martedì 31 maggio 2016

Il Vangelo del Mercoledì 1 Giugno 2016

1° Lettura dalla seconda lettera di san Paolo
apostolo a Timòteo (1,1-3.6-12)
Dal Vangelo secondo Marco (12,18-27) anno C.
In quel tempo, vennero da Gesù alcuni sadducei–i quali
dicono che non c’è risurrezione–e lo interrogavano dicendo:
«Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello
di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda
la moglie e dia una discendenza al proprio fratello.
 C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non
lasciò discendenza.
Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza;
e il terzo egualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza.
Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna.
Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro
sarà moglie?
Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore,
perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio?
Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno
né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli.
Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto
nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli
parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco
e il Dio di Giacobbe”?
Non è Dio dei morti, ma dei viventi!
Voi siete in grave errore».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
È sempre difficile parlare di realtà che vanno al di là della
nostra esperienza ordinaria e limitata; ma lo è ancora di più
quando non ci si pone di fronte a tali realtà con il cuore
aperto e la disponibilità ad accogliere una rivelazione che
ci supera e ci porta lontano.
I sadducei non credono alla risurrezione dei morti, per cui
essi tentano di porre in ridicolo Gesù con un esempio
improbabile che si fonda sulla legge del levirato.
Secondo questa legge, quando una persona moriva senza aver
lasciato figli, suo fratello doveva sposare la vedova per
permettere la continuazione della famiglia.
Gesù come sempre cerca di portarci su un piano superiore,
dove si vive in una realtà divinizzata dalla presenza di Dio;
ogni altra convinzione è un grosso errore.
Ed allora, seguiamo Gesù ed ascoltiamo la sua parola,
cercando di comprenderla con l’aiuto della preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


lunedì 30 maggio 2016

Il Vangelo del Martedì 31 Maggio 2016

Visitazione della Beata Vergine Maria.
1° Lettura dal libro del profeta Sofonia (3,14-17)
Dal Vangelo secondo Luca (1,39-56) anno C.
In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la
regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta.
Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino
sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce:
«Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!
A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?
Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino
ha sussultato di gioia nel mio grembo.
E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che
il Signore le ha detto».
Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il
suo nome; di generazione in generazione la
sua misericordia per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i
superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti
dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni
gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua
misericordia, come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Apparentemente l’incontro tra le due parenti non sembra
essere particolarmente straordinario; eppure interiormente
le due donne vivono quel momento come un’autentica
rivelazione della presenza e della grazia di Dio che si
effonde su di loro.
Elisabetta riconosce che quanto sta avvenendo in Maria
è opera dell’Altissimo e che quella semplice fanciulla che
le si para davanti è la madre di Dio.
Maria, dal canto suo, si riconosce parte di quell’immenso
popolo silenzioso dei poveri di Dio, di quegli umili senza
nome su cui Dio effonde tutte le sue benedizioni.
In mezzo ad esse, Gesù e Giovanni Battista sono i germogli
di una nuova alleanza stipulata da Dio con il suo nuovo popolo,
che parteciperà al dono della salvezza.
Vogliamo anche noi far parte della salvezza del Signore?
Bene, allora, tanta umiltà, silenzio, fiducia e amore
conditi con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


domenica 29 maggio 2016

Il Vangelo del Lunedì 30 Maggio 2016

1° Lettura dalla seconda lettera di san Pietro apostolo (1,2-7)
Dal Vangelo secondo Marco (12,1-12) anno C.
In quel tempo, Gesù si mise a parlare con parabole [ai capi
dei sacerdoti, agli scribi e agli anziani]: «Un uomo piantò
una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per
il torchio e costruì una torre.
La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a
ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna.
Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via
a mani vuote.
Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo
picchiarono sulla testa e lo insultarono.
Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri:
alcuni li bastonarono, altri li uccisero.
Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per
ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”.
Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede.
Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”.
Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.
Che cosa farà dunque il padrone della vigna?
Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri.
Non avete letto questa Scrittura: “La pietra che i costruttori
hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è
stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?».
E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla;
avevano capito infatti che aveva detto quella parabola
contro di loro.
Lo lasciarono e se ne andarono.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Gesù non ha paura di dire in faccia ai sommi sacerdoti la verità,
anche se questo gli costerà il loro odio e il loro disprezzo.
Attraverso una parabola dal significato inequivocabile,
Gesù rilegge tutta la storia di Israele, descrivendola con
tratti tutt’altro che neutri; il popolo eletto si è macchiato di
una serie di disobbedienze e di rifiuti consumate nella persona
di tutti quei profeti che Lui aveva mandato per richiamare
alla conversione.
Questo atteggiamento di rifiuto però raggiunge l’apice
nell’omicidio del figlio del Padrone, cioè Lui stesso.
Essi capiscono il messaggio, ma ormai il loro cuore è
completamente chiuso; non accettano le parole di Gesù
per convertirsi, ma cercano di catturarlo per zittire
definitivamente la sua voce.
Non sia così anche per noi, ma piuttosto, apriamo il nostro
cuore alla parola del Signore con l’aiuto della preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


