giovedì 4 giugno 2015

Il Vangelo del Venerdì 5 Luglio 2015

1° Lettura dal libro di Tobia (11,5-17)
Dal Vangelo secondo Marco (12,35-37) anno B.
In quel tempo, insegnando nel tempio, Gesù
diceva: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo
è figlio di Davide?
Disse infatti Davide stesso, mosso dallo
Spirito Santo: “Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi
nemici sotto i tuoi piedi”.
Davide stesso lo chiama Signore: da dove
risulta che è suo figlio?».
E la folla numerosa lo ascoltava volentieri.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Spesso vorremmo che le cose fossero subito chiare
o che Dio risolva i nostri problemi in un batter d’occhio.
Invece Dio sa che per il nostro bene è preferibile
seguire strade che a volte possono sembrare più
lunghe e tortuose.
Egli però non ci lascia da soli; il cammino che ci chiede
di fare lo condivide assieme a noi, passo dopo passo.
Per questo riceviamo anche se non ne siamo convinti,
il conforto dell’angelo custode che ci viene inviato da Dio.
Ma il nostro cammino deve essere, soprattutto interiore;
infatti, aiutati dalle parole e dall’insegnamento dell’angelo
siamo invitati a capire il significato degli eventi da un
punto di vista più profondo, che è proprio quello che
spesso sfugge alla nostra percezione.
Solo allora capiamo che Dio vuole sempre e solo il nostro bene.
Il Vangelo ci dice che il re Davide era, per il popolo di Israele,
ben più che un personaggio storico.
Era l’incarnazione del re unto da Dio che ha con Lui un
rapporto di intimità unico.
Davide, nel corso dei secoli, era stato idealizzato e presentato
come modello di fedeltà e di amicizia con Dio, anche se poi
leggendo la sua storia ci accorgiamo che anche lui fece delle
scelte discutibili.
In ogni caso, l’immaginario comune era talmente centrato
su questa figura da convincere tutti che il Messia sarebbe
stato suo figlio e degno continuatore.
Ma Gesù ci tiene a precisare che il vero Messia ha delle altre
prerogative, e che non è un re restauratore.
Il Signore prende le distanze dalla figura di Davide, per
insegnare loro chi sia veramente il Messia.
In effetti, la cosa più importante per noi è riconoscere il Messia,
Gesù Cristo, per farlo dobbiamo sempre pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.



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