martedì 10 settembre 2024

Il Vangelo del Mercoledì 11 Settembre 2024

 

Della 23° settimana del Tempo Ordinario.

Santi Proto e Giacinto, martiri di Roma.

Prima Lettura

Ti trovi legato a una donna?

Non cercare di scioglierti.

Sei libero da donna?

Non andare a cercarla.

Dalla prima lettera di san Paolo

apostolo ai Corìnzi (7,25-31)

Fratelli, riguardo alle vergini, non ho alcun

comando dal Signore, ma do un consiglio,

come uno che ha ottenuto misericordia

dal Signore e merita fiducia.

Penso dunque che sia bene per l’uomo,

a causa delle presenti difficoltà, rimanere

così com’è.

Ti trovi legato a una donna?

Non cercare di scioglierti.

Sei libero da donna? Non andare a cercarla.

Però se ti sposi non fai peccato; e se la

giovane prende marito, non fa peccato.

Tuttavia costoro avranno tribolazioni

nella loro vita, e io vorrei risparmiarvele.

Questo vi dico, fratelli: il tempo si è fatto

breve; d’ora innanzi, quelli che hanno

moglie, vivano come se non l’avessero;

quelli che piangono, come se non

piangessero; quelli che gioiscono, come

se non gioissero; quelli che comprano,

come se non possedessero; quelli che

usano i beni del mondo, come se non li

usassero pienamente: passa infatti la

figura di questo mondo!

Parola di Dio.

Vangelo

Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.

Dal Vangelo secondo Luca (6,20-26) anno pari.

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi verso

i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri,

perché vostro è il regno di Dio.

Beati voi, che ora avete fame, perché

sarete saziati.

Beati voi, che ora piangete, perché riderete.

Beati voi, quando gli uomini vi odieranno

e quando vi metteranno al bando e vi

insulteranno e disprezzeranno il vostro

nome come infame, a causa del

Figlio dell’uomo.

Rallegratevi in quel giorno ed esultate

perché, ecco, la vostra ricompensa è

grande nel cielo.

Allo stesso modo infatti agivano i loro

padri con i profeti.

Ma guai a voi, ricchi, perché avete già

ricevuto la vostra consolazione.

Guai a voi, che ora siete sazi, perché

avrete fame.

Guai a voi, che ora ridete, perché sarete

nel dolore e piangerete.

Guai, quando tutti gli uomini diranno

bene di voi.

Allo stesso modo infatti agivano i loro

padri con i falsi profeti».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Le beatitudini in Luca, diversamente che

in Matteo, hanno alcune differenze che

saltano subito agli occhi; invece delle

consuete otto beatitudini, Luca le riduce

a quattro, inserendo, però, quattro ‘guai’

che lasciano di sale, soprattutto perché

scritte dall’apostolo della misericordia!

Leggendo attentamente, però, scopriamo

la ragione di tanta durezza; Gesù si

rivolge alle persone che ha di fronte,

ai casi concreti, dice ‘voi’.

Ha davanti a sé poveri e malati e storpi

e, alzando lo sguardo, appena sopra la

folla, guarda oltre le colline,

a Gerusalemme, dove i ricchi e chi vive

comodamente, opprimono l’orfano

e la vedova.

Nella Bibbia l’idea è chiara; la ricchezza è

dono di Dio, ma la povertà è causa del ricco!

Gesù non è un classista; fra i suoi amici

troviamo numerose persone ricche, come

Giuseppe di Arimatea e lo stesso Matteo,

ma sa che la ricchezza può essere un

inganno, perché promette ciò che non

riesce a mantenere.

Gesù proclama beati i poveri perché il

Signore non dona secondo giustizia ma

secondo le proprie necessità; i poveri,

perciò, sperimentano una maggiore

vicinanza di Dio, pregando.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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