venerdì 31 gennaio 2025

Il Vangelo del Sabato 1 Febbraio 2025

 

Della 3° settimana del Tempo Ordinario.

Santa Brigida d'Irlanda.

Prima Lettura.

Aspettava la città il cui architetto

e costruttore è Dio stesso.

Dalla lettera agli Ebrei (11,1-2.8-19)

Fratelli, la fede è fondamento di ciò che

si spera e prova di ciò che non si vede.

Per questa fede i nostri antenati sono

stati approvati da Dio.

Per fede, Abramo, chiamato da Dio,

obbedì partendo per un luogo che doveva

ricevere in eredità, e partì senza sapere

dove andava.

Per fede, egli soggiornò nella terra

promessa come in una regione straniera,

abitando sotto le tende, come anche Isacco

e Giacobbe, coeredi della medesima promessa.

Egli aspettava infatti la città dalle salde

fondamenta, il cui architetto e costruttore

è Dio stesso.

Per fede, anche Sara, sebbene fuori

dell'età, ricevette la possibilità di

diventare madre, perché ritenne degno

di fede colui che glielo aveva promesso.

Per questo da un uomo solo, e inoltre

già segnato dalla morte, nacque una

discendenza numerosa come le stelle

del cielo e come la sabbia che si trova

lungo la spiaggia del mare e non si

può contare.

Nella fede morirono tutti costoro, senza

aver ottenuto i beni promessi, ma li

videro e li salutarono solo da lontano,

dichiarando di essere stranieri e

pellegrini sulla terra.

Chi parla così, mostra di essere alla

ricerca di una patria.

Se avessero pensato a quella da cui erano

usciti, avrebbero avuto la possibilità di

ritornarvi; ora invece essi aspirano a una

patria migliore, cioè a quella celeste.

Per questo Dio non si vergogna di

essere chiamato loro Dio.

Ha preparato infatti per loro una città.

Per fede, Abramo, messo alla prova, offrì

Isacco, e proprio lui, che aveva ricevuto

le promesse, offrì il suo unigenito figlio,

del quale era stato detto: «Mediante

Isacco avrai una tua discendenza».

Egli pensava infatti che Dio è capace di

far risorgere anche dai morti: per questo

lo riebbe anche come simbolo.

Parola di Dio.

Vangelo.

Chi è costui, che anche il vento

e il mare gli obbediscono?

Dal Vangelo secondo

Marco (4,35-41) anno dispari.

In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse

ai suoi discepoli: «Passiamo all'altra riva».

E, congedata la folla, lo presero con sé,

così com'era, nella barca.

C'erano anche altre barche con lui.

Ci fu una grande tempesta di vento e le

onde si rovesciavano nella barca, tanto

che ormai era piena.

Egli se ne stava a poppa, sul cuscino,

e dormiva.

Allora lo svegliarono e gli dissero:

«Maestro, non t'importa che siamo perduti?».

Si destò, minacciò il vento e disse al

mare: «Taci, calmati!».

Il vento cessò e ci fu grande bonaccia.

Poi disse loro: «Perché avete paura?

Non avete ancora fede?».

E furono presi da grande timore e si

dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui,

che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Prendiamolo così com’è, il Signore,

anche se non lo capiamo, anche se ci

mette continuamente in crisi, anche se

le sue Parole sono troppo taglienti.

Prendiamolo a bordo, come hanno saputo

fare i discepoli e così, durante le tempeste

della nostra vita, ci accorgeremo di quanto

Egli sia presente, anche se pare che dorma.

Quanto è doloroso il sonno di Dio!

Quanto ci spaventa e ci inquieta!

Eppure, nella vita, interiore, succede di

passare dei tempi, e dei lunghi tempi,

talvolta, senza percepire la sua presenza,

afflitti, scoraggiati persi, con la barca

ormai piena d’acqua.

Animo, amico che sperimenti il

silenzio di Dio!

Coraggio, amica che sperimenti

l’abbandono e la disperazione!

Anche se Dio pare lontano, anche se

sembra indifferente o, peggio, cinico

e crudele, Egli è il presente.

Discreto, silenzioso, immobile, ma presente.

Paolo stesso sperimenterà, alla fine

della sua vita, il silenzio di Dio.

Attraverso il rifiuto e l’abbandono della

comunità di Roma, che Paolo raggiunge

nel momento della persecuzione, Paolo

sperimenta in sé la spogliazione interiore

e si dichiara pronto a morire come il suo

Gesù, nella dimenticanza di tutti, preghiamo.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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