1° Lettura dalla 1° lettera di S. Giovanni
apostolo (4,7-10).
Dal
Vangelo secondo Marco (6,34-44)
anno B.
In quel
tempo, Gesù vide molta folla e si commosse
per loro,
perché erano come pecore senza pastore,
e si mise a
insegnare loro molte cose.
Essendosi
ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i
discepoli
dicendo: “Questo luogo è solitario ed è
ormai
tardi; congedali perciò, in modo che,
andando per
le campagne e i villaggi vicini, possano
comprarsi
da mangiare”.
Ma egli
rispose: “Voi stessi date loro da mangiare”.
Gli
dissero: “Dobbiamo andar noi a comprare duecento
denari di
pane e dare loro da mangiare?”.
Ma egli
replicò loro: “Quanti pani avete? Andate a vedere”.
E
accertatisi, riferirono: “Cinque pani e due pesci”.
Allora
ordinò loro di farli mettere tutti a sedere,
a gruppi,
sull’erba verde.
E sedettero
tutti a gruppi e gruppetti di cento e di cinquanta.
Presi i
cinque pani e i due pesci, levò gli occhi al cielo,
pronunziò
la benedizione, spessò i pani e li diede ai discepoli
perché li
distribuissero; e divise i due pesci fra tutti.
Tutti
mangiarono e si sfamarono, e portarono via dodici
ceste piene
di pezzi di pane e anche pesci.
Quelli che
avevano mangiato i pani erano
cinquantamila
uomini.
Parola del
Signore.
Il periodo liturgico
del Natale è il più indicato per riflettere
su una verità che
rappresenta il culmine della rivelazione.
Dio è amore.
Il Natale ha voluto
dirci come l’amore che abbiamo per
le persone a noi più
care, per i nostri figli, per i nostri
genitori, per gli
amici con i quali abbiamo dei legami
più stretti; insomma,
tutto l’amore che siamo capaci
di donare agli altri e
a Lui, è soltanto un pallido riflesso
dell’amore che Dio ha
per noi.
Dio è fatto d’amore
come noi siamo fatti di carne.
Ma a questo si
aggiunge una verità ancora più sconvolgente;
il primo passo lo ha
fatto Dio.
È Lui che è venuto a
cercarci e a tenderci la mano per fare
comunione ed entrare
in relazione con noi; Gesù è il dono
che ci dimostra questa
verità.
Perciò, quando Dio
decide di donare, non si fa certo vincere
in generosità; di
fronte alla fame della folla, moltiplica
il pane e il pesce
senza calcolo.
Così è lo stile di
Dio, il quale quando si commuove per
i suoi figli non esita
a dare tutto, persino il suo Figlio.
Ma la vera gioia non
sta tanto nello sfamarsi, quanto
nel partecipare a
questo dono di Dio; Gesù chiede ai suoi
discepoli di dare se
stessi da mangiare, e quindi li invita
a partecipare con le
loro forze e possibilità al dono
che Egli fa di sé.
È un vero privilegio
poter dare agli altri qualcosa di sé
da mangiare, proprio
come Gesù, e vedere come anche
noi abbiamo il potere
di rendere felici qualcuno ogni
volta che, nella
nostra vita, facciamo spazio agli altri,
senza farci vincere
dall’egoismo.
Aiutiamo il Signore a
sfamare il prossimo,
cominciamo a farlo
attraverso la preghiera.
Padre
nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo
nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi
i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma
liberaci dal male. Amen.
Ave,
o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del
tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come
era in principio ora e sempre nei
secoli
dei secoli. Amen.
Buona
giornata, Fausto.
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