venerdì 31 marzo 2017

Il Vangelo del Sabato 1 Aprile 2017

1° Lettura dal libro del profeta Geremìa (11,18-20)
Dal Vangelo secondo Giovanni (7,40-53) anno dispari.
In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente
dicevano: «Costui è davvero il profeta!».
Altri dicevano: «Costui è il Cristo!».
Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea?
Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme,
il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?».
E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.
Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui.
Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi
dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?».
Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!».
Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi?
Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei?
Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno
di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo
ascoltato e di sapere ciò che fa?».
Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea?
Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!».
E ciascuno tornò a casa sua.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
I capi dei sacerdoti e i farisei credono di sapere tutto del Messia e,
quindi, danno per scontato che dalla Galilea non possa venire nulla
di buono; tantomeno il Cristo promesso dalle Scritture.
Ed è proprio questo il loro errore più grande; essi si sono chiusi alla
rivelazione che Dio fa loro per mezzo del suo Figlio unigenito.
Niente e nessuno ormai può far loro cambiare idea; Dio, quando ha
a che fare con gli uomini, deve superare un grosso ostacolo che
spesso vanifica la sua opera di salvezza.
Egli deve combattere con i pregiudizi che abbiamo nel nostro cuore;
quante volte ci stupisce, manifestando la sua gloria dove e in chi
mai ce 1o saremmo aspettati?
Guarire dai pregiudizi è possibile, ma solo a patto di farsi
curare da una grande medicina: l'umiltà.
Solo se siamo umili possiamo vedere la grazia del Signore, perciò,
aiutiamoci sempre con la preghiera per riuscirci.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


giovedì 30 marzo 2017

Il Vangelo del Venerdì 31 Marzo 2017

1° Lettura dal libro della Sapienza (2,1.12-22)
Dal Vangelo secondo Giovanni (7,1-2.10.25-30) anno dispari.
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva
più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne.
Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non
apertamente, ma quasi di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello
che cercano di uccidere?
Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla.
I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo?
Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà,
nessuno saprà di dove sia».
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi
conoscete e sapete di dove sono.
Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è
veritiero, e voi non lo conoscete.
Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani
su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
L’ora di Gesù non è ancora giunta, per questo egli sfugge alla folla
e a coloro che volevano eliminarlo.
Più volte il Maestro aveva osservato che non erano gli altri a prendergli
la vita: era lui, di spontanea volontà, a donarla liberamente.
Questo sarà un elemento costante lungo tutti gli eventi della passione;
il sacrificio di Gesù è I' atto d'amore più alto della sua vita, e un atto
d'amore non può essere vissuto se non nella libertà piena e nel
dono totale di sé.
Dunque, nessuna disgrazia né circostanza avversa; l' ora di Gesù sarà
quella nella quale Egli, perfettamente consapevole di sé e del suo
destino, si consegnerà alla morte.
E bello che ogni cristiano possa vivere così la sua vita; donare la propria
Vita in un atto d'amore pieno agli altri, consapevole e senza egoismo.
Perché, donare la nostra vita per gli altri è veramente un atto d’amore,
lo so che non sarà facile, per questo dobbiamo sempre aiutarci con
la preghiera, solo così ci riusciremo meglio.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.

mercoledì 29 marzo 2017

Il Vangelo del Giovedì 30 Marzo 2017

1° Lettura dal libro dell’Èsodo (32,7-14)
Dal Vangelo secondo Giovanni (5,31-47) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Se fossi io a testimoniare di me
stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera.
C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza
che egli dà di me è vera.
Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato
testimonianza alla verità.
Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose
perché siate salvati.
Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento
avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere
che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto
facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me.
Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo
volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui
che egli ha mandato.
Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono
proprio esse che danno testimonianza di me.
Ma voi non volete venire a me per avere vita.
Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi
l’amore di Dio.
Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un
altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste.
E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri,
e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?
Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi
vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.
Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha
scritto di me.
Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Quando non c'è apertura di cuore, non si vuol vedere nemmeno l'evidenza.
Gesù osserva che i Giudei avevano come punto di riferimento la legge
di Mosè e tutta la Sacra Scrittura, senza rendersi conto che questa
parla proprio di Lui.
Ma essi sono accecati e superbi, incapaci di scorgere in queste fonti
autorevoli il volto del Cristo, prefigurato in tutta la sua Scrittura.
È davvero tragico constatare come spesso anche molti cristiani siano
incapaci di vedere la presenza di Gesù nella loro vita, nonostante
i segni chiari di tale presenza.
Essi sono sempre alla ricerca di conferme e di miracoli che possano
dire loro che Dio li ama e sta loro vicino.
Ma per quanti segni essi continuano a ricevere, saranno sempre distratti
e non si accorgeranno dell’amore che Dio dona loro.
Cerchiamo perciò, di essere svegli per riuscire a vedere l’amore che il
Signore ci dona, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

