venerdì 30 giugno 2017

Il Vangelo del Sabato 1 Luglio 2017

Della 12° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal Libro della Genesi (18,1-15)
Dal Vangelo secondo Matteo (8,5-17) anno dispari.
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione
che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato
e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò».
Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio
tetto, ma dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito.
Pur essendo anch'io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: "Va'!",
ed egli va; e a un altro: "Vieni!", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo!",
ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità
io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande!
Ora io vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a
mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del
regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti».
E Gesù disse al centurione: «Va', avvenga per te come hai creduto».
In quell'istante il suo servo fu guarito.
Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre.
Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva.
Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la
parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo
del profeta Isaìa: "Egli ha preso le nostre infermità e si è caricato delle malattie".
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
L’evangelista Matteo sottolinea, in questo brano, un aspetto importante.
Le guarigioni e la potenza divina che si manifesta in Gesù non devono essere
considerate in maniera isolata, quasi che egli sia un guaritore da strapazzo.
In Lui, invece, realizza la profezia di Isaia, il quale parla di un misterioso
servo del Signore che dovrà prendere tutto il peccato del mondo e portarlo
sulle sue spalle, per la salvezza dell’umanità. Dunque, quelle guarigioni sono
segno della salvezza che egli porterà a tutti, cancellando il peccato dal cuore
dell’uomo; ma quel peccato, con tutto il suo peso, Gesù lo porterà sulle sue
spalle sul legno della croce.
Intanto, coloro che circondavano Cristo godevano della presenza di questi
segni e comprendevano che Dio era con Lui.
Perciò, Gesù sulla Croce ha cancellato tutti i nostri peccati e le nostre infermità,
ringraziamolo sempre attraverso la nostra preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


giovedì 29 giugno 2017

Il Vangelo del Venerdì 30 Giugno 2017

Della 12° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro della Gènesi (17,1.9-10.15-22)
Dal Vangelo secondo Matteo (8,1-4) anno dispari.
Quando Gesù scese dal monte, molta folla lo seguì.
Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e
disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».
Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!».
E subito la sua lebbra fu guarita.
Poi Gesù gli disse: «Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; và invece
a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè come
testimonianza per loro».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul vangelo di oggi.
Gesù tocca il lebbroso, incurante della legge che prescriveva di non
toccare i lebbrosi impuri, per non divenire impuri a propria volta.
In realtà, al Maestro interessa entrare in contatto con il povero ammalato,
cercando di alleviare la sua sofferenza con tutto l’affetto e l’amore che può
dimostrare con un semplice tocco della mano. Gesù ci dice semplicemente
che con l’amore e l’accoglienza incondizionata degli altri si possono
ottenere miracoli di guarigione fisica e spirituale; non si tratta tanto di
esercitare carismi straordinari o di aspettarsi chissà quali segni dal cielo.
Si tratta, piuttosto, di ricordare che è più contento Dio di ascoltarci che
noi di chiedere.
Dunque, prendiamo esempio da questo lebbroso, dalla sua fede incrollabile
nel Figlio di Dio ed anche noi guariremo da tanti mali.
Non ci crediamo?
Cominciamo intanto a pregare, il resto viene da sé!
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


mercoledì 28 giugno 2017

Il Vangelo del Giovedì 29 Giugno 2017

Santi Pietro e Paolo Apostoli.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (12,1-11)
2° Lettura dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo (4,6-8.17-18)
Dal Vangelo secondo Matteo (16,13-19) anno dispari.
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò
ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?».
Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa
o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?».
Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne
né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli.
E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le
potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà
legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Accogliere la rivelazione del Padre noi è questione di santità o d’intelligenza,
ma di disponibilità.
Pietro, rispetto agli altri, si apre alla conoscenza di una verità di cui soltanto
dopo tanto tempo comprenderà la portata.
Intanto, Gesù riconosce nelle sue parole l’ispirazione dello Spirito per cui
gli profetizza il suo destino; quello di essere la pietra stabile su cui la sua
Chiesa si fonderà nei secoli.
Questa pietra stabile non vacillerà perché essa è fondata sull’amore eterno
del Figlio.
Dunque, oggi il nostro pensiero e la nostra preghiera vanno a colui che,
in questo momento, detiene il posto di Pietro, a capo della Chiesa universale.
Preghiamo per lui e sosteniamolo con il nostro affetto filiale; è questo il modo
migliore per attualizzare, nel mondo di oggi, la promessa di Cristo.
In effetti non si sente superiore, ma è lui stesso, ogni Domenica che ce lo
chiede, e questo penso sia un grande gesto di umiltà da parte sua.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


