Della 23° settimana del Tempo Ordinario.
San Pietro Claver,
sacerdote.
Prima Lettura
Togliete via il
lievito vecchio.
Cristo, nostra
Pasqua, è stato immolato!
Dalla prima lettera di
san Paolo
apostolo ai Corìnzi
(5,1-8)
Fratelli, si sente
dovunque parlare di
immoralità tra voi, e
di una immoralità
tale che non si
riscontra neanche tra i
pagani, al punto che
uno convive con
la moglie di suo
padre.
E voi vi gonfiate di
orgoglio, piuttosto
che esserne afflitti
in modo che venga
escluso di mezzo a voi
colui che ha
compiuto un’azione
simile!
Ebbene, io, assente
con il corpo ma
presente con lo
spirito, ho già giudicato,
come se fossi
presente, colui che ha
compiuto tale azione.
Nel nome del Signore
nostro Gesù,
essendo radunati voi e
il mio spirito
insieme alla potenza
del Signore nostro
Gesù, questo individuo
venga consegnato
a Satana a rovina
della carne, affinché
lo spirito possa
essere salvato nel
giorno del Signore.
Non è bello che voi vi
vantiate.
Non sapete che un po’
di lievito fa
fermentare tutta la
pasta?
Togliete via il
lievito vecchio, per essere
pasta nuova, poiché
siete àzzimi.
E infatti Cristo,
nostra Pasqua,
è stato immolato!
Celebriamo dunque la
festa non con il
lievito vecchio, né
con lievito di malizia
e di perversità, ma
con àzzimi di sincerità
e di verità.
Parola di Dio.
Vangelo
Osservavano per
vedere se guariva
in giorno di
sabato.
Dal Vangelo secondo
Luca (6,6-11) anno pari.
Un sabato Gesù entrò
nella sinagoga
e si mise a insegnare.
C’era là un uomo che
aveva la mano
destra paralizzata.
Gli scribi e i farisei
lo osservavano per
vedere se lo guariva
in giorno di sabato,
per trovare di che
accusarlo.
Ma Gesù conosceva i loro
pensieri e
disse all’uomo che
aveva la mano
paralizzata: «Àlzati e
mettiti qui in mezzo!».
Si alzò e si mise in
mezzo.
Poi Gesù disse loro:
«Domando a voi: in
giorno di sabato, è
lecito fare del bene o fare
del male, salvare una
vita o sopprimerla?».
E guardandoli tutti
intorno, disse all’uomo:
«Tendi la tua mano!».
Egli lo fece e la sua
mano fu guarita.
Ma essi, fuori di sé
dalla collera, si misero
a discutere tra loro
su quello che avrebbero
potuto fare a Gesù.
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Gesù mette l’uomo ammalato nel
mezzo,
al centro della sua attenzione.
Non pone al centro l’osservanza
scrupolosa
e servile della norma, come
invece
fanno i farisei pieni di rabbia,
a causa
di una guarigione miracolosa.
Gesù ama il Padre, osserva la
Legge
senza cambiarne una virgola, ma
non la
usa per commettere un’ingiustizia.
Assurdo; nel nome di Dio,
pensando di
osservarne la legge e di fargli
piacere,
i devoti farisei uccidono l’uomo,
lo
lasciano nella sua malattia,
pensano
di amare Dio negando la salvezza
agli uomini!
Gesù conosce bene la Legge e la
pratica,
la vive sulla sua pelle, sa che è
stata
donata per essere più uomini, più
veri,
non per incatenare le persone!
Stiamo particolarmente attenti
noi,
uomini di fede, che pensiamo di
essere
bravi nell’annunciare la Parola,
a non commettere lo stesso
errore.
A volte la percezione che le
persone
hanno della Chiesa è quella di un
gruppo
di persone che si divertono a
proibire
ogni cosa, a fare immensi
distinguo
sulle questioni della modernità.
Sappiamo che non è così e che,
soprattutto
oggi, difendere la verità è un’opera
faticosa e meritoria, ma
sforziamoci
sempre di mettere l’uomo al
centro e il
Vangelo della libertà interiore
sia il primo
messaggio che esce dalle nostre
bocche,
facendoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel principio,
ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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