martedì 28 marzo 2017

Il Vangelo del Mercoledì 29 Marzo 2017

1° Lettura dal libro del profeta Isaìa (49,8-15)
Dal Vangelo secondo Giovanni (5,17-30) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora
e anch’io agisco».
Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non
soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi
uguale a Dio.
Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico;
il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare
dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo.
Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli
manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne
siate meravigliati.
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio
dà la vita a chi egli vuole.
Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio,
perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre.
Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui
che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio,
ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene
l’ora–ed è questa–in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e
quelli che l’avranno ascoltata, vivranno.
Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche
al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare,
perché è Figlio dell’uomo.
Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono
nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per
una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione
di condanna.
Da me, io non posso fare nulla.
Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché
non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Secondo i contemporanei di Gesù il fatto grave contenuto nelle parole
di questo "sedicente profeta" era che egli si faceva figlio di Dio,
cioè uguale a Dio, tanto da dire che chiunque "vede me vede il Padre".
Ciò, per loro, era davvero intollerabile, poiché metteva in crisi una
concezione di Dio ratificata dalla tradizione; secondo tale idea, Dio
era il tre volte santo, assolutamente separato dalle faccende umane
e chiuso, per così dire, nella sua splendente impenetrabilità.
Invece, Gesù diceva loro che Dio stava praticamente camminando per
le strade della Palestina e conversava con loro familiarmente; tutto ciò
avveniva nella sua persona.
Dio vuole vivere e camminare ancora oggi per le nostre strade
e nelle nostre città.
Siamo capaci di vederlo e riconoscerlo?
Tanta volte è molto difficile, ma per riuscirci possiamo aiutarci
con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

lunedì 27 marzo 2017

Il Vangelo del Martedì 28 Marzo 2017

1° Lettura dal libro del profeta Ezechièle (47,1-9.12)
Dal Vangelo secondo Giovanni (5,1-16) anno dispari.
Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina,
chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva
un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato.
Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così,
gli disse: «Vuoi guarire?».
Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga
nella piscina quando l’acqua si agita.
Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me».
Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina».
E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò
a camminare.
Quel giorno però era un sabato.
Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato
e non ti è lecito portare la tua barella».
Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi
la tua barella e cammina”».
Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi
e cammina”?».
Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si
era allontanato perché vi era folla in quel luogo.
Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito!
Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio».
Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo.
Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
L’acqua della piscina è soltanto un simbolo dell'acqua viva che
sgorga dalla persona di Gesù.
Il povero paralitico, pur non conoscendo di persona il Maestro,
si fida della sua parola e riceve la grazia che da tanti anni attendeva.
Ma egli riceve anche un invito; quello di non peccare più.
Certe volte il Signore ci guarisce da certi mali o ci tira fuori da certe
situazioni negative, ma con la stessa raccomandazione; spesso non
comprendiamo che la causa di tanti nostri mali è proprio il peccato,
che non solo nuoce all'anima, ma spesso anche al corpo.
Come fare a non lasciarsi irretire nuovamente dal peccato, una volta
che il Signore ci ha perdonato?
Si deve perseverare nella vita di grazia con la preghiera e i Sacramenti,
in modo da essere sempre forti nello spirito.
Solo per questi vi invito sempre a pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.

domenica 26 marzo 2017

Il Vangelo del Lunedì 27 Marzo 2017

1° Lettura dal libro del profeta Isaìa (65,17-21)
Dal Vangelo secondo Giovanni (4,43-54) anno dispari.
In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa] per la Galilea.
Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore
nella propria patria.
Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché
avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante
la festa; anch’essi infatti erano andati alla festa.
Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato
l’acqua in vino.
Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao.
Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui
e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire.
Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete».
Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio
bambino muoia».
Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive».
Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise
in cammino.
Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a
dirgli: «Tuo figlio vive!».
Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio.
Gli dissero: «Ieri, un’ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato».
Il padre riconobbe che proprio a quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo
figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia.
Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla
Giudea in Galilea.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
I1 Vangelo di Giovanni, in questo periodo di Quaresima, è quantomai
opportuno per farci riflettere sul nostro cammino di fede.
Quest’oggi un esempio di tale fede nella parola di Gesù ce lo dà il
funzionario del re; egli si fida ciecamente del Signore, senza vedere
nessun segno esterno.
Tale conferma della sua fiducia in Lui l'avrà soltanto il giorno dopo.
Intanto, dice I' evangelista, egli si mette in cammino.
È un camminare simbolico verso la luce piena della fede.
Ci sono persone che prima di arrivare alla luce della verità, che è Gesù,
devono compiere un cammino che ha bisogno di tempo e di riflessione.
L’importante è arrivare alla mèta, anche se spesso ciò avviene per
strade o tempi differenti.
Camminiamo verso una fede matura con la nostra costante fiducia
in Gesù, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

venerdì 24 marzo 2017

Il Vangelo del Sabato 25 Marzo 2017

Annunciazione del Signore.
1° Lettura dal libro del profeta Isaia (7,10-148,10c)
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,26-38)
In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in
una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine,
promessa sposa di un uomo della casa di Davide,
di nome Giuseppe.
La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia:
il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava
che senso avesse un saluto come questo.
L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai
trovato grazia presso Dio.
Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo
chiamerai Gesù.
Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo;
il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre
e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo
regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo,
poiché non conosco uomo?».
Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te
e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra.
Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato
Figlio di Dio.
Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha
concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese
per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga
per me secondo la tua parola».
E l'angelo si allontanò da lei.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La Madonna, in questo brano,manifesta tutta la sua
innocenza verginale; essa, di fronte al mistero di Dio
che le chiede la disponibilità, si trova in difficoltà,
poichè non si rende ancora conto della portata di
quanto Egli le sta chiedendo.
Però, nello stesso tempo, la sua risposta evidenzia una
maturità spirituale senza pari; la fanciulla di Nazareth
comprende che Dio le sta chiedendo di partecipare al
suo progetto donandole la sua libertà.
Semplicità e maturità; ecco la chiave della santità,
e questo è quanto la Madonna ci consegna oggi come
programma di vita spirituale.
Non c’è niente che possa allargare il cuore quanto la
semplicità e l’umiltà, e non c’è nulla che ci renda così
maturi davanti a Dio quanto la nostra disponibilità.
Dobbiamo perciò, essere disponibili anche se ci
costa un po di fatica, per riuscirci bene aiutiamoci
con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.