venerdì 7 aprile 2017

Il Vangelo del Sabato 8 Aprile 2017

1° Lettura dal libro del profeta Ezechièle (37,21-28)
Dal Vangelo secondo Giovanni (11,45-56) anno dispari.
In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista
di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,]
credettero in lui.
Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che
Gesù aveva fatto.
Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero:
«Che cosa facciamo?
Quest’uomo compie molti segni.
Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani
e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione».
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro:
«Voi non capite nulla!
Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia
per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!».
Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote
quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto
per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.
Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò
nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove
rimase con i discepoli.
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a
Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi.
Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare?
Non verrà alla festa?».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Gli uomini sono davvero molto bravi a trovare spiegazioni nobili per
coprire i loro scopi ignobili.
In questo caso Caifa, il sacerdote, rifacendosi alla ragione di stato,
decreta la condanna a morte di Gesù.
In realtà, dietro questa decisione vi è tutta la rabbia e la gelosia di
coloro che vedono nella parola e nella persona del Signore un
pericolo per la loro autorità in mezzo al popolo.
Quali che siano le intenzioni dei sacerdoti, l'Evangelista sottolinea che,
in realtà, la loro decisione fa parte di un piano di salvezza molto più
ampio; il Messia morirà non solo per il popolo d'Israele, ma per tutti
coloro che si apriranno alla fede nel Figlio di Dio.
A volte le ingiustizie ci fanno soffrire, eppure non dobbiamo temere;
Dio, in tempi maturi, sa far scaturire il bene anche da esse.
Perciò, non dobbiamo avere paura, ma rafforziamo la nostra fede
in Lui, attraverso la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

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