Della 4° settimana di Quaresima.
San Beniamino, Diacono e martire.
Prima Lettura.
Non si udranno più voci di
pianto e grida di angoscia.
Dal libro del profeta Isaìa (65,17-21)
Così dice il Signore: «Ecco, io creo
nuovi cieli e nuova terra; non si
ricorderà più il passato,
non verrà più in mente, poiché si godrà
e si gioirà sempre di quello che sto per
creare, poiché creo Gerusalemme per la
gioia, e il suo popolo per il gaudio.
Io esulterò di Gerusalemme, godrò del
mio popolo.
Non si udranno più in essa voci di pianto,
grida di angoscia.
Non ci sarà più un bimbo che viva solo
pochi giorni, né un vecchio che dei suoi
giorni non giunga alla pienezza, poiché
il più giovane morirà a cento anni e chi
non raggiunge i cento anni sarà
considerato maledetto.
Fabbricheranno case e le abiteranno,
pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto».
Parola di Dio.
Vangelo.
Va', tuo figlio vive.
Dal Vangelo secondo
Giovanni (4,43-54) anno dispari.
In quel tempo, Gesù partì [dalla
Samarìa] per la Galilea.
Gesù stesso infatti aveva dichiarato che
un profeta non riceve onore nella
propria patria.
Quando dunque giunse in Galilea,
i Galilei lo accolsero, perché avevano
visto tutto quello che aveva fatto a
Gerusalemme, durante la festa; anch'essi
infatti erano andati alla festa.
Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea,
dove aveva cambiato l'acqua in vino.
Vi era un funzionario del re, che aveva
un figlio malato a Cafàrnao.
Costui, udito che Gesù era venuto dalla
Giudea in Galilea, si recò da lui e gli
chiedeva di scendere a guarire suo figlio,
perché stava per morire.
Gesù gli disse: «Se non vedete segni
e prodigi, voi non credete».
Il funzionario del re gli disse: «Signore,
scendi prima che il mio bambino muoia».
Gesù gli rispose: «Va', tuo figlio vive».
Quell'uomo credette alla parola che
Gesù gli aveva detto e si mise in cammino.
Proprio mentre scendeva, gli vennero
incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo
figlio vive!».
Volle sapere da loro a che ora avesse
cominciato a star meglio.
Gli dissero: «Ieri, un'ora dopo mezzogiorno,
la febbre lo ha lasciato».
Il padre riconobbe che proprio a quell'ora
Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive»,
e credette lui con tutta la sua famiglia.
Questo fu il secondo segno, che Gesù
fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Giovanni
annota la sorpresa di Gesù che,
tornando
a casa sua, vede che il clima
nei
suoi confronti è cambiato.
Merito,
pare, dei mezzi di comunicazione;
anche
nella riottosa Galilea è arrivata
l’eco
delle opere compiute da Gesù
nella
capitale.
Potenza
del pettegolezzo, in questo caso
positivo,
che ribalta il giudizio degli
abitanti
di Nazareth.
Ed
ecco che, subito, Gesù è messo alla
prova
da un funzionario che gli chiede
un
miracolo.
Gesù
obietta, tentenna; sa bene quanto
siano
ambigui i miracoli, è stufo di essere
cercato
per i suoi poteri di guarigione.
Ma,
al solito, Dio si fa corrompere e
guarisce
il figlio restituendo pace al
padre
disperato.
Ancora
una volta Gesù mette da parte
i
principi e prova compassione.
All’inizio
di questa settimana, superata
la
metà del deserto, anche noi
contribuiamo,
oggi, a diffondere la buona
fama
di Gesù là dove viviamo.
Mi
accorgo che all’origine di tanto
scetticismo
verso il cristianesimo ci
sono,
molto spesso, i cristiani e la
cattivissima
pubblicità che fanno
al
Vangelo.
Manifestiamo
al mondo la tenerezza di
Gesù,
il suo desiderio di farci del bene,
la
sua compassione che ha convertito
i
nostri cuori!
La
Parola e la preghiera sono accolte solo
se
a professarle sono testimoni credibili!
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri debiti come anche
noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e
sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
Nessun commento:
Posta un commento