mercoledì 3 giugno 2015

Il Vangelo del Giovedì 4 Giugno 2015

1° Lettura dal libro di Tobia (6,10-11,7.9-17;8,4-9)
Dal Vangelo secondo Marco (12,28b-34) anno B.
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli
domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele!
Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il
Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua
anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza.
Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso.
Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo
verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui;
amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con
tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più
di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente,
Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio».
E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Lì dove il destino sembra accanirsi contro la nostra
sorte, Dio interviene per mezzo dei suoi angeli,
dandoci sicurezza ed esortazione per non abbatterci
e riprendere il nostro cammino senza paura.
Ma noi siamo capaci di comprendere che l’unico a
cui consegnare la nostra vita è il Signore buono e
misericordioso, che conosce i nostri cuori e le nostre
intenzioni più profonde?
Solo Dio, dunque, può liberarci dalle disgrazie che
ci opprimono; e noi con fede dobbiamo affidarci a Lui.
Perciò, se veramente abbiamo la fede e siamo fedeli
a Dio, non possiamo comportarci come tutti coloro
che non lo conoscono.
E la nostra vita sarà consacrata nella preghiera.
Dice bene lo scriba.
Essere vicini o meno al regno di Dio è legato non tanto
a quanto si è convinti di credere, quanto all’apertura del
proprio cuore e della propria vita alla Parola di Gesù.
Lo scriba del Vangelo si lasciò guidare dalla propria
sete di comprendere davvero Dio, per cui non poteva
che incontrare, alla fine del cammino, la persona di Gesù.
In effetti, ci si apre a Dio e alla persona di Gesù nella
misura in cui si fa proprio il comandamento principale in
cui è contenuto tutta la Bibbia; il comandamento dell’amore.
Quanto più ci si impegna ad amare, tanto più è vicino
il momento in cui si troverà il Signore Gesù, che ci porta
nel regno del Padre.
Dunque, siamo invitati a raggiungere la saggezza che
proviene dall’amore di Dio e del prossimo; non sarà facile,
ma per aiutarci abbiamo la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.



Nessun commento:

Posta un commento