sabato 28 maggio 2016

Il Vangelo di Domenica 29 Maggio 2016

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo.
1° Lettura dal libro della Gènesi (14,18-20)
2° Lettura dalla prima lettera di san Paolo
apostolo ai Corinzi (11,23-26) anno C.
dal Vangelo secondo Luca (9,11b-17) anno C.
In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di
Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono
dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle
campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo:
qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare».
Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due
pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per
tutta questa gente».
C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di
cinquanta circa».
Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo,
recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli
perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro
avanzati: dodici ceste.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Al di là del fatto miracoloso, in questo brano il riferimento
all’Eucaristia è chiaro.
Ma notiamo anche il contesto; il dono di Gesù si concretizza
in un’atmosfera di dono gratuito e di compassione nei
confronti della folla affamata.
Il Signore invita i suoi discepoli a farsi essi stessi cibo per
gli altri; questo significa che ci sono diversi tipi di fame,
e quella di amore e di comprensione non è meno importante
di quella fisica.
Dunque, non si può capire l’Eucaristia se non in un contesto
di donazione di sé e di offerta.
Inoltre, Gesù vuole che anche noi comprendiamo che dare
alla gente pane materiale è solo un simbolo di una realtà
molto più grande; nutriamoci di Lui e poi diamo noi stessi
agli altri da mangiare.
Saremo proprio come Lui, ed anche noi diventeremo cibo per
sfamare il desiderio di amore di coloro che ci vivono accanto,
aiutandoci sempre con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

venerdì 27 maggio 2016

Il Vangelo del Sabato 28 Maggio 2016

1° Lettura dalla lettera di san Giuda apostolo (17,20-25)
Dal Vangelo secondo Marco (11,27-33) anno C.
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo
a Gerusalemme.
E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi
dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale
autorità fai queste cose?
O chi ti ha dato l’autorità di farle?».
Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda.
Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo.
Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini?
Rispondetemi».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”,
risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”.
Diciamo dunque: “Dagli uomini”?».
Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni
fosse veramente un profeta.
Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo».
E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità
faccio queste cose».
Parola del Signore
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La cocciutaggine, di fronte a Dio, non è certamente una virtù,
soprattutto se ha come effetto quello di chiudersi in maniera
contraria alla rivelazione della persona di Gesù.
I sommi sacerdoti manifestano in questo brano tutta la loro
testartaggine nell’accogliere l’evidenza, che cioè in Gesù si
compivano tutte le Scritture.
Per questo, Gesù risponde alla loro domanda con una
provocazione che in realtà mette a nudo tutta la loro
ipocrisia e falsità.
Gesù si rifiuta di rispondere loro semplicemente perché
qualsiasi risposta darà loro, non verrà presa in considerazione,
ma manipolata per i loro scopi.
Non dobbiamo essere cocciuti e testardi con Dio, ma lasciamoci
guidare docilmente dalla sua mano premurosa ed amorevole,
aiutandoci con la preghiera.  
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

domenica 22 maggio 2016

Il Vangelo del Lunedì 23 Maggio 2016

1° Lettura dalla prima lettera di san Pietro apostolo (1,3-9)
Dal Vangelo secondo Marco (10,17-27) anno C.
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale
gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui,
gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per
avere in eredità la vita eterna?».
Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono?
Nessuno è buono, se non Dio solo.
Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere
adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare,
onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate
fin dalla mia giovinezza».
Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una
cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri,
e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!».
Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò
rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli:
«Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze,
entrare nel regno di Dio!».
I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù
riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel
regno di Dio!
È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago,
che un ricco entri nel regno di Dio».
Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può
essere salvato?».
Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli
uomini, ma non a Dio!
Perché tutto è possibile a Dio».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Noi stessi ci rendiamo conto senza troppe difficoltà che a
volte l’ostacolo più grande per il compimento della volontà
amorosa di Dio nella nostra vita siamo noi stessi ed il nostro
egoismo; siccome siamo perfettamente consapevoli di questo,
ci viene la preoccupazione che Dio non possa far altro che
fermarsi di fronte alla nostra libertà chiusa.
Lo sapevano anche i discepoli, che di fronte alle parole di
Gesù vengono presi dallo sconforto; chi mai potrà salvarsi?
Gesù fa capire loro che ciò che per gli uomini è impossibile,
diventa possibile e realizzabile, se è Lui che lavora nel cuore
di ogni uomo, per preparare figli disponibili a seguire il
comandamento di Dio condividendo la vita stessa di
Gesù Cristo nella santità e nell’amore.
Ed allora, lasciamoci lavorare il cuore da Gesù, per riuscire a
condividere la santità e l’amore con Lui, attraverso la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


sabato 21 maggio 2016

Il Vangelo di Domenica 22 Maggio 2016

Santissima Trinità.
1° Lettura dal libro dei proverbi (8,22-31)
2° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (5,1-5)
Dal Vangelo secondo Giovanni (16,12-15) anno C.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose
ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci
di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta
la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò
che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio
e ve lo annuncerà.
Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho
detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La portata della rivelazione e del messaggio di Gesù è talmente
grande che, al momento in cui Egli parlava, i discepoli non
potevano portarne il peso.
Ma ciò non rappresenta un problema, secondo l’ottica di Gesù.
Il Padre, che ha donato tutto a Lui perché Egli, a sua volta,
lo donasse ai suoi amici, manderà lo Spirito Santo; questi
avrà il compito di condurli alla pienezza della verità.
Dunque la Trinità continua ad accompagnare la Chiesa verso
la comprensione piena dell’opera della redenzione che è
cominciata migliaia di anni fa, con i nostri padri nella fede,
e che ha raggiunto il suo culmine nella persona di Gesù.
Per questo motivo, quando preghiamo, cerchiamo di renderci
più consapevoli della presenza della Trinità in noi; i nostri
gesti e le nostre parole siano espressione di gratitudine nei
confronti del Padre, del Figlio e dello Spirito.
Se facciamo tanta fatica, preghiamo di più.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


venerdì 20 maggio 2016

Il Vangelo del Sabato 21 Maggio 2016

1° Lettura dalla lettera di san Giacomo apostolo (5,13-20)
Dal Vangelo secondo Marco (10,13-16) anno C.
In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché
li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate
che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è
come loro infatti appartiene il regno di Dio.
In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come
lo accoglie un bambino, non entrerà in esso».
E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, ponendo
le mani su di loro.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Un dato è certo; Gesù ama sconvolgere le regole sociali del
suo tempo, soprattutto quando esse sono retaggio di una
legge che ormai non dice più niente e che ormai è sterile
autoconservazione.
I bambini, al tempo di Gesù, non godevano di particolare
stima da parte del mondo degli adulti.
Fino all’età di dodici anni, momento in cui il fanciullo veniva
coinvolto per la prima volta nella vita culturale di Israele,
esso era praticamente inesistente.
Ma Gesù non solo valorizza la loro presenza attorno a Lui;
addirittura li indica come i principali destinatari del regno dei cieli.
A chi diventa come loro, nella semplicità ed umiltà, Dio
promette grandi cose e non fa mancare la sua grazia e
la sua premura.
Ed allora, cosa aspettiamo a diventare piccoli per il regno?
Non è facile umiliarsi e diventare semplici come i bambini,
possiamo riuscirci solo attraverso la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


giovedì 19 maggio 2016

Il Vangelo del Venerdì 20 Maggio 2016

1° Lettura dalla lettera di san Giacomo apostolo (5,9-12)
Dal Vangelo secondo Marco (10,1-12) anno C.
In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione
della Giudea e al di là del fiume Giordano.
La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro,
come era solito fare.
Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova,
domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare
la propria moglie.
Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?».
Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio
e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse
per voi questa norma.
Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina;
per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà
a sua moglie e i due diventeranno una carne sola.
Così non sono più due, ma una sola carne.
Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento.
E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra,
commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito,
ne sposa un altro, commette adulterio».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La famiglia, cioè l’unione di un uomo e di una donna benedetta
da Dio, possiede talmente tante implicazioni morali e spirituali,
che non prendere sul serio questo legame significa attentare,
in qualche modo, ad una delle leggi più fondamentali date da Dio.
Dunque, qualsiasi unione che non rispetti queste caratteristiche,
offende questa unione.
Forse a qualcuno, proprio come allora, tale discorso può
sembrare eccessivamente esigente.
Eppure, l’amore vero è esigente, altrimenti non può
nemmeno chiamarsi tale.
Così è l’amore che Dio ha per noi; totale e definitivo,
e così deve essere l’amore che intercorre tra un uomo
ed una donna.
Impariamo a pregare e a difendere la santità del matrimonio,
perché Dio sia glorificato in esso.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.