venerdì 30 settembre 2016

Il Vangelo del Sabato 1 Ottobre 2016

Santa Teresa di Gesù Bambino.
1° Lettura dal libro di Giobbe (42,1-3.5-6.12-16)
Dal Vangelo secondo Luca (10,17-24) anno pari.
In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo:
«Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome».
Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore.
Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni
e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi.
Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi;
rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e
disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra,
perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai
rivelate ai piccoli.
Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il
Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui
al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che
vedono ciò che voi vedete.
Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che
voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate,
ma non lo ascoltarono».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Gli apostoli provavano molta gioia nel vedere i prodigi che essi
facevano, grazie al potere dato loro da Gesù; ma il Signore
sposta la loro attenzione su un altro aspetto.
Non è tanto importante fare miracoli nel suo nome, quanto
piuttosto essere uniti con Lui; questo rapporto così diventa
via via sempre più forte, fino alla sua pienezza in cielo.
Fra queste persone, sicuramente vi era anche Giuda Iscariota;
anche egli aveva compiuto miracoli nella potenza di Gesù,
ma ciò non gli era valso a nulla.
Dunque, il monito è chiaro anche per noi; forse non faremo
mai gli stessi miracoli degli apostoli, ma anche a noi il Signore
ricorda che forse anche noi abbiamo visto ed udito cose di cui
molti vollero fare esperienza, ma invano.
Abbiamo perciò una grande responsabilità, io per primo,
per questo dobbiamo pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

giovedì 29 settembre 2016

Il Vangelo del Venerdì 30 Settembre 2016

San Girolamo.
1° Lettura dal libro di Giobbe (38,1.12-21;40,3-5)
Dal Vangelo secondo Luca (10,13-16) anno pari.
In quel tempo, Gesù disse: «Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida!
Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che
avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse
di cenere, si sarebbero convertite.
Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno
duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi precipiterai!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me.
E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Nel mondo biblico, Tiro e Sidòne erano le città pagane per eccellenza.
Esse erano il simbolo del paganesimo e della lontananza da Dio;
eppure, Gesù dice che nemmeno loro sono così peccatrici come
le città di Corazìn, Betsàida e cafàrnao.
Per quale motivo?
Per il fatto che esse non avevano avuto la grazia che esse avevano
ricevuto, cioè quella della sua visita e della sua predicazione.
Ma soprattutto, esse non avrebbero avuto la stessa reazione di
chiusura e di indifferenza che avevano avuto queste città nelle
quali Gesù aveva predicato ed operato miracoli.
È davvero triste comportarsi in maniera fredda ed indifferente
di fronte all’amore di Dio, soprattutto quando Egli ce ne ha dato
tante prove concrete e visibili.
Purtroppo, anche noi a volte facciamo fatica a vedere le prove
che il Signore ci dona, per farci capire che Lui è accanto a noi
con il suo amoree questo ci fa male, perciò, per riuscire a vederle,
aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

mercoledì 28 settembre 2016

Il Vangelo del Giovedì 29 Settembre 2016

Santi Arcangelo Michele, Gabriele e Raffaele.
1° Lettura dal libro del profeta Daniele (7,9-10.13-14)
Dal Vangelo secondo Giovanni (1,47-51) anno pari.
In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro,
disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità».
Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?».
Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto
quando eri sotto l’albero di fichi».
Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei
il re d’Israele!».
Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto
l’albero di fichi, tu credi?
Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto
e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Si può dire che anche per noi valga la stessa promessa che Gesù
fa a Natanaèle; anche nella nostra vita siamo spettatori-purtroppo
a volte distratti e superficiali-di tanti miracoli e grazie, tanto
che il cielo si apre anche per noi e tanti angeli salgono e scendono
per portare a noi le grazie, e a Dio le nostre preghiere.
Non dobbiamo stupirci di questo; Dio ha davvero a cuore il nostro
destino eterno, per cui ogni occasione è buona per lui per indicarci
la via della vita e della salvezza.
Per questo, dobbiamo imparare a tendere l’orecchio del cuore per
riconoscere la voce delicata e sottile di questi amici celesti che Dio
ci mette accanto, in modo che possiamo fare tesoro dei loro
insegnamenti e possiamo così, approfittare positivamente di quest’aiuto.
Perciò, noi dobbiamo solo ringraziare il Signore attraverso la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

