Egli è la porta che ci conduce verso la vita eterna, per questo dobbiamo
sempre ringraziarlo attraverso la nostra preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona giornata, alleluia Fausto.