lunedì 31 marzo 2025

Il Vangelo del 1 Aprile 2025

 

Della 4° Settimana di Quaresima.

Sant' Ugo di Grenoble, vescovo.

Prima lettura.

Vidi l'acqua che usciva dal tempio, e a

quanti giungerà quest'acqua porterà salvezza.

Dal libro del profeta Ezechièle (47,1-9.12)

In quei giorni [l'angelo] mi condusse

all'ingresso del tempio [del Signore]

e vidi che sotto la soglia del tempio

usciva acqua verso oriente, poiché la

facciata del tempio era verso oriente.

Quell'acqua scendeva sotto il lato destro

del tempio, dalla parte meridionale dell'altare.

Mi condusse fuori dalla porta settentrionale

e mi fece girare all'esterno, fino alla porta

esterna rivolta a oriente, e vidi che l'acqua

scaturiva dal lato destro.

Quell'uomo avanzò verso oriente e con

una cordicella in mano misurò mille cùbiti,

poi mi fece attraversare quell'acqua:

mi giungeva alla caviglia.

Misurò altri mille cùbiti, poi mi fece

attraversare quell'acqua: mi giungeva

al ginocchio.

Misurò altri mille cùbiti, poi mi fece

attraversare l'acqua: mi giungeva ai fianchi.

Ne misurò altri mille: era un torrente che

non potevo attraversare, perché le acque

erano cresciute; erano acque navigabili,

un torrente che non si poteva passare a guado.

Allora egli mi disse: «Hai visto,

figlio dell'uomo?».

Poi mi fece ritornare sulla sponda del

torrente; voltandomi, vidi che sulla

sponda del torrente vi era una grandissima

quantità di alberi da una parte e dall'altra.

Mi disse: «Queste acque scorrono verso

la regione orientale, scendono nell'Aràba

ed entrano nel mare: sfociate nel mare,

ne risanano le acque.

Ogni essere vivente che si muove dovunque

arriva il torrente, vivrà: il pesce vi sarà

abbondantissimo, perché dove giungono

quelle acque, risanano, e là dove giungerà

il torrente tutto rivivrà.

Lungo il torrente, su una riva e sull'altra,

crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le

cui foglie non appassiranno: i loro frutti

non cesseranno e ogni mese matureranno,

perché le loro acque sgorgano dal santuario.

I loro frutti serviranno come cibo e le

foglie come medicina».

Parola di Dio.

Vangelo.

All'istante quell'uomo guarì.

Dal Vangelo secondo

Giovanni (5,1-16) anno dispari.

Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù

salì a Gerusalemme.

A Gerusalemme, presso la porta delle

Pecore, vi è una piscina, chiamata in

ebraico Betzatà, con cinque portici,

sotto i quali giaceva un grande numero

di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.

Si trovava lì un uomo che da trentotto

anni era malato.

Gesù, vedendolo giacere e sapendo che

da molto tempo era così, gli disse:

«Vuoi guarire?».

Gli rispose il malato: «Signore, non ho

nessuno che mi immerga nella piscina

quando l'acqua si agita.

Mentre infatti sto per andarvi, un altro

scende prima di me».

Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua

barella e cammina».

E all'istante quell'uomo guarì: prese

la sua barella e cominciò a camminare.

Quel giorno però era un sabato.

Dissero dunque i Giudei all'uomo che

era stato guarito: «È sabato e non ti è

lecito portare la tua barella».

Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha

guarito mi ha detto: "Prendi la tua

barella e cammina"».

Gli domandarono allora: «Chi è l'uomo

che ti ha detto: "Prendi e cammina"?».

Ma colui che era stato guarito non sapeva

chi fosse; Gesù infatti si era allontanato

perché vi era folla in quel luogo.

Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e

gli disse: «Ecco: sei guarito!

Non peccare più, perché non ti accada

qualcosa di peggio».

Quell'uomo se ne andò e riferì ai Giudei

che era stato Gesù a guarirlo.

Per questo i Giudei perseguitavano Gesù,

perché faceva tali cose di sabato.

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

«Vuoi guarire?».

Gesù rivolge la domanda ad un uomo

che da sempre è abituato a mendicare e

ad essere disprezzato.

La mentalità popolare considerava gli

ammalati come dei puniti da Dio e,

perciò, non ne provava pena e

compassione, ma disprezzo

e sopportazione.

«Vuoi guarire?».

Gesù sa che riprendere a camminare

significa, per il paralitico, cambiare

mentalità, prendere in mano il proprio

destino, cambiare completamente

la propria vita.

E Gesù, rispettosamente, lo invita

a riflettere.

Quante volte ho incontrato; durante

i nostri pellegrinaggi, persone che hanno

voluto parlarmi lamentandosi di

situazioni che, in realtà, non avevano

alcuna intenzione di cambiare!

È paradossale ma è così; a volte preferiamo

una brutta certezza ad un ipotetico bene.

Gesù (e, ora, la psicologia), sanno che

per guarire bisogna volerlo.

Quante volte preghiamo il Signore di

fare dei cambiamenti che noi stessi,

in fondo, non desideriamo!

Dio ci salva solo se collaboriamo, solo se

lo vogliamo, ci tratta da adulti,

ci restituisce dignità.

Animo, cercatori di Dio, quando

chiediamo a Dio un favore, stiamo

attenti perché l’unico rischio della

preghiera è che Dio la esaudisca!

(Ma mai come ci immaginiamo)!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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