martedì 27 settembre 2016

Il Vangelo del Mercoledì 28 Settembre 2016

1° Lettura dal libro di Giobbe (9,1-12.14-16)
Dal Vangelo secondo Luca (9,57-62) anno pari.
In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse
a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada».
E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del
cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi».
E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a
seppellire mio padre».
Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti;
tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi
congedi da quelli di casa mia».
Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi
si volge indietro è adatto per il regno di Dio».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Sembra quasi che Gesù faccia di tutto per dissuadere le persone
che sono ben intenzionate a seguirlo; in realtà, ciò che importa
al Cristo è riuscire a comunicare a coloro che erano affascinati
dal suo insegnamento che Egli non era come tutti i rabbì
ed i maestri del tempo.
A differenza degli altri, il Cristo proponeva una dottrina
estremamente esigente, che chiedeva di porre tutto alle spalle
per essere liberi di seguirlo a tempo pieno.
Insomma, a Gesù non basta soltanto l’assenso della mente
o l’affetto del cuore; Egli chiede tutto.
In cambio, Egli dà tutto, ma si deve essere pronti per questo
a grossi atti di coraggio e di fiducia.
Coloro che tentennano o che vorrebbero seguire Gesù a modo
loro ricevono da Gesù risposte negative.
E noi, siamo disposti a dare tutto al Signore?
Se anche noi facciamo fatica, per riuscirci, aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

lunedì 26 settembre 2016

Il Vangelo del Martedì 27 Settembre 2016

San Vincenzo de Paoli.
1° Lettura dal libro di Giobbe (3,1-3.11-17.20-23)
Dal Vangelo secondo Luca (9,51-56) anno pari.
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato
elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in
cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di
Samaritani per preparargli l’ingresso.
Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in
cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero:
«Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo
e li consumi?».
Si voltò e li rimproverò.
E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Quello che gli apostoli non hanno ancora capito è che la salvezza
non è qualcosa che si possa imporre; essa è dono gratuito,
ma non si può convincere nessuno ad accettarla con la forza.
Soprattutto nel momento in cui Gesù inizia la sua salita verso
la città nella quale il suo destino si compirà, questa proposta dei
fratelli apostoli è davvero fuori luogo; l’amore di Dio è un dono,
ma si deve aprire il cuore con la propria libertà.
Quante volte anche noi vorremmo che tanti nostri parenti
e conoscenti si aprissero al dono gratuito dell’amore di Dio;
però, insistendo, non facciamo altro che diventare inopportuni,
per cui anche il sublime messaggio del Vangelo viene vanificato.
Impariamo a rispettare i tempi degli altri, anche se essi ci
sembrano lunghi, forse ci dimentichiamo che anche i nostri tempi
saranno stati sicuramente tali, perciò preghiamo per loro.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.



domenica 25 settembre 2016

Il Vangelo del Lunedì 26 Settembre 2016

1° Lettura dal libro di Giobbe (1,6-22)
Dal Vangelo secondo Luca (9,46-50) anno pari.
In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli,
chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese
un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà
questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me,
accoglie colui che mi ha mandato.
Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto
uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo
impedito, perché non ti segue insieme con noi».
Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro
di voi, è per voi».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Quello che propone Gesù è un completo rovesciamento
dei valori su cui si fondano le nostre valutazioni.
Ai discepoli, affetti da evidenti manie di grandezza e di
realizzazione politica, Egli indica come modello un bambino.
Cosa avranno pensato gli apostoli?
Stava scherzando, oppure voleva semplicemente stupirli?
Eppure, il Signore stava dicendo loro una grande verità; non
si può pensare di entrare nel regno dei cieli se non si opera una
conversione profonda alla piccolezza ed al servizio.
Tutte le cose più belle ed importanti che possiamo fare non
valgono gli sforzi e gli impegni che mettiamo per diventare
piccoli ed umili davanti a Dio.
Egli gioisce do coloro che vivono con cuore puro ed umiltà
nel cuore e nelle azioni.
Certo, non bisogna essere grandi o importanti al cospetto del
Signore, a Lui basta il nostro cuore sincero ed umile, perciò,
per riuscirci aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.



sabato 24 settembre 2016

Il Vangelo di Domenica 25 Settembre 2016

26° Domenica del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro del profeta Amos (6,1.4-7)
2° Lettura dalla prima lettera di san Paolo
apostolo a Timòteo (6,11-16)
Dal Vangelo secondo Luca (16,19-31) anno C.
In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C’era un uomo ricco,
che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno
si dava a lauti banchetti.
Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di
piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola
del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo.
Morì anche il ricco e fu sepolto.
Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano
Abramo, e Lazzaro accanto a lui.
Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda
Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la
lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai
ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo
lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.
Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro
che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono
giungere fino a noi”.
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa
di mio padre, perché ho cinque fratelli.
Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in
questo luogo di tormento”.
Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”.
E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno
andrà da loro, si convertiranno”.
Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno
persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».
Parola del Signore.
La fine del ricco è davvero triste.
Egli, che nella vita era invidiato da tutti per la sua solida posizione
sociale, finisce nell’assoluta solitudine e disperazione dell’inferno.
Ma in fondo, non era stata la sua vita una continua esperienza
di solitudine e di isolamento, in una prigione dorata fatta
di denaro e di cibo?
Non si deve dimenticare che Gesù dice questa parabola ai farisei.
Essi, che si ritenevano giusti, in realtà erano affetti dalla stessa
malattia terribile dei familiari del ricco; avevano indurito il loro
cuore a tal punto che la parola di Dio non trovava in loro nessuno spazio.
Per questo, nemmeno se avessero visto i miracoli più grandi avrebbero
aperto il cuore alla rivelazione del Signore.
La durezza di cuore è la malattia peggiore dell’anima.
Attenzione allora, non permettiamo al nostro cuore di indurirsi
come fece il ricco della parabola, altrimenti saranno guai anche per noi,
perciò, per tenere il nostro cuore tenero, aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona Domenica Fausto.

