mercoledì 14 agosto 2024

Il Vangelo del Giovedì 15 Agosto 2024

 

Della 19° settimana del Tempo Ordinario.

Assunzione della Beata Vergine Maria.

Prima Lettura

Una donna vestita di sole, con la

luna sotto i suoi piedi.

Dal libro dell’Apocalisse di san

Giovanni apostolo (11,19a;12,1-6a.10ab)

Si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e

apparve nel tempio l’arca della sua alleanza.

Un segno grandioso apparve nel cielo:

una donna vestita di sole, con la luna sotto

i suoi piedi e, sul capo, una corona di

dodici stelle.

Era incinta, e gridava per le doglie e il

travaglio del parto.

Allora apparve un altro segno nel cielo:

un enorme drago rosso, con sette teste

e dieci corna e sulle teste sette diademi;

la sua coda trascinava un terzo delle stelle

del cielo e le precipitava sulla terra.

Il drago si pose davanti alla donna, che

stava per partorire, in modo da divorare

il bambino appena lo avesse partorito.

Essa partorì un figlio maschio, destinato

a governare tutte le nazioni con scettro di

ferro, e suo figlio fu rapito verso Dio e

verso il suo trono.

La donna invece fuggì nel deserto, dove

Dio le aveva preparato un rifugio.

Allora udii una voce potente nel cielo che

diceva: «Ora si è compiuta la salvezza,

la forza e il regno del nostro Dio e la

potenza del suo Cristo».

Parola di Dio.

 

Salmo Responsoriale dal Sal 44 (45)

Ripetiamo. Risplende la regina,

Signore, alla tua destra.

 

Figlie di re fra le tue predilette; alla tua

destra sta la regina, in ori di Ofir. R.

 

Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio:

dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre. R.

 

Il re è invaghito della tua bellezza.

È lui il tuo signore: rendigli omaggio. R.

 

Dietro a lei le vergini, sue compagne,

condotte in gioia ed esultanza,

sono presentate nel palazzo del re. R.

 

Seconda Lettura

Cristo risorto è la primizia; poi, alla

sua venuta, quelli che sono di Cristo.

Dalla prima lettera di san Paolo

apostolo ai Corìnzi (15,20-27a)

Fratelli, Cristo è risorto dai morti,

primizia di coloro che sono morti.

Perché, se per mezzo di un uomo

venne la morte, per mezzo di un uomo

verrà anche la risurrezione dei morti.

Come infatti in Adamo tutti muoiono,

così in Cristo tutti riceveranno la vita.

Ognuno però al suo posto: prima Cristo,

che è la primizia; poi, alla sua venuta,

quelli che sono di Cristo.

Poi sarà la fine, quando egli consegnerà

il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto

al nulla ogni Principato e ogni

Potenza e Forza.

È necessario infatti che egli regni finché

non abbia posto tutti i nemici sotto i

suoi piedi.

L’ultimo nemico a essere annientato

sarà la morte, perché ogni cosa ha

posto sotto i suoi piedi.

Parola di Dio.

 

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

 

Maria è assunta in cielo;

esultano le schiere degli angeli.

 

Alleluia, alleluia.

 

Vangelo

Grandi cose ha fatto per me

l'Onnipotente: ha innalzato gli umili.

Dal Vangelo secondo Luca (1,39-56) anno pari.

In quei giorni Maria si alzò e andò in

fretta verso la regione montuosa,

in una città di Giuda.

Entrata nella casa di Zaccarìa,

salutò Elisabetta.

Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di

Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.

Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed

esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le

donne e benedetto il frutto del tuo grembo!

A che cosa devo che la madre del mio

Signore venga da me?

Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei

orecchi, il bambino ha sussultato di gioia

nel mio grembo.

E beata colei che ha creduto nell’adempimento

di ciò che il Signore le ha detto».

Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica

il Signore e il mio spirito esulta in Dio,

mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva.

D’ora in poi tutte le generazioni mi

chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente

e Santo è il suo nome; di generazione in

generazione la sua misericordia per quelli

che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio,

ha disperso i superbi nei pensieri del

loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, ha

innalzato gli umili; ha ricolmato di beni

gli affamati, ha rimandato i ricchi a

mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi

della sua misericordia, come aveva detto

ai nostri padri, per Abramo e la sua

discendenza, per sempre».

Maria rimase con lei circa tre mesi,

poi tornò a casa sua.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Eccoci a ferragosto.

È il cuore dell’estate, la gente affolla i

luoghi di villeggiatura, chi se lo può

permettere, penso agli anziani, agli

ammalati, ma anche chi è sotto le bombe.

E proprio oggi celebriamo la festa

dell’Assunzione in cielo di Maria.

C’è un sottile disagio a parlare di

Maria, non è per niente facile.

La ragione principale è la sua naturale

timidezza di ragazza di paese, quindicenne,

abituata a lavorare in silenzio, lontano

dai palchi delle veline.

La seconda ragione del disagio è

un’eccessiva devozione nei confronti di

Maria, fatta in buona fede, ma pericolosa.

Il rischio?

Di sottolineare le così tante straordinarietà

della Madre di Gesù da finire con

l’allontanarla anni luce dalla (povera)

concretezza della nostra vita.

Il più grande torto che possiamo fare a

Maria è metterla in una nicchia e

incoronarla con una corona d’oro!

Dio ci dona una discepola esemplare,

una donna (grande Dio, in un mondo di

maschilisti pone una donna a modello!)

che, per prima, ha scoperto il volto del

Dio incarnato, e noi subito a metterla

sul piedistallo, santa stratosferica

da invocare nei momenti di sofferenza.

Per favore, no!

Maria ci è donata come sorella nella

fede, come discepola del Signore,

come madre dei discepoli.

Il cuore del suo cammino è narrato da

Luca, in quella corsa frenetica, tumultuosa,

che Maria compie all’indomani

dell’annuncio dell’angelo.

Non le aveva forse detto l’angelo della

gravidanza della sua vecchia cugina?

Maria parte volentieri da Nazareth, ha

bisogno di riflettere, di capire.

Ha paura di essersi sbagliata, di avere

avuto un colpo di sole.

Possibile? Il Messia verrà? Possibile?

Lei è stata scelta come Madre?

Maria va a sud, due giorni di viaggio,

pensieri che affollano la mente.

Forse è in compagnia di Giuseppe, non

era opportuno che le donne viaggiassero

da sole.

E l’incontro tra la matura Elisabetta e

l’adolescente Maria è un’apoteosi,

un fuoco d’artificio.

Solo loro sanno, solo loro capiscono,

i servi e i familiari guardano stupiti

queste due donne che ridono e si

abbracciano e piangono di gioia.

Elisabetta solleva in un abbraccio la

piccola Maria, forse qualche parola di

circostanza: “Come sei cresciuta!

Che bella che sei!”; poi la posa, la

guarda scuotendo la testa: “Come hai

fatto a credere, Maria?”,

Sì, Maria, anche noi lo ripetiamo,

scuotendo la testa; come hai potuto

credere che davvero Dio diventasse

sguardo, sudore e calore nel tuo ventre?

Come hai fatto a credere che-sul serio-Dio

avesse bisogno di te, e di noi, per

salvare l’umanità?

Come hai fatto a credere che il tuo acerbo

ventre contenesse l’Assoluto?

Beata te che hai creduto, Maria!

Beati noi, fragili discepoli, che sentiamo

l’orgoglio riempirci di lacrime gli occhi

e la nostalgia della santità mozzarci il

fiato; tu sei figlia della nostra umanità,

tu sei il riscatto delle nostre tiepidezze.

E Maria canta e danza assieme alla

cugina Elisabetta.

Allora è tutto vero, ciò che ha visto era

davvero il messaggero di Dio, allora tutte

le stanche e impolverate profezie,

ascoltate il Sabato in sinagoga, si

stavano realizzando.

Dio non si è stancato del suo popolo,

Dio non l’ha abbandonato, non ci ha

abbandonato, Dio è presente.

La danza finisce in un canto, lo stupore

della logica di Dio che prende una

quindicenne senza studio, figlia povera

di una terra occupata, in un tempo senza

internet e network, per salvare l’umanità.

Ecco, questa è la festa dell’Assunta,

la storia di una discepola che ha creduto

davvero nella Parola del suo Dio, che

insegna a noi, tiepidi credenti, l’ardire

di Dio, la follia dell’Assoluto.

Questa donna, noi crediamo, dopo la

lunga esperienza di una fede abitata

dal Mistero, è andata, prima tra i credenti,

al Dio che l’aveva chiamata.

Non poteva conoscere la corruzione della

morte colei che aveva dato

alla luce l’autore della vita.

Siamo in buona compagnia, allora!

Lasciamoci fare, allora amici, grandi

cose ha fatto Dio in Maria; grandi cose

può fare in noi, se lo lasciamo fare.

Santa Festa dell’Assunta a tutti Fausto.

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