mercoledì 5 aprile 2017

Il Vangelo del Giovedì 6 Aprile 2017

1° Lettura dal libro della Gènesi (17,3-9)
Dal Vangelo secondo Giovanni (8,51-59) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico:
“Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”».
Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato.
Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva
la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”.
Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto?
Anche i profeti sono morti.
Chi credi di essere?».
Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla.
Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”,
e non lo conoscete. Io invece lo conosco.
Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore.
Ma io lo conosco e osservo la sua parola.
Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno;
lo vide e fu pieno di gioia».
Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai
visto Abramo?».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo
fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù
si nascose e uscì dal tempio.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Io Sono. Questa parola era la rivelazione massima della divinità di
Gesù, ma anche la sua autocondanna: per i Giudei egli bestemmiava,
in quanto si attribuiva un titolo che spettava solo a Dio.
In effetti, quello era il nome sacro con cui Jahwè si era rivelato
a Mosè sul Sinai.
Il fatto che il Maestro attribuisse a se stesso quell'appellativo, lo faceva
apparire come un pazzo o un bestemmiatore blasfemo.
Purtroppo essi non erano in grado di vedere tutto quello che stava
accadendo con sguardo di fede; se solo avessero accolto la parola del
Signore, avrebbero scoperto che davvero in lui il Padre aveva posto
la sua compiacenza.
Tutta la Scrittura confermava la veridicità delle parole di Gesù, ma essi
erano completamente chiusi alla sua grazia.
Apriamoci perciò, alla grazia del Signore per credere veramente nel suo
amore, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


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