venerdì 23 settembre 2016

Il Vangelo del Sabato 24 Settembre 2016

1° Lettura dal libro del Qoèlet (11,9-12,8)
Dal Vangelo secondo Luca (9,43-45) anno pari.
In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le
cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi
bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta
per essere consegnato nelle mani degli uomini».
Essi però non capivano queste parole: restavano per
loro così misteriose che non ne coglievano il senso,
e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Di fronte alla dimostrazione pubblica della potenza di Gesù,
che si manifestava soprattutto nei miracoli e nell’autorità
della sua parola, era facile cedere alla tentazione di pensare
all’intervento di Dio nella storia come a qualcosa di appariscente.
Il Signore conosce bene le inclinazioni del cuore dei suoi
e sente il bisogno di chiarire subito che il senso della sua
missione è decisamente un altro.
Egli non è venuto per conquistare i cuori predicando
un’immagine di Dio fantastica e che risolve i problemi in
un batter d’occhio; piuttosto, Egli è venuto a conquistarci per
mezzo dell’amore e dell’umiltà, attraverso la sua morte in croce.
Non dobbiamo aver paura, il Signore, non ci chiede di salire
su una croce, ma di avere fede e speranza, attraverso
il supporto della preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

giovedì 22 settembre 2016

Il Vangelo del Venerdì 23 Settembre 2016

San Pio da Pietrelcina.
1° Lettura dal libro del Qoèlet (3,1-11)
Dal Vangelo secondo Luca (9,18-22) anno pari.
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare.
I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda:
«Le folle, chi dicono che io sia?».
Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri
uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?».
Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno.
«Il Figlio dell’uomo–disse–deve soffrire molto, essere rifiutato
dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso
e risorgere il terzo giorno».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
È difficile per noi immaginare un Gesù severo e deciso,
eppure il brano evangelico di oggi sottolinea con forza
questa reazione del Signore.
Egli non vuole che nessuno dei suoi apostoli dica ad altri
questa rivelazione riguardante la sua reale identità.
Ma Egli non era venuto per questo?
Non era nato nel mondo per rendere testimonianza alla verità?
Ma Gesù conosce i loro cuori e sa che essi hanno ancora una
concezione sbagliata dell’identità e della missione del Messia,
per cui rischierebbe di trasmettere alla gente un’idea distorta
della sua missione.
Gesù è venuto per dare la sua vita e non per annunciare
trionfalismi nazionalistici.
Forse anche noi, vorremmo un Gesù che combini per bene
i nostri progetti, non può essere solo così, Gesù vuole che
riusciamo con le nostre capacità ed il suo aiuto a risolvere
i nostri problemi, e per riuscirci l’unico modo giusto è pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

mercoledì 21 settembre 2016

Il Vangelo del Giovedì 22 Settembre 2016

1° Lettura dal libro del Qoèlet (1,2-11)
Dal Vangelo secondo Luca (9,7-9) anno pari.
In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi
avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni
dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa»,
e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è
dunque costui, del quale sento dire queste cose?».
E cercava di vederlo.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Possono essere tanti i motivi che spingono a cercare di vedere Gesù.
Purtroppo, non tutti conducono ad incontrarlo davvero né
tantomeno ci dispongono a ricevere il suo dono di salvezza.
Erode cercava di vedere colui di cui tutti parlavano, in quanto
egli lo considerava un fenomeno da baraccone.
Quando egli lo incontrerà, resterà profondamente deluso dal
fatto che il Signore non gli rivolgerà nemmeno la parola.
Erode non aveva nessuna intenzione di incontrare la salvezza,
ma era solo curioso di vedere la meraviglia di cui tutti parlavano.
Quante persone fanno come Erode?
Esse cercano di vedere Gesù soltanto perché egli risolva i loro
problemi o sazi la loro fame di miracolismo.
Anche a loro, Gesù non dice assolutamente nulla.
E noi, cosa facciamo, siamo anche noi malati di miracolismo;
o semplicemente ascoltiamo e mettiamo in pratica la sua Parola;
speriamo sia proprio così, ascoltiamo la Parola con cuore aperto
aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.