giovedì 31 marzo 2016

Il Vangelo del Venerdì 1 Aprile 2016

1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (4,1-12)
Dal Vangelo secondo Giovanni (21,1-14) anno C.
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare
di Tiberìade.
E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso
detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri
due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare».
Gli dissero: «Veniamo anche noi con te».
Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si
erano accorti che era Gesù.
Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?».
Gli risposero: «No».
Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca
e troverete».
La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci.
Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!».
Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno
ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare.
Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena
di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra,
e del pane.
Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora».
Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di
centocinquantatré grossi pesci.
E benché fossero tanti, la rete non si spezzò.
Gesù disse loro: «Venite a mangiare».
E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché
sapevano bene che era il Signore.
Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce.
Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere
risorto dai morti.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Fra tutte le apparizioni del Risorto, questa è senza dubbio
la più familiare; Gesù ricrea sulla spiaggia un contesto
intimo ed amicale, come aveva fatto chissà quante volte
in quegli anni, proprio con gli stessi apostoli.
Ma essi comprendono che e ora qualcosa è cambiato;
colui che dava loro da mangiare con tanto affetto e cordialità
è il Signore Risorto, colui che ha vinto la morte.
Anche nella nostra vita proprio Lui, il Vivente, viene ad
offrirci la sua amicizia e il suo affetto con semplicità;
è il momento giusto per accoglierlo.
Non facciamoci tante domande, non guardiamoci attorno;
accogliamolo con amore, al resto penserà Lui,
per questo preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

mercoledì 30 marzo 2016

Il Vangelo del Giovedì 31 Marzo 2016

1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (3,11-26)
Dal Vangelo secondo Luca (24,35-48) anno C.
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da
Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e
come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona
stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma.
Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono
dubbi nel vostro cuore?
Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io!
Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa,
come vedete che io ho».
Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano
pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?».
Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese
e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando
ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose
scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi».
Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e
disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai
morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a
tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati,
cominciando da Gerusalemme.
Di questo voi siete testimoni».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Il miracolo più bello che Gesù compie davanti ai suoi
discepoli sbigottiti è quello di aprire le loro menti all’intelligenza
delle Scritture; è un modo per dire che Egli dona loro la
comprensione di tutto quanto è avvenuto riguardo a Lui.
Non si tratta di un caso, o di una serie di eventi politici che
hanno decretato la sua morte; tutto era già stato profetizzato.
I profeti avevano già predetto il suo sacrificio e la sua morte
a favore dell’umanità, perché essa potesse avere salvezza
grazie a Lui; di questo essi erano diventati i testimoni.
Lasciamo che il Signore apra anche la nostra mente al Vangelo,
solo così riusciremo ad amarlo veramente,
aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.

martedì 29 marzo 2016

Il Vangelo del Mercoledì 30 Marzo 2016

1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (3,1-10)
Dal Vangelo secondo Luca (24,13-35) anno C.
Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo della settimana],
due [dei discepoli] erano in cammino per un villaggio
di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da
Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello c
he era accaduto.
Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in
persona si avvicinò e camminava con loro.
Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state
facendo tra voi lungo il cammino?».
Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa,
gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme!
Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?».
Domandò loro: «Che cosa?».
Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu
profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a
tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità
lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo
hanno crocifisso.
Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato
Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando
queste cose sono accadute.
Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono
recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo
corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione
di angeli, i quali affermano che egli è vivo.
Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato
come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò
che hanno detto i profeti!
Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per
entrare nella sua gloria?».
E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro
in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli
fece come se dovesse andare più lontano.
Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e
il giorno è ormai al tramonto».
Egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione,
lo spezzò e lo diede loro.
Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero.
Ma egli sparì dalla loro vista.
Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il
nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via,
quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme,
dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro,
i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è
apparso a Simone!».
Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come
l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Ai discepoli di Emmaus Gesù fa compiere un cammino
verso la luce, che li porterà ad aprire gli occhi su di Lui
allo spezzare del pane.
Gesù si presenta come un viandante, ma essi sapranno
riconoscere la sua presenza soltanto dopo.
Il cuore sa vedere al di là delle apparenze, perché essi
hanno sperimentato nelle parole del misterioso pellegrino
un’unzione che ha fatto ardere il loro spirito, così come
solo il maestro sapeva fare.
Lasciamoci accompagnare anche noi da Lui, per sperimentare
la gioia della sua presenza quando scende la sera e magari ci
sentiamo soli e tristi, ed allora attraverso la nostra preghiera,
sperimenteremo anche noi la gioia di averlo vicino.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

