Domenica delle Palme.
1° Lettura dal libro del
profeta Isaìa (50,4-7)
2° Lettura dalla lettera
di san Paolo apostolo ai Filippési (2,6-11)
Forma breve.
Passione di nostro
Signore Gesù Cristo secondo Matteo (27, 11-54) anno A.
Sei tu il re dei Giudei?
In quel tempo Gesù
comparve davanti al governatore, e il governatore
lo interrogò dicendo:
«Sei tu il re dei Giudei?».
Gesù rispose: «Tu lo
dici».
E mentre i capi dei
sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose nulla.
Allora Pilato gli disse:
«Non senti quante testimonianze portano contro di te?».
Ma non gli rispose
neanche una parola, tanto che il governatore rimase
assai stupito.
A ogni festa, il
governatore era solito rimettere in libertà per la folla
un carcerato, a loro
scelta.
In quel momento avevano
un carcerato famoso, di nome Barabba.
Perciò, alla gente che
si era radunata, Pilato disse: «Chi volete che io
rimetta in libertà per
voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?».
Sapeva bene infatti che
glielo avevano consegnato per invidia.
Mentre egli sedeva in
tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non
avere a che fare con
quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto
turbata per causa sua».
Ma i capi dei sacerdoti
e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba
e a far morire Gesù.
Allora il governatore
domandò loro: «Di questi due, chi volete che io
rimetta in libertà per
voi?».
Quelli risposero:
«Barabba!».
Chiese loro Pilato: «Ma
allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?».
Tutti risposero: «Sia
crocifisso!».
Ed egli disse: «Ma che
male ha fatto?».
Essi allora gridavano
più forte: «Sia crocifisso!».
Pilato, visto che non
otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava,
prese dell’acqua e si
lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non
sono responsabile di
questo sangue.
Pensateci voi!».
E tutto il popolo
rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli».
Allora rimise in libertà
per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare
Gesù, lo consegnò perché
fosse crocifisso.
Salve, re dei Giudei!
Allora i soldati del
governatore condussero Gesù nel pretorio e gli
radunarono attorno tutta
la truppa.
Lo spogliarono, gli
fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono
una corona di spine,
gliela posero sul capo e gli misero una canna
nella mano destra.
Poi, inginocchiandosi
davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!».
Sputandogli addosso, gli
tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo.
Dopo averlo deriso, lo
spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti,
poi lo condussero via
per crocifiggerlo.
Insieme a lui vennero
crocifissi due ladroni.
Mentre uscivano,
incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone,
e lo costrinsero a
portare la sua croce.
Giunti al luogo detto
Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», gli diedero
da bere vino mescolato
con fiele.
Egli lo assaggiò, ma non
ne volle bere.
Dopo averlo crocifisso,
si divisero le sue vesti, tirandole a sorte.
Poi, seduti, gli
facevano la guardia.
Al di sopra del suo capo
posero il motivo scritto della sua
condanna: «Costui è
Gesù, il re dei Giudei».
Insieme a lui vennero
crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.
Se tu sei Figlio di Dio,
scendi dalla croce!
Quelli che passavano di
lì lo insultavano, scuotendo il capo e
dicendo: «Tu, che
distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, s
alva te stesso, se tu
sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!».
Così anche i capi dei
sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi
beffe di lui dicevano:
«Ha salvato altri e non può salvare se stesso!
È il re d’Israele;
scenda ora dalla croce e crederemo in lui.
Ha confidato in Dio; lo
liberi lui, ora, se gli vuol bene.
Ha detto infatti: “Sono
Figlio di Dio”!».
Anche i ladroni crocifissi
con lui lo insultavano allo stesso modo.
Elì, Elì, lemà
sabactàni?
A mezzogiorno si fece
buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio.
Verso le tre, Gesù gridò
a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che
significa: «Dio mio, Dio
mio, perché mi hai abbandonato?».
Udendo questo, alcuni
dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia».
E subito uno di loro
corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto,
la fissò su una canna e
gli dava da bere.
Gli altri dicevano:
«Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!».
Ma Gesù di nuovo gridò a
gran voce ed emise lo spirito.
(Qui si genuflette e si
fa una breve pausa)
Ed ecco, il velo del
tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra
tremò, le rocce si
spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi,
che erano morti,
risuscitarono.
Uscendo dai sepolcri,
dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa
e apparvero a molti.
Il centurione, e quelli
che con lui facevano la guardia a Gesù, alla
vista del terremoto e di
quello che succedeva, furono presi da grande
timore e dicevano:
«Davvero costui era Figlio di Dio!».
Parola del Signore.
Riflessione personale
sul Vangelo di oggi.
L’evangelista nota che alla morte
di Gesù; i corpi dei santi e dei
giusti d’Israele sorsero a
testimoniare la grandezza dell'evento.
La morte di Gesù donò la vita:
siamo stati ammessi alla vita nuova,
nella comunione vera con il Padre.
Per questo il velo del tempio si
squarciò in due: non vi è più divisione
o lontananza tra Dio e gli uomini;
nelle braccia inchiodate di Gesù si
ricompone, in un unico abbraccio,
la nuova ed eterna alleanza tra
Dio e ciascuno di noi.
Con quanta gratitudine dobbiamo
vivere questo giorno!
Esso ci ricorda che Egli ci ha aperto
il suo regno di pace e di amore;
dobbiamo solo perseverare in esso,
adorando il mistero di Dio che si
fa uomo e che per noi sale sulla
croce; Egli si fa separazione e peccato
perché non possiamo vivere in piena
comunione con Dio.
Per questo dobbiamo continuamente
ringraziarlo attraverso la preghiera.
Padre nostro che sei nei
cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno,
sia fatta la tua
volontà come in cielo così in
terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li
rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in
tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e
sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.
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