domenica 30 aprile 2017

Il Vangelo del Lunedì 1 Maggio 2017

San Giuseppe Lavoratore.
1° Lettura dal libro della Gènesi (1,26-2,3)
Dal Vangelo secondo Matteo (13,54-58) anno dispari.
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro
sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono
questa sapienza e i prodigi?
Non è costui il figlio del falegname?
E sua madre, non si chiama Maria?
E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda?
E le sue sorelle, non stanno tutte da noi?
Da dove gli vengono allora tutte queste cose?».
Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella
sua patria e in casa sua».
E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Nei Vangeli, Gesù è conosciuto con il mestiere trasmessogli dal padre,
quello di carpentiere abile nella lavorazione del legno ma capace,
come si usava allora, di fare altri lavori inerenti all'edilizia.
Stupisce il fatto che Dio abbia lavorato con le sue mani, scegliendo
un' occupazione impegnativa, da artigiano appunto, che ha svolto
per gran parte della sua vita.
Nella Bibbia il lavoro dell'uomo aiuta Dio a completare la Creazione,
diventa il modo che I' uomo ha di assomigliare al Dio artigiano
che costruisce il Cosmo.
Lavorare perciò, dona a noi la dimensione della dignità prima ancora
che garantirci il sostentamento col guadagno.
Oggi è il profitto a determinare la validità di un lavoro e le scelte,
a volte drammatiche, dell'economia che, come vediamo, finiscono
col determinare anche le scelte politiche.
Riappropriamoci del lavoro così come l'ha voluto Dio!
Perciò, ringraziamolo per avercelo insegnato, con l’aiuto della preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


sabato 29 aprile 2017

Il Vangelo di Domenica 30 Aprile 2017

III Domenica di Pasqua.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (2,14a.22-33)
2° Lettura dalla prima lettera di san Pietro apostolo (1,17-21)
Dal Vangelo secondo Luca (24,13-35) anno A.
Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei
[discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus,
distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano
tra loro di tutto quello che era accaduto.
Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si
avvicinò e camminava con loro.
Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo
tra voi lungo il cammino?».
Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli
rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme!
Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?».
Domandò loro: «Che cosa?».
Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta
potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come
i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo
condannare a morte e lo hanno crocifisso.
Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con
tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute.
Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al
mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute
a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano
che egli è vivo.
Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano
detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno
detto i profeti!
Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare
nella sua gloria?».
E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le
Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come
se dovesse andare più lontano.
Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno
è ormai al tramonto».
Egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione,
lo spezzò e lo diede loro.
Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero.
Ma egli sparì dalla loro vista.
Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro
cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando
ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove
trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali
dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!».
Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come
l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La strada verso Èmmaus, prima ancora di essere un luogo geografico,
è un cammino interiore; i discepoli, partendo dalla disillusione e
dalle loro speranze umane infrante, vengono rievangelizzati da Gesù.
Essi, cioè, ricevono nuovamente la Buona Novella, che stavolta viene
ascoltata in maniera differente.
Clèopa e il suo amico non hanno più speranze umane di riuscita
e di rivincita; per questo hanno il cuore più libero per accogliere il
Signore e il reale significato del suo sacrificio d'amore e della portata
della sua risurrezione.
L’unica cosa che resta è un desiderio; che egli resti con loro, quando
scende la notte.
Lo stesso desiderio animi il nostro cuore, in questo tempo di grazia
in cui la presenza del Risorto si fa più chiara e gioiosa.
Se siamo ancora nelle tenebre, aiutiamoci con la preghiera per
ritornare alla Luce della grazia.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


venerdì 28 aprile 2017

Il Vangelo del Sabato 29 Aprile 2017

Santa Caterina da Siena.
1° Lettura dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (,5-2,2)
Dal Vangelo secondo Matteo (11,25-30) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo
e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti
e le hai rivelate ai piccoli.
Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio
se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui
al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite
e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita.
Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Caterina emerge come un gigante nella rissosa Chiesa del Trecento,
dilaniata da scismi e da guerre fra principi sé-dicenti cristiani.
Lo Spiríto Santo, non riuscendo a influenzare nemmeno i papi, secondo
il suo stile invia i suoi abbondanti doni ad una ragazzina di Siena,
una dei venticinque figli di un buon uomo, gran lavoratore.
Caterina è determinata fin dalla sua fanciullezza; dotata di un forte
temperamento riesce ad evitare i matrimoni combinati dai famigliari
e ad entrare nel neonato ordine domenicano ma da terziaria, cioè
restando nel mondo.
La piccola Caterina, in un mondo di maschi, alza forte la sua voce;
le sue lettere al papa sono ancora oggi un punto di riferimento per chi
voglia conoscere le cose di Dio.
Lei, illetterata e analfabeta, diventa punto di riferimento per tutti i
regnanti d'Europa e grande fustigatrice delle incoerenze cristiane e papali.
Impariamo perciò, da questa ragazzina a vivere la nostra vita da veri
cristiani, se fatichiamo, aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

giovedì 27 aprile 2017

Il Vangelo del Venerdì 28 Aprile 2017

Della II settimana di Pasqua.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (5,34-42)
Dal Vangelo secondo Giovanni (6,1-15) anno dispari.
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di
Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che
compiva sugli infermi.
Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli.
Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da
lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché
costoro abbiano da mangiare?».
Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello
che stava per compiere.
Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti
neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro:
«C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che
cos’è questo per tanta gente?».
Rispose Gesù: «Fateli sedere».
C’era molta erba in quel luogo.
Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli
che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi
avanzati, perché nulla vada perduto».
Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque
pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi
è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!».
Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di
nuovo sul monte, lui da solo.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Gesù risorto si occupa di te esattamente come si occupava delle folle
del suo tempo.
Quando Egli vede che siamo alla ricerca di sostentamento per la nostra
vita di discepoli del Vangelo, il Signore moltiplica per noi la sua
grazia e la sua compassione.
Ma c'è un altro particolare che dobbiamo notare; un ragazzo qualsiasi
dà a Dio la possibilità di sfamare la gente.
Nella vita di ogni giorno, le grazie che Dio manifesta nella nostra
esistenza scaturiscono sempre dalla preghiera e dall'offerta di qualcuno
che noi non conosciamo, ma che ha sacrificato qualcosa per noi.
Sarebbe molto bello se anche noi potessimo fare la stessa cosa per gli
altri: a volte anche una preghiera o un atto d'amore è molto più fecondo
di tanti discorsi che possiamo fare.
Le nostre parole sono piene di buone intenzioni, ma la preghiera apre
agli altri tanti tesori di grazia.
Verissimo amici, per questo preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


mercoledì 26 aprile 2017

Il Vangelo del Giovedì 27 Aprile 2017

2° settimana dopo Pasqua.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (5,27-33)
Dal Vangelo secondo Giovanni (3,31-36) anno dispari.
Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra,
appartiene alla terra e parla secondo la terra.
Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti.
Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta
la sua testimonianza.
Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero.
Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza
misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa.
Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce
al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui. 
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Le parole di Giovanni sono sconvolgenti per la loro semplicità
e profondità; egli riporta le parole di Gesù, le quali ci
trasmettono una verità davvero sconcertante; credere in Lui
significa avere già la vita eterna.
Dunque, non ci viene richiesto di fare chissà quali miracoli o
di andare missionari in chissà quali parti del mondo per demostrare
a Lui di amarlo; basta credere in Lui e nella sua Parola.
In realtà, ciò è tutt’altro che semplice; credere in qualcuno
significa, in altri termini, essere profondamente convinti che la
nostra felicità possa dipendere da qualcuno che non siamo noi stessi.
Questo richiede, effettivamente, una grande capacità di affidarsi.
Eppure, quando facciamo quest’atto di abbandono a Lui, ci si
aprono davanti nuovi orizzonti di luce e di gioia, e la nostra
vita acquista senso.
Perciò, affidiamoci veramente al Signore, se vogliamo dare un
senso alla nostra vita, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


martedì 25 aprile 2017

Il Vangelo del Mercoledì 26 Aprile 2017

2° settimana di Pasqua.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (5,17-26)
Dal Vangelo secondo Giovanni (3,16-21) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato
il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede
in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti,
non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo,
ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già
stato condannato, perché non ha creduto nel nome
dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli
uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le
loro opere erano malvagie.
Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla
luce perché le sue opere non vengano riprovate.
Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia
chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Venire alla luce; è questo l’unico sforzo che il Signore ci
chiede perchè Egli possa vivere in noi.
Come Egli stesso osserva, spesso anche noi siamo legati
alle opere delle tenebre, per cui preferiamo restare nel buio
piuttosto che lasciarci illuminare da Lui, che è la Luce vera.
Uscire dalle tenebre è una questione di coraggio, che chiede
molta fede; si tratta di credere che Egli possa guarire le ferite
profonde che il male e il peccato lasciano in noi per lasciare
che sia Lui a vivere in noi.
Questo, del resto, è il dinamismo spirituale del Battesimo.
Nicodèmo non poteva ancora capire la grande grazia operata
dal Sacramento più importante istituito da Cristo.
Ma noi sì; per questo ogni giorno viviamo la grazia battesimale
con gioia per vivere sempre nella luce.
Seguiamo sempre Cristo per essere illuminati, aiutandoci
con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.

lunedì 24 aprile 2017

Il Vangelo del Martedì 25 Aprile 2017

2° settimana di Pasqua.
San Marco evangelista.
1° Lettura dalla prima lettera di san Pietro apostolo (5,5b-14)
Dal Vangelo secondo Marco (16,15-20) anno dispari.
In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro: “Andate
in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura.
Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà
sarà condannato.
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono:
nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove,
prenderanno in mano i serpenti, e se berranno qualche veleno,
non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e
questi guariranno”.
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo
e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore
agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni
che la accompagnavano.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Marco è l’evangelista che ha potuto ascoltare direttamente
i ricordi del principe degli apostoli, Pietro.
Grazie ai suoi racconti, egli potè comporre uno dei quattro
Vangeli canonici, cioè riconosciuti dalla Chiesa come ispirati.
Quando leggiamo e ascoltiamo la lettura dei Vangeli,
ricordiamoci che essi sono stati composti da uomini che,
come noi, hanno sentito il fascino della persona di Gesù
e si sono messi a seguirlo; quando si conosce Gesù, non
si può fare a meno di mettersi al suo servizio per fare
qualcosa de bello per Lui con la nostra vita.
Perciò, se ci sembra che il Vangelo ci spinga a seguire il
Signore, mettiamoci in cammino aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.

domenica 23 aprile 2017

Il Vangelo del Lunedì 24 Aprile 2017

2° settmana del tempo di Pasqua.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (4,23-31)
Dal Vangelo secondo Giovanni (3,1-8) anno dispari.
Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei
capi dei Giudei.
Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che
sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere
questi segni che tu compi, se Dio non è con lui».
Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce
dall’alto, non può vedere il regno di Dio».
Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo
quando è vecchio?
Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua
madre e rinascere?».
Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce
da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio.
Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato
dallo Spirito è spirito.
Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto.
Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da
dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Nicodèmo è sinceramente spinto a cercare la verità e per questo
si rivolge a Colui che è l’incarnazione di essa.
Ma egli, per capire davvero cosa voglia dire Gesù, deve avere
il coraggio di rinascere nuovamente.
È un modo per dire che deve assumere un nuovo criterio di
relazione con Dio, che è certamente diverso da quello a cui
era abituato, rapportandosi al Dio d’Israele.
Anche noi, come questo personaggio, abbiamo bisogno
continuamente di rinascere dall’acqua e dallo Spirito, perchè
c’è sempre il rischio di chiuderci nelle nostre anguste prospettive
umane e di non accogliere la grazia che Dio ci dona in Cristo.
In questo tempo di Pasqua, chiediamo nuovamente e con fede
di fare quest’esperienza, per essere davvero discepoli convinti
di Gesù, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.

sabato 22 aprile 2017

Il Vangelo di Domenica 23 Aprile 2017

2° Domenica di Pasqua, Divina Misericordia.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (2,42-47)
2° Lettura dalla prima lettera di san Pietro apostolo (1,3-9)
Dal Vangelo secondo Giovanni (20,19-31) anno A.
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano
chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per
timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse
loro: “Pace a voi!”.
Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco.
E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha
mandato me, anch’io mando voi”.
Detto questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo.
A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati;
a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”.
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Didimo, non era
con loro quando venne Gesù.
Gli dicevano gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!”.
Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno
dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi
e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo”.
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era
con loro anche Tommaso.
Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e
disse: “Pace a voi!”.
Poi disse a Tommaso: “Metti qui il tuo dito e guarda le mie
mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non
essere incredulo ma credente!”.
Gli rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”.
Gesù gli disse: “Perché mi hai veduto, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!”.
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni
che non sono stati scritti in questo libro.
Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo,
il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Nonostante l’evidenza possa farci pensare il contrario,
noi viviamo uno stato di beatitudine maggiore di quello
che hanno vissuto gli Apostoli.
Infatti, noi rientriamo nella categoria indicata da Gesù;
siamo cioè quelli che credono in Lui senza averlo
visto di persona.
Del resto, nemmeno la presenza fisica del Signore è
garanzia di un rapporto profondo e vivo con Lui; ne è
dimostrazione il fatto che gli stessi Apostoli, che hanno
vissuto materialmente con il Cristo per tanto tempo,
spesso hanno dimostrato di non aver capito il dono che
avevano ricevuto stando con Lui.
Dunque, senza la fede che è dono di Dio non si può
comprendere la presenza e l’azione del Risorto nella
nostra vita; questa fede ci dà uno sguardo più acuto di
quello dei contemporanei di Gesù.
Perciò, non scoraggiamoci, ma chiediamo al Signore
la vera fede attraverso la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.