giovedì 9 novembre 2017

Il Vangelo del Venerdì 10 Novembre 2017

Della 31° settimana del Tempo Ordinario.
San Leone Magno.
1° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (15,14-21)
Dal Vangelo secondo Luca (16,1-8) anno dispari.
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un
amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi.
Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te?
Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi
toglie l’amministrazione?
Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno.
So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione,
ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto
devi al mio padrone?”.
Quello rispose: “Cento barili d’olio”.
Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”.
Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”.
Rispose: “Cento misure di grano”.
Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito
con scaltrezza.
I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei
figli della luce».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Essere furbi e scaltri, al giorno d'oggi, non è solo una qualità, ma una necessità.
Il rischio è quello di soccombere di fronte alle difficoltà che inevitabilmente
la vita ci prone davanti; per tale motivo, si deve sempre trovare il modo,
per stare a galla.
Gesù approva tale atteggiamento.
Quello che è diverso, però, è l’oggetto di questa furbizia; il regno dei cieli.
Chi, al giorno d'oggi, si dimostra furbo e scaltro per ciò che resta in eterno?
Chi è capace-anche tra i cristiani-di prendere sul serio le promesse di felicità
eterna che il Signore fa nel Vangelo, a tal punto da decidere di darsi tutto
a questa causa?
Forse possiamo anche essere furbi per il mondo, mai se non facciamo questa
scelta per Dio, dimostreremo di essere sciocchi e senza cervello.
Perciò, dobbiamo essere scaltri e facciamo nostre le promesse di felicità del
Signore, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


Nessun commento:

Posta un commento