martedì 27 giugno 2017

Il Vangelo del Mercoledì 28 Giugno 2017

Sant'Ireneo Vescovo e Martire.
1° Lettura dal libro della Gènesi (15,1-12.17-18)
Dal Vangelo secondo Matteo (7,15-20) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dai falsi profeti,
che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci!
Dai loro frutti li riconoscerete.
Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi?
Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce
frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero
cattivo produrre frutti buoni.
Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco.
Dai loro frutti dunque li riconoscerete».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Una delle cose più urgenti che i cristiani devono essere abituati a fare
e che, invece, sembra proprio che non siano più in grado di esercitare,
è il discernimento.
Esso non è altro che la capacità di comprendere, di fronte a tutte le
sollecitazioni che possiamo avere durante la nostra vita, quali vengono
da Dio e quali no.
Inoltre, esso ci aiuta anche a comprendere quali, tra tutte le voci che
ascoltiamo e che ci promettono salvezza e gioia, vengono veramente
da Dio e quali invece no.
Ci sembra che questo sia difficile per noi?
In realtà, abbiamo tutti i mezzi umani e spirituali per imparare a discernere
con profitto; abbiamo la Scrittura, la Tradizione della Chiesa, i fratelli
più avanti di noi nel cammino e, soprattutto, abbiamo il dono del buon
senso; usiamolo e non ce ne pentiremo.
Se ci è ancora difficile, abbiamo la preghiera che ci può aiutare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

sabato 24 giugno 2017

Il Vangelo di Domenica 25 Giugno 2017

Della 12° Domenica del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro del profeta Geremìa (20,10-13)
2° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (5,12-15)
Dal Vangelo secondo Matteo (10,26-33) anno A.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Non abbiate paura degli uomini,
poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non
sarà conosciuto.
Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che
ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere
di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far
perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo?
Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro.
Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati.
Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò
davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli
uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Sembra che in molti cristiani oggi sia sparita una caratteristica che invece
era propria degli apostoli e dei primi discepoli; il coraggio.
Sembra che il fatto di essere cristiani sia in qualche modo motivo di vergogna,
e quindi un fatto da nascondere ai più.
Uniformarsi agli altri, fare come loro e tacere la propria fiducia in Gesù
è l’unica legge che sembra possibile per sopravvivere.
Gesù ci richiama a vivere in pienezza il messaggio evangelico, anche se questo
vuol dire essere considerati diversi ed illusi.
È molto meglio essere rinnegati dagli uomini, ma essere poi riconosciuti figli
legittimi di Dio.
Questa è la ricompensa più bella che possiamo avere, e nessuna considerazione
da parte degli uomini può eguagliare la benevolenza e la gratitudine di Dio.
Viviamo perciò, in pienezza, la nostra fede nel Signore senza vergogna
aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

venerdì 23 giugno 2017

Il Vangelo del Sabato 24 Giugno 2017

Natività di San Giovanni Battista.
1° Lettura dal libro del profeta Isaìa (49,1-6)
2° Lettura dagli Atti degli Apostoli (13,22-26)
Dal Vangelo secondo Luca (1,57-66.80) anno dispari.
Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio.
I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua
grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo
con il nome di suo padre, Zaccarìa.
Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni».
Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse.
Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome».
Tutti furono meravigliati.
All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della
Giudea si discorreva di tutte queste cose.
Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà
mai questo bambino?».
E davvero la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito.
Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La nascita di Giovanni Battista, come quella di tanti profeti e uomini di
Dio prima di lui, è costellata di eventi miracolosi.
Essi hanno lo scopo di fare comprendere alla gente che il bambino avrà
un compito fondamentale nella storia della salvezza; egli è la voce che
grida nel deserto e che annuncia l’arrivo del Redentore, di colui che egli
stesso definirà 1agnello di Dio.
Al suo arrivo, Giovanni si farà da parte; il suo compito è terminato.
Ora non gli resta che attendere di dare al Cristo che viene la sua
testimonianza suprema.
Questa è la storia di tutti coloro che non si piegano al compromesso;
Giovanni sa che essere fedele alla sua missione gli costerà la vita,
ma non per questo si ferma.
Il suo destino si compirà, ma la parola di Dio verrà annunciata comunque.
Ringraziamo il Signore attraverso la nostra preghiera, perché, attraverso
Giovanni ci fa capire cosa vuol dire umiltà
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

giovedì 22 giugno 2017

Il Vangelo del Venerdì 23 Giugno 2017

Sacratissimo Cuore di Gesù.
1° Lettura dal libro del Deuteronòmio (7,6-11)
2° Lettura dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (4,7-16)
Dal Vangelo secondo Matteo (11,25-30) anno dispari.
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della
terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate
ai piccoli.
Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non
il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il
Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile
di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita.
Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Accostarsi a Gesù ed al suo mistero non è un fatto legato ad una
comprensione intellettuale.
Il Padre che vede nell’intimo dei cuori conosce coloro che sono disposti a
lasciarsi ammaestrare dalla Sapienza incarnata per conoscerla ed adorarla.
Cosa significa ciò?
Ricordiamo cosa disse un giorno Gesù a Pietro?
La rivelazione dell'identità divina del Cristo non era dovuta alla sua intuizione
o alla sua perspicacia, ma ad un dono dall’alto.
Dunque, se vogliamo conoscere veramente il Signore Gesù, preghiamo con
fede il Padre di ogni bontà che ci faccia entrare nel mistero d’amore di suo
Figlio per poter vivere con Lui in questo rapporto d’amore continuo.
Solo nel suo amore, infatti, vi è una pienezza di vita che è riservata solo
ai piccoli ed agli umili.
Perciò, per entrare nel rapporto d’amore con il Signore, serve umiltà e preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


mercoledì 21 giugno 2017

Il Vangelo del Giovedì 22 Giugno 2017

Della 11° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (11,1-11)
Dal Vangelo secondo Matteo (6,7-15) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole
come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole.
Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete
bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo
nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma
liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli
perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre
vostro perdonerà le vostre colpe».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La preghiera, secondo Gesù, non è un fatto di parole, ma di fiducia.
Infatti, se ci facciamo caso, la preghiera che egli ci ha insegnato è davvero
molto breve e concisa.
Eppure, in quelle parole vi è un contenuto talmente profondo che, dopo più
Di duemila anni, non cessa di stupirci; essa ci insegna a fidarci di Colui che
già sa di cosa abbiamo bisogno prima ancora che glielo chiediamo.
A cosa servirebbero tutte le preghiere del mondo con le parole più belle, se fossero
pronunciate soltanto per convincere Dio, e non per crescere nella fiducia in Lui?
Ebbene, ogni nostra preghiera, da quella più piccola che pronunciamo nel segreto
del nostro cuore a quelle che diciamo con gli altri, dovrebbe avere questo scopo
educare il nostro cuore all’abbandono in Lui.
Perciò, dobbiamo avere una immensa fiducia nel Signore quando preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


martedì 20 giugno 2017

Il Vangelo del Mercoledì 21 Giugno 2017

San Luigi Gonzaga.
1° Lettura dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (9,6-11)
Dal Vangelo secondo Matteo (6,1-6.16-18) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la
vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non
 c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come
fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente.
In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua
destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel
segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli
angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente.
In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il
Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono
un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano.
In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente
non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo,
che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Il vero amore, secondo Gesù, si avvolge con il pudore e la discrezione,
perché così piace a Dio.
In effetti, è davvero antipatico vedere coloro che mettono in piazza le loro
presunte qualità cristiane o i loro meriti.
Essi, in realtà, non fanno altro che servirsi di Dio per «dimostrare agli altri,
e forse anche a se stessi, di essere bravi, buoni e perfetti.
Di persone come queste, Dio non sa proprio cosa farsene.
Ci sono invece uomini e donne che sono rimasti nascosti persino ai loro cari
più intimi; al momento della loro morte, il Signore ha manifestato il fuoco
di carità che aveva animato gran parte delle loro azioni.
Questi sono i veri amici di Dio; anche noi possiamo diventarlo maggiormente,
se ci ricorderemo di non servirci di Dio, ma di servire Lui per mezzo della carità.
Perciò, non facciamo di Dio un nostro servo per le nostre problematiche personale,
ma attraverso di Lui diventiamo persone caritatevoli nel nascondimento,
aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.