martedì 13 agosto 2024

Il Vangelo del Mercoledì 14 Agosto 2024

 

Della 19° settimana del Tempo Ordinario.

San Massimiliano Maria Kolbe,

sacerdote e martire.

Prima Lettura

Segna un tau sulla fronte degli uomini

che piangono per tutti gli abomini che

si compiono in Gerusalemme.

Dal libro del profeta Ezechièle (9,1-7;10,18-22)

Una voce potente gridò ai miei orecchi:

«Avvicinatevi, voi che dovete punire la

città, ognuno con lo strumento di

sterminio in mano».

Ecco sei uomini giungere dalla direzione

della porta superiore che guarda a

settentrione, ciascuno con lo strumento

di sterminio in mano.

In mezzo a loro c’era un altro uomo, vestito

di lino, con una borsa da scriba al fianco.

Appena giunti, si fermarono accanto

all’altare di bronzo.

La gloria del Dio d’Israele, dal cherubino

sul quale si posava, si alzò verso la soglia

del tempio e chiamò l’uomo vestito di lino

che aveva al fianco la borsa da scriba.

Il Signore gli disse: «Passa in mezzo alla

città, in mezzo a Gerusalemme, e segna

un tau sulla fronte degli uomini che

sospirano e piangono per tutti gli abomini

che vi si compiono».

Agli altri disse, in modo che io sentissi:

«Seguitelo attraverso la città e colpite!

Il vostro occhio non abbia pietà, non

abbiate compassione.

Vecchi, giovani, ragazze, bambini e donne,

ammazzate fino allo sterminio: non toccate,

però, chi abbia il tau in fronte.

Cominciate dal mio santuario!».

Incominciarono dagli anziani che erano

davanti al tempio.

Disse loro: «Profanate pure il tempio,

riempite di cadaveri i cortili. Uscite!».

Quelli uscirono e fecero strage nella città.

La gloria del Signore uscì dalla soglia del

tempio e si fermò sui cherubini.

I cherubini spiegarono le ali e si sollevarono

da terra sotto i miei occhi; anche le ruote si

alzarono con loro e si fermarono all’ingresso

della porta orientale del tempio del Signore,

mentre la gloria del Dio d’Israele era in

alto su di loro.

Erano i medesimi esseri che io avevo visto

sotto il Dio d’Israele lungo il fiume Chebar

e riconobbi che erano cherubini.

Ciascuno aveva quattro aspetti e ciascuno

quattro ali e qualcosa simile a mani d’uomo

sotto le ali.

Il loro aspetto era il medesimo che avevo

visto lungo il fiume Chebar.

Ciascuno di loro avanzava diritto davanti a sé.

Parola di Dio.

Vangelo

Se ti ascolterà, avrai guadagnato

il tuo fratello.

Dal Vangelo secondo Matteo (18,15-20)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Se il tuo fratello commetterà una colpa

contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e

lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato

il tuo fratello; se non ascolterà, prendi

ancora con te una o due persone, perché

ogni cosa sia risolta sulla parola di due

o tre testimoni.

Se poi non ascolterà costoro, dillo alla

comunità; e se non ascolterà neanche la

comunità, sia per te come il pagano

e il pubblicano.

In verità io vi dico: tutto quello che

legherete sulla terra sarà legato in cielo,

e tutto quello che scioglierete sulla terra

sarà sciolto in cielo.

In verità io vi dico ancora: se due di voi

sulla terra si metteranno d’accordo per

chiedere qualunque cosa, il Padre mio

che è nei cieli gliela concederà.

Perché dove sono due o tre riuniti nel

mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Leggo questa pagina e mi intristisco.

Gesù parla, nello specifico, della prassi

della comunità cristiana riguardante

il perdono.

Un tema delicato, eppure affrontato con una

serenità e una misericordia senza eguali.

Che fare se ci accorgiamo che qualcuno,

dentro la comunità, sta commettendo

un grave errore?

Che so, che è nata una storia fra una

catechista sposata e un parrocchiano?

Gesù fornisce una procedura; prima un

amico li avvicina e parla loro in privato.

Se non funziona si fa intervenire altri due fratelli.

Se non funziona entra in gioco la comunità.

Ma così non avviene, purtroppo.

Tutti si fanno gli affari propri, con la

paura di affrontare un problema; meglio

spettegolare (cattolicamente) alle spalle.

Che tristezza, amici!

Mi viene in mente la splendida regola di

san Benedetto in cui si dice che se un

monaco è punito dall’abate, questi deve

subito incaricare un monaco che,

segretamente, curi le ferite per

recuperare il fratello alla via del

Vangelo che liberamente ha scelto.

Ciò che Gesù chiede è un coinvolgimento

cordiale, il farsi carico, il prendere su di

sé una situazione.

Impariamo dal Signore a costruire una

comunità di fratelli, non di sospettosi

sconosciuti che assolvono ad un noioso

precetto, aiutandoci con la preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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