lunedì 16 febbraio 2015

Il Vangelo del Martedì 17 Febbraio 2015

1° Lettura dal libro della Genesi (Gen 6,5-8; 7,1-5.10)
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 8,14-21) anno B.
In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di
prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca
che un solo pane.
Allora egli li ammoniva dicendo: «Fate attenzione,
guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!».
Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane.
Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete
che non avete pane?
Non capite ancora e non comprendete?
Avete il cuore indurito?
Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite?
E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani
per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete
portato via?».
Gli dissero: «Dodici».
«E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila,
quante sporte piene di pezzi avete portato via?».
Gli dissero: «Sette ».
E disse loro: «Non comprendete ancora?».
Parola del Signore.
Dio si pentì di aver creato l’uomo.
È una frase terribile, che ci dice come il progetto
iniziale di Dio fatto di armonia e bellezza, di amore
e di comunione tra creatura e Creatore è ormai
irrimediabilmente deteriorato.
Dunque, tutto è destinato a finire?
In realtà il diluvio ha un significato ben più profondo,
visto che tutti gli autori del primitivo cristianesimo
hanno visto in esso un simbolo del battesimo.
Dunque, quell’acqua non serve per distruggere,
ma per ricreare e preparare una nuova creazione
nella quale la vita e la morte non è più arbitrio
dell’uomo, ma di Dio.
Egli, per mezzo del suo Figlio, darà all’uomo una
nuova legge fondata sull’amore e sulla fede nella
sua potenza che redime e salva l’umanità.
E Gesù ha il suo bel da fare per farlo capire
ai suoi discepoli.
Evidentemente i discepoli non hanno una disposizione
migliore di quella degli altri rispetto alla persona
di Gesù, il quale, mai come adesso, si trova
completamente solo ed incompreso proprio da coloro
che dovrebbero stargli più vicino.
Ma la storia si ripete, ed essi ancora una volta non
comprendono affatto il vero significato dei gesti del Maestro.
Sembra quasi che essi siano affetti da una cecità
interiore che non gli permette di capire le reali intenzioni
di Gesù, anche quando questi cerca di renderli partecipi
del suo insegnamento di vita.
Dio non voglia che anche noi ci troviamo nella stessa
situazione dei discepoli; brutta cosa è non capire il Maestro,
ma cosa ben peggiore è quella di essere presuntuosi
nel credere di vivere il suo Vangelo a modo nostro.
Attenzione perciò alla presunzione, per disfarcene
bisogna essere umili e pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.


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