lunedì 28 marzo 2016

Il Vangelo del Martedì 29 Marzo 2016

1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (2,36-41)
Dal Vangelo secondo Giovanni (20,11-18) anno C.
In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro,
e piangeva.
Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli
in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei
piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.
Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?».
Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so
dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non
sapeva che fosse Gesù.
Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?».
Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse:
«Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e
io andrò a prenderlo».
Gesù le disse: «Maria!».
Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!»-che
significa: «Maestro!».
Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora
salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al
Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho
visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
A Maria di Magdala, che piangeva fuori dal sepolcro ormai
vuoto, bastò sentire la voce di Gesù per riconoscerlo.
Maria aveva imparato la lezione più importante; la presenza
di dio non si riconosce con gli occhi del corpo, ma con una
vista ben più profonda, che è quella della fede in Lui.
Proprio quando crediamo di essere al buio, è lì che possiamo
vedere la presenza del Risorto vicino a noi; basta lasciarsi
guidare dalla fede e dall’abbandono alla sua presenza;
e tutto diventa pieno di luce.
Perciò, abbandoniamoci al suo amore e saremo inondati
dalla sua luce, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona Pasqua e Buona giornata Fausto.

domenica 27 marzo 2016

Il Vangelo del Lunedì 28 Marzo 2016

Lunedì dell’Angelo.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (2,14.22-33)
Dal Vangelo secondo Matteo (28,8-15) anno C.
In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con
timore e gioia grande, le donne corsero a dare
l’annuncio ai suoi discepoli.
Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!».
Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono.
Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare
ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie
giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti
tutto quanto era accaduto.
Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi
consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati,
dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte
e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”.
E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi
lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione».
Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute.
Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Le donne e i soldati; due modi differenti di reagire di
fronte alla risurrezione di Gesù.
Le prime, dopo l’apparizione degli angeli, credono e
ricevono la visita del Risorto.
Il loro atteggiamento è quello dei perfetti discepoli;
esse lo adorano.
I soldati invece si riuniscono con gli anziani e deliberano
di mettere in giro una falsità riguardo l’accaduto.
Gesù risorto, ancora una volta, si manifesta come pietra
di scandalo che fa luce su ciò che c’è davvero nel cuore dell’uomo.
Cerchiamo di non cadere nell’errore e di vivere da figli
della luce vera.
Ma se vediamo ancora delle zone d’ombra davanti ai nostri
occhi, preghiamo per riuscire a vedere la luce.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona Pasqua e Buona giornata Fausto.

sabato 26 marzo 2016

Santa Pasqua 27 Marzo 2016

Il Vangelo della Domenica di Pasqua 
Risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (10,34.37-43)
2° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési (3,1-4)
Dal Vangelo secondo Giovanni (20,1-9) anno C.
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò
al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide
che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo,
quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via
il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si
recarono al sepolcro.
Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse
più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed
entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario–che
era stato sul suo capo–non posato là con i teli, ma avvolto
in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per
primo al sepolcro, e vide e credette.
Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che
cioè egli doveva risorgere dai morti.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Una tomba vuota; è tutto ciò che Pietro e Giovanni vedono.
Eppure, in quel vuoto essi riconoscono la manifestazione
della potenza di Dio, che ha risuscitato Gesù; di fronte
a questo, essi hanno il coraggio di credere e da allora il
sepolcro vuoto è il messaggio più sconvolgente di tutti i tempi.
Solo allora essi comprendono tutte le parole del Maestro,
che essi non erano riusciti a capire per la durezza del loro cuore.
Essi non hanno ancora visto il Risorto, ma il loro cuore si apre
ad una dimensione nuova, quella della fede nel Cristo risorto.
E noi, dove siamo?
Siamo ancora fermi al Venerdì o abbiamo aperto anche
noi il nostro cuore?
Speriamo di sì, perché Gesù è risorto anche per noi,
per questo dobbiamo far festa con la preghiera; Alleluia.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona Pasqua e Buona giornata Fausto.

venerdì 25 marzo 2016

Sabato Santo 26 Marzo 2016

S. Messa di Risurrezione
1° Lettura dal libro della Gènesi (1,1 - 2,2)
2° Lettura dal libro della Gènesi (22,1-18)
3° Lettura dal libro dell’Èsodo (14,15- 15,1)
4° Lettura dal libro del profeta Isaìa (Is 54,5-14)
5° Lettura dal libro del profeta Isaìa (55,1-11)
6° Lettura dal libro del profeta Baruc (3,9-15.32 - 4,4)
7° Lettura dal libro del profeta Ezechièle (36,16-17a.18-28)
Epistola, dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (6,3-11)
Dal Vangelo secondo Luca (24,1-12) anno C.
Il primo giorno della settimana, al mattino presto [le donne]
si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che
avevano preparato.
Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e,
entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù.
Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo,
ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante.
Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra,
ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti
colui che è vivo?
Non è qui, è risorto.
Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea
e diceva: "Bisogna che il Figlio dell'uomo sia consegnato
in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno"».
Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal
sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a
tutti gli altri.
Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre
di Giacomo.
Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste
cose agli apostoli.
Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento
e non credevano ad esse.
Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi,
vide soltanto i teli.
E tornò indietro, pieno di stupore per l'accaduto.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La sequenza di Pasqua ci dice in realtà cosa è avvenuto
in questa notte santissima; la morte e la vita hanno
sostenuto un duello terribile, ma la prima ha avuto
la peggio e la Vita ha vinto.
Non c’è più posto per la morte nel cuore dei credenti,
essa non ha più diritto di cittadinanza sul volto e nella
vita di tutti i discepoli di Gesù.
Forse stiamo pensando a tutte quelle situazioni di
sofferenza e di dolore che abbiamo attorno a noi, e sono
tante; come vedere in esse la risurrezione di Cristo?
Eppure, anche in esse la morte è stata sconfitta e non
può più stare lì; quelle sofferenze sono come le doglie
del parto, nell’attesa che nasca qualcosa di nuovo.
Per questo, dobbiamo avere fiducia, e guardare con
occhi nuovi anche quelle situazioni; non dobbiamo
aver paura di annunciare la vita anche dove essa sembra
che sfugga via; presto vedremo come Gesù risorto
illuminerà anche la tenebra più oscura, e la notte del
dolore si aprirà certamente alla speranza di una vita migliore.
Sì, Gesù ha vinto la morte, questa è la nostra gioia e
per questo preghiamo; Alleluia.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona Pasqua e Buona giornata Fausto.


giovedì 24 marzo 2016

Venerdì Santo 25 Marzo 2015

1° Lettura dal libro del profeta Isaìa (52,13- 53,12)
2° Lettura dalla lettera agli Ebrei (4,14-16; 5,7-9)
Passione del Signore.
Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo
Giovanni (18,1- 19,42) anno C.
Catturarono Gesù e lo legarono.
In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del
torrente Cèdron, dove c’era un giardino, nel quale entrò
con i suoi discepoli.
Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché
Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli.
Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di
soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e
dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi.
Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli,
si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?».
Gli risposero: «Gesù, il Nazareno».
Disse loro Gesù: «Sono io!».
Vi era con loro anche Giuda, il traditore.
Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra.
Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?».
Risposero: «Gesù, il Nazareno».
Gesù replicò: «Vi ho detto: sono io.
Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano»,
perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non
ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato».
Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori,
colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l’orecchio destro.
Quel servo si chiamava Malco.
Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la spada nel fodero:
il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?».
Lo condussero prima da Anna
Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei,
catturarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna:
egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote
quell’anno.
Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: «È conveniente
che un solo uomo muoia per il popolo».
Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo.
Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed
entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote.
Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta.
Allora quell’altro discepolo, noto al sommo sacerdote,
tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro.
E la giovane portinaia disse a Pietro: «Non sei anche tu
uno dei discepoli di quest’uomo?».
Egli rispose: «Non lo sono».
Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché
faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con
loro e si scaldava.
Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai
suoi discepoli e al suo insegnamento.
Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente;
ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove
tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla
di nascosto.
Perché interroghi me?
Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro;
ecco, essi sanno che cosa ho detto».
Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno
schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?».
Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male.
Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?».
Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa,
il sommo sacerdote.
Non sei anche tu uno dei suoi discepoli? Non lo sono!
Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi.
Gli dissero: «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?».
Egli lo negò e disse: «Non lo sono».
Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello
a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: «Non ti ho forse
visto con lui nel giardino?».
Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.
Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio.
Era l’alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non
contaminarsi e poter mangiare la Pasqua.
Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: «Che accusa
portate contro quest’uomo?».
Gli risposero: «Se costui non fosse un malfattore, non
te l’avremmo consegnato».
Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo
secondo la vostra Legge!».
Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere
a morte nessuno».
Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando
di quale morte doveva morire.
Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli
disse: «Sei tu il re dei Giudei?».
Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno
parlato di me?».
Pilato disse: «Sono forse io Giudeo?
La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me.
Che cosa hai fatto?».
Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il
mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero
combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il
mio regno non è di quaggiù».
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?».
Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re.
Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo:
per dare testimonianza alla verità.
Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?».
E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro:
«Io non trovo in lui colpa alcuna.
Vi è tra voi l’usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta
uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà
per voi il re dei Giudei?».
Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!».
Barabba era un brigante.
Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare.
E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero
sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora.
Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!».
E gli davano schiaffi.
Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco
fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna».
Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello
di porpora.
E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!».
Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono:
«Crocifiggilo! Crocifiggilo!».
Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui
non trovo colpa».
Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la
Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».
All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura.
Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?».
Ma Gesù non gli diede risposta.
Gli disse allora Pilato: «Non mi parli?
Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di
metterti in croce?».
Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me,
se ciò non ti fosse stato dato dall’alto.
Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande».
Via! Via! Crocifiggilo!
Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà.
Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare!
Chiunque si fa re si mette contro Cesare».
Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette
in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà.
Era la Parascève della Pasqua, verso mezzogiorno.
Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!».
Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!».
Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?».
Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare».
Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
Lo crocifissero e con lui altri due.
Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso
il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo
crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra,
e Gesù in mezzo.
Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce;
vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei».
Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove
Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico,
in latino e in greco.
I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non
scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono
il re dei Giudei”».
Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto».
Si sono divisi tra loro le mie vesti.
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue
vesti, ne fecero quattro parti–una per ciascun soldato–, e la tunica.
Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un
pezzo da cima a fondo.
Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo
a sorte a chi tocca».
Così si compiva la Scrittura, che dice: «Si sono divisi tra
loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte».
E i soldati fecero così.
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di
sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo
che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!».
Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!».
E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto,
affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete».
Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna,
imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono
alla bocca.
Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!».
E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non
rimanessero sulla croce durante il sabato–era infatti un
giorno solenne quel sabato–, chiesero a Pilato che fossero
spezzate loro le gambe e fossero portati via.
Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno
e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui.
Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli
spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia
gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza
è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.
Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura:
«Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della
Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che
hanno trafitto».
Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo
di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato
di prendere il corpo di Gesù.
Pilato lo concesse.
Allora egli andò e prese il corpo di Gesù.
Vi andò anche Nicodèmo–quello che in precedenza era
andato da lui di notte–e portò circa trenta chili di una
mistura di mirra e di áloe.
Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli,
insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare
la sepoltura.
Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino
e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era
stato ancora posto.
Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei
e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.
Parola del Signore.
Riflessione personale sulla Passione di Gesù.
L’ora è giunta anche per Maria.
Quell’ora di cui Gesù aveva parlato a Cana di Galilea,
e che fu anticipata grazie all’intercessione materna della
Vergine, ora si profila sul Calvario in tutta la sua
drammaticità attuale.
Eppure, Maria ha il coraggio di restare sotto la croce,
fiduciosa nel fatto che Dio, in qualche modo, interverrà
per mantenere le promesse che Lui stesso le aveva fatto
tanti anni prima per mezzo di un angelo.
Intanto, Gesù fa all’umanità l’ultimo grande dono; sua madre.
Facciamo attenzione al testo; non è la Madonna che viene
affidata al discepolo amato, ma esattamente il contrario.
Questo significa che il Signore si è preoccupato di noi e del
nostro destino eterno fino al punto di affidarci a sua madre.
Con questo amore e gratitudine dobbiamo rispondere
a questo dono!
Per questo, con la nostra vita dobbiamo dimostrare di essere
degni di questo affidamento, per non deludere la nostra
Madre Celeste.
Ed allora, ringraziamo il Signore con la nostra preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.