mercoledì 29 gennaio 2025

Il Vangelo del Giovedì 30 Gennaio 2025

 

Della 3° settimana del Tempo Ordinario.

Santa Martina, Martire.

Prima Lettura.

Nella pienezza della fede, manteniamo

senza vacillare la professione della

nostra speranza per stimolarci a

vicenda nella carità.

Dalla lettera agli Ebrei (10,19-25)

Fratelli, poiché abbiamo piena libertà

di entrare nel santuario per mezzo del

sangue di Gesù, via nuova e vivente

che egli ha inaugurato per noi attraverso

il velo, cioè la sua carne, e poiché

abbiamo un sacerdote grande nella

casa di Dio, accostiamoci con cuore

sincero, nella pienezza della fede,

con i cuori purificati da ogni cattiva

coscienza e il corpo lavato con acqua pura.

Manteniamo senza vacillare la professione

della nostra speranza, perché è degno

di fede colui che ha promesso.

Prestiamo attenzione gli uni agli altri,

per stimolarci a vicenda nella carità

e nelle opere buone.

Non disertiamo le nostre riunioni,

come alcuni hanno l’abitudine di fare,

ma esortiamoci a vicenda, tanto più che

vedete avvicinarsi il giorno del Signore.

Parola di Dio.

Vangelo.

La lampada viene per essere messa sul

candelabro. Con la misura con la quale

misurate sarà misurato a voi.

Dal Vangelo secondo

Marco (4,21-25) anno dispari.

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]:

«Viene forse la lampada per essere

messa sotto il moggio o sotto il letto?

O non invece per essere messa

sul candelabro?

Non vi è infatti nulla di segreto che non

debba essere manifestato e nulla di

nascosto che non debba essere

messo in luce.

Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!».

Diceva loro: «Fate attenzione a quello

che ascoltate.

Con la misura con la quale misurate

sarà misurato a voi; anzi, vi sarà

dato di più.

Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non

ha, sarà tolto anche quello che ha».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

La lampada brilla, è nata per fare luce.

È sciocco nasconderla, metterla sotto

uno sgabello, deve stare in alto, portare

luce a chi è nella stanza.

Spesso, invece, la flebile fiammella della

nostra fede è abbandonata in uno

sgabuzzino della nostra vita, e la tiriamo

fuori solo nelle feste comandate.

Ci vergogniamo della nostra fede, a volte

perché non sappiamo difenderla, più

spesso perché abbiamo paura di

sfigurare davanti alla modernità.

Per poter illuminare la nostra vita e

quella degli altri, ci dobbiamo porre non

come arroganti detentori della verità, ma

come persone che sanno ascoltare senza

pregiudizio, con una misura generosa,

con misericordia.

Nella mia esperienza ho incontrato più

anticlericali che atei, persone che hanno

avuto un brutto incontro con noi cristiani.

Animo, amici, non c’è nulla di nascosto

che non debba venire alla luce; lasciamo

che sia il Signore a illuminare la nostra

vita e, attraverso di noi, la vita di coloro

che oggi incontreremo e che, attraverso

il nostro ascolto, la nostra assenza di

giudizio, la nostra affabilità e simpatia,

accompagnati dalla preghiera, potranno

ricevere la luce ed sorriso del

maestro Gesù.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

Nessun commento:

